di
Nadia
G.
Chi
sono i promotori del convegno sul ddl Pillon contestato da Non Una di
Meno a Roma, le anime di destra che si autoproclamano “garanti”
della famiglia?
Giovedì
31 Gennaio, Non
Una di Meno ha contestato il senatore Pillon
durante un convegno dedicato all’affido condiviso e organizzato dal
gruppo consiliare della Lega del Municipio I. Come tutti sanno,
durante la contestazione alcuni dei presenti hanno aggredito le
attiviste prendendole a spintoni e urlando epiteti come «zocc**e» o
allusioni al numero dei loro «amanti» (come se, la vita sessuale
delle presenti fosse affare loro). Quello che forse non si sa, è
chi siano queste persone che si autoproclamano “garanti” della
famiglia. Innanzitutto, parliamo di William
De Vecchis,
promotore dell’evento, ex consigliere comunale
di Fiumicino strettamente legato al circolo neofascista 2punto11,
la più importante dependance dell’organizzazione Foro
753
(2.11, ovvero la seconda e l’undicesima lettera dell’alfabeto: B
ed M., iniziali di Benito Mussolini),
un gruppo che nel 2006 fu al centro delle contestazioni per l’omicidio per mano fascista di Renato Biagetti. Un gruppo che non esita a definire l’antifascismo «ritardo mentale» e probabilmente proprio perché, tra un camerata e l’altro, fascisti lo sono veramente.
Ma sempre de Vecchis fu
anche, tra
le altre cose,
diretto promotore nel 2004 di un ordine del giorno in sede
consiliare del comune di Fiumicino per intitolare
una piazza
al gerarca fascista Ettore Muti. Ma non finisce qua, arriviamo
ad un altro degli organizzatori, l’uomo che ha di fatto aggredito
l’attivista la cui “colpa” era tenere in mano un piccolo
striscione con scritto «Giù le mani dalle donne». Ex centurione,
Alessandro
Vallocchia
è (quanto meno è stato) il portavoce del fantomatico Comitato di
Difesa Esquilino-Monti, assieme ad Augusto
Caratelli,
altro organizzatore dell’incontro, già candidato con Polverini e
Pirozzi, uno del Popolo della famiglia. Durante l’amministrazione
di Alemanno queste persone sono state promotrici di ronde
“antidegrado” (leggi anti stranieri) nel quartiere Esquilino,
assieme a Forza
Nuova
e Militia
Christi,
un’avanguardia del modello di “giustizia fai da te” che oggi
sembra sempre più prossimo a diventare un fatto consuetudinario. Tra
le campagne del fantomatico Comitato meritano una menzione l’esposto
contro il centro
culturale interreligioso di via di San Vito e
l’Operazione
mazzaferrata con
cui incitavano ad atti di vandalismo e di aggressione verso i
commercianti (e non solo) stranieri . È proprio in questo periodo
che nasce il tristemente noto fenomeno dei Bangla
Tour,
ovvero i pestaggi premeditati contro i lavoratori bengalesi da parte
di esponenti di gruppi neofascisti, episodi di quotidiano razzismo
che non sono mai cessati e di cui si parla sempre meno. Di là dai
passati e dei presenti torbidi di questi personaggi, bastano
l’aggressione di ieri e forse le emblematiche frasi pronunciate
dallo stesso Augusto Caratelli, «non
esistono i maltrattamenti in famiglia»
e «ma
se provocate vi credo che siamo violenti»
a far riflettere sulla natura della proposta di legge del ministro
Pillon e dei suoi seguaci, e su come questa, se approvata,
riporterebbe indietro di decenni il diritto di famiglia e la
legislazione in fatto di violenza domestica e tutela dei minori.
un gruppo che nel 2006 fu al centro delle contestazioni per l’omicidio per mano fascista di Renato Biagetti. Un gruppo che non esita a definire l’antifascismo «ritardo mentale» e probabilmente proprio perché, tra un camerata e l’altro, fascisti lo sono veramente.
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