130 gli infortuni mortali rilevati in occasione di lavoro (con una media di 10 morti a settimana) e 46 quelli in itinere.
In lombardia il
maggior numero di decessi: 15. l’indice di mortalità più elevato nelle
marche. la fascia più a rischio quella degli ultrasessantacinquenni.
Più di dieci vittime
alla settimana nel primo trimestre del 2016. Sono 130, infatti, i
decessi rilevati in occasione di lavoro tra gennaio e marzo (a cui si
aggiungono altri 46 infortuni mortali avvenuti in itinere).
E’ con questi dati
che gli esperti dell’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro Vega Engineering
di Mestre descrivono l’emergenza morti bianche in Italia nell’ultima
indagine realizzata sulla base di dati Inail.
E nella prima
istantanea della dettagliata mappatura è la Lombardia a far rilevare il
maggior numero
di vittime in occasione di lavoro (15), seguita dal Piemonte (14), Emilia Romagna (13), Toscana (11), Puglia (10), Marche e Veneto (9), Campania (8), Lazio (7), Sardegna e Sicilia (6). E sono seguite da: Liguria (5), Trentino Alto Adige (4), Umbria, Abruzzo, Friuli Venezia Giulia e Calabria (3), e Basilicata (1).
di vittime in occasione di lavoro (15), seguita dal Piemonte (14), Emilia Romagna (13), Toscana (11), Puglia (10), Marche e Veneto (9), Campania (8), Lazio (7), Sardegna e Sicilia (6). E sono seguite da: Liguria (5), Trentino Alto Adige (4), Umbria, Abruzzo, Friuli Venezia Giulia e Calabria (3), e Basilicata (1).
Per quanto riguarda
l’incidenza della mortalità rispetto alla popolazione lavorativa, sono
le Marche ad indossare la maglia nera con un indice di 14,4 contro una
media di 5,8.
Mentre in cima alla
classifica provinciale della Penisola nel primo trimestre 2016 troviamo
Torino e Macerata con 5 morti bianche. Seguite da: Ferrara, Cuneo,
Bologna, Bergamo e Cremona (4).
Il settore delle
Attività Manifatturiere quello in cui si continua a contare il maggior
numero di infortuni mortali (19, pari al 14,6 per cento del totale dei
casi di morte in occasione di lavoro). Al secondo posto le Costruzioni
con 16 vittime (12,3 per cento del totale).
Gli stranieri
deceduti sul lavoro tra gennaio e marzo 2016 sono 10 (l’11,4 per cento
del totale) e le donne 8. La fascia d’età più colpita – che costituisce
il 40 per cento di tutte le morti rilevate in occasione di lavoro – è
sempre quella compresa tra i 45 e i 54 anni. Ma l’incidenza più elevata
della mortalità rispetto alla popolazione lavorativa coinvolge gli ultra
sessantacinquenni.
Il 40 per cento degli infortuni mortali si è verificato nei primi due giorni della settimana.
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