La formazione operaia a Palermo – Su Le lotte di classe in Francia di Marx
La questione del ritmo da riprendere nell’attività di formazione non è né scontata né facile anche per compagni con più anni di militanza, ma occorre sforzarsi e in qualche misura anche costringersi, ponendo alla base che senza teoria rivoluzionaria non vi può essere azione rivoluzionaria.
Abbiamo letto in due appuntamenti i testi pubblicati sul blog pc ogni giovedì fino a dicembre 2018 sul libro di Marx “Lotte di classe in Francia”. Questi testi si rivelano utili per orientare la lettura diretta del testo che si deve comunque conoscere, per orientarne la comprensione in un’ottica non meramente scolastica ma di guida per l’azione della politica rivoluzionaria.
La questione del metodo che usa Marx in questo testo, cosi come nel 18 Brumaio di Luigi Bonaparte è importante, è da acquisire: dietro ogni fatto politico ci sono le classi che lottano, c’è la lotta di classe. L’analisi delle classi e della dinamica di esse nella lotta politica è fondamentale per orientarsi nella pratica politica rivoluzionaria da fare oggi.
La questione della necessità della scienza di parte, di parte nel senso della classe del proletariato, analizzare i fatti politici come fa Marx in modo brillante, spiegando in modo esatto e puntuale, in tempo reale, come una cronaca da ultimo minuto, è scienza, è sapere leggere i fatti con le lenti del materialismo/dialettico cogliendone l’essenza…alla base dei fatti politici, delle contraddizioni tra le classi, vi sono i reali interessi di classe economici.
Mentre si legge si prendono appunti su passaggi che vanno sviluppati.
Marx combatte la concezione dell’inevitabilità dei fatti che accadono (perché oggi un personaggio come Salvini è al potere…) o meccanica/meccanicistica degli avvenimenti, dell’immutabilità delle cose.
Il governo fascio-populista Salvini/Di Maio, nell’alternanza dei governi della borghesia, è un salto di qualità nella marcia nel nostro paese del moderno fascismo che avanza, un governo che inneggia al popolo per annullare le classi nei proclami gridati ogni giorno, ma i cui personaggi rappresentano interessi di classe specifici media e piccola borghesia industriale Salvini – piccola borghesia commerciale, piccoli padroncini, impiegatizia M5S.
La Confindustria di Boccia, borghesia industriale, guarda a questo governo e a quello che mette in atto, facendo le proprie pressioni e dettando una propria agenda in modo più o meno diplomatico, decide se appoggiarlo o no in modo più o meno aperto (“…non ci sono le condizioni in Italia per investire” dicono i padroni Sole 24 Ore 23 gennaio)
Sulla questione banche/finanza: questo governo salva la Carige, ogni governo nonostante l’interesse di classe specifico al momento delle elezioni, giunto al potere deve rappresentare gli interessi della borghesia dominante nel suo complesso (non modificare il taglio ma solo la livrea dice Marx)
Non mettere in dubbio il pagamento degli interessi del debito pubblico.
L’inevitabilità/necessità delle sconfitte nella lotta di classe non liquidano l’esperienza della classe del proletariato (la disfatta operaia di giugno 48 – la controrivoluzione più serrata) ma sono la chiave/spinta per crescere in coscienza (costruzione del partito autonomo, reparto di avanguardia della classe) e riprendere la via rivoluzionaria in funzione della conquista del potere contro la borghesia dominante sulla base non di un partire da zero ma dagli errori da cui trarre lezioni.
Il ruolo determinante del proletariato, capire bene questo concetto, nelle fasi della lotta di classe (nel 48 il proletariato è il soggetto determinante di una rivoluzione che è borghese, preso il potere la borghesia toglie ogni velo di “fratellanza”, gli interessi di classe della borghesia e quelli del proletariato sono inconciliabili nel sistema capitalista)
Combattere le illusioni parlamentari, della politica fatta dentro i recinti del sistema borghese: la richiesta dei rappresentanti del proletariato, nel testo di Marx, di una migliore organizzazione del lavoro è illusoria, nel sistema borghese, capitalistico, vige il sistema del lavoro salariato, questa è l’organizzazione del lavoro per la borghesia al potere in nome del profitto, nessun’altra…
Il ruolo oscillante della piccola borghesia (come opposizione con specifiche parole d’ordine attrae il proletariato o parte di esso che scende il campo per il cambiamento, vedi il voto di fette di proletari al M5S, traditi oggi ogni giorno con i vari provvedimenti messi in atto dal governo M5S/Lega al potere).
Mettersi al passo con la nuova produzione di scritti…
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