Sanremo dichiara guerra ai mendicanti: niente più homeless per le strade
per presentarsi alle ambasciate d’Italia dei rispettivi Paesi per completare la procedura. Se non lo faranno rischiano l’accompagnamento coatto e provvedimenti severi di limitazione della mobilità in tutta l’Unione Europea.
Le pattuglie della Squadra Volante, del poliziotti di quartiere e dei vigili urbani sono entrate in azione a Pian di Poma, dove si trovavano alcuni furgoni-dormitorio utilizzati dai mendicanti, e sui «luoghi di lavoro»: in via Matteotti, in corso Garibaldi, davanti ad alcuni supermercati e chiese. Il provvedimento ha raggiunto anche un romeno senza una gamba che faceva la questua sulla sedia a rotelle. È stata un’attività di indagine minuziosa, coordinata dal primo dirigente Lorenzo Manso, a portare alle segnalazioni che hanno fatto scattare ai provvedimenti a firma del prefetto Silvana Tizzano.
Identificati più volte, a carico degli stranieri sono emersi elementi oggettivi incompatibili con l’ordine pubblico: precedenti penali per reati contro il patrimonio e la pubblica decenza, mancanza di un domicilio o una residenza, stato di indigenza. Uno scenario che ha rivelato come i dodici di fatto vivessero ai margini della legalità. Gli stranieri sono stati definiti dei «professionisti» del settore. A monte del blitz contro l’accattonaggio c’era stato un tavolo tecnico sulla sicurezza promosso dalla prefettura con il Comune e le forze dell’ordine per fare in modo di eliminare le presenze, in più occasioni al centro di proteste ed esposti da parte di residenti ed esercenti, dalle strade della città dei fiori entro l’inizio della stagione turistica.
Gli accertamenti, nell’ambito dell’operazione «Senza fretta... senza tregua» voluta dal questore di Imperia Leopoldo Laricchia a contrasto della microcriminalità nel centro di Sanremo (anche sul fronte dello spaccio e della vendita di merce con marchi contraffatti), riguardano anche un’altra decina di personaggi nei confronti dei quali i provvedimenti di allontanamento da Sanremo e dall’Italia sarebbero questione di ore. «E’ il risultato concreto di un lavoro congiunto che si è protratto per diversi mesi, in silenzio - hanno commentato ieri il sindaco Alberto Biancheri e il presidente del consiglio comunale Alessandro Il Grande - Abbiamo mantenuto alta l’attenzione per poi dare il via a questo tipo di operazione.
Queste operazioni non si fermeranno qui. Il fenomeno dell’accattonaggio è certamente difficile da debellare ma continueremo a lavorare con determinazione e impegno per dare risposte concrete ai bisogni dei nostri cittadini. un grazie particolare alla polizia municipale, a quella di Stato, al questore e al prefetto». Nonostante l’operazione di ieri mattina per tutta la giornata le isole pedonali del centro hanno visto la presenza di altri questuanti, non solo stranieri, a testimonianza di come la realtà legata alla disgregazione sociale sia un problema quotidiano.
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