Da
metà gennaio i sindacati (compresa la CGT) hanno indetto uno sciopero per il 5
febbraio. Nel contesto del movimento di massa dei gilet gialli e dei ripetuti
attacchi del governo a coloro che si ribellano e alle loro condizioni di vita e
di lavoro, questo appello non sorprende. Tuttavia, la sua ampiezza è aumentata
notevolmente quando ad esso si sono uniti apertamente gruppi di gilet gialli. A
meno di una settimana dal 5 febbraio, molti gruppi, sia dei sindacati che del
movimento, chiedono che si faccia lo sciopero. Inoltre, la natura dello sciopero
del 5 febbraio è stata spinta in avanti dai gilet gialli, che fanno appello ad
uno sciopero generale illimitato!
Questo
appello è giusto e la volontà di prolungarlo lo è ancora di più. Dato che il
movimento dei gilet gialli è in corso da novembre, è chiaro che in realtà ha
assunto la forma di una lotta prolungata. In questo periodo, esso stesso è
cambiato, incluso l'abbandono dopo le prime settimane degli elementi più
apertamente borghesi del movimento. Non sentiamo più i centri dei padroni del
trasporto! Non vediamo più i gestori di negozi le cui attività sono state
bloccate da gruppi di gilet gialli! Nelle trasmissioni televisive, i
rappresentanti della destra borghese e dell'estrema destra tacciono e non
vogliono prendere la direzione del movimento per timore delle violenze, e si
accontentano di opporsi in linea di principio a Macron!
Negli
stessi metodi di questo movimento, la transizione allo sciopero è un punto di
svolta. In effetti, per gli elementi borghesi che avevano piuttosto sostenuto la
lotta contro le tasse, lo sciopero è impossibile, non possono essi stessi
bloccare la produzione e accettare di essere loro stessi a spararsi sui piedi.
D'altra parte, al contrario, per il proletariato e il suo cuore che ha il ruolo
centrale nella
produzione, la classe operaia, lo sciopero è una potente leva tattica se ben gestita. Bloccare il paese a partire dalla produzione è una grande evoluzione dei metodi di organizzazione del movimento dei gilet gialli, che è collegato sempre più chiaramente a una classe. Tutto ciò prova una cosa: la lotta protratta ha spinto gli elementi più proletari ad adottare nuovi metodi di lotta, in particolare metodi di classe, come lo sciopero.
produzione, la classe operaia, lo sciopero è una potente leva tattica se ben gestita. Bloccare il paese a partire dalla produzione è una grande evoluzione dei metodi di organizzazione del movimento dei gilet gialli, che è collegato sempre più chiaramente a una classe. Tutto ciò prova una cosa: la lotta protratta ha spinto gli elementi più proletari ad adottare nuovi metodi di lotta, in particolare metodi di classe, come lo sciopero.
È
necessario insistere su questo punto: ciò che sarà determinante, non è tanto la
giornata del 5 febbraio, ma sono le sue conseguenze e la sua estensione nel
tempo. L’appello allo sciopero è stato seguito da molti sindacati e ripreso con
entusiasmo. Questo ricorda i tentativi di UL e UD di legare le loro lotte ai
gilet gialli alla fine dell'anno scorso. Oltre all’appello della CGT e a quello
dei gilet gialli, nelle colonie dello Stato francese, come nella Martinica, il 5
febbraio sarà anche lì un giorno di sciopero come anniversario dei grandi
scioperi generali contro il carovita e la “pwofitasyon” [approfittarsi] avvenuta
nel 2009 per 44 giorni. La CGTM, primo sindacato dell'isola, denuncia gli
accordi non rispettati dal governo. Ciò dimostra l'intensificazione del livello
generale delle lotte nello Stato francese. Da parte loro, le direzioni dei
sindacati della conciliazione stanno dietro di loro, come cani da guardia.
Non
lo ripeteremo mai abbastanza: abbiamo ragione di ribellarci, ed è giusto essere
dalla parte delle masse in lotta. Stiamo costruendo in questo movimento i nostri
strumenti per la rivoluzione, e il passaggio dall'attuale movimento di massa
allo sciopero generale apre nuove possibilità di lotta per intensificarne la
dinamica.
Tutti
in sciopero il 5 febbraio!
Osare
lottare, osare vincere!
la cause du peuple
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