"...L'Italia dovrà
fornire il suo contributo di uomini e mezzi, partecipare alle
operazioni di combattimento – questo prevede il dispiegamento dei
caccia Amx a Trapani, coinvolgimento di non meno di mille uomini, con
tutte le forze armate e i carabinieri, con componenti terrestri,
navali e aerei; dovrebbe mettere in campo aerei da ricognizione,
compreso droni, militari per l'addestramento delle forze di sicurezza
locali e la vigilanza di obiettivi sensibili, con rafforzato
controllo delle coste in chiave antimmigrazione.
Un intervento,
quindi, esteso, costoso, con i soldati italiani che devono andare
materialmente sul terreno.
In Libia gli
italiani non troveranno l'appoggio di nessuno e, come abbiamo già
detto, lo stesso sostegno della coalizione imperialista, Usa,
Francia, Nato, è un sostegno infido e condizionato.
I soldati italiani
sono lì non per combattere il “terrorismo”, ma per
difendere gli interessi economici dell'Eni e di tutta la cordata di
padroni italiani che ci sono o che già c'erano in Libia ai tempi di
Gheddafi. Sono “carne da cannone” dell'imperialismo straccione,
come prima linea degli Usa e delle altre potenze imperialiste
europee.
L'intervento
italiano è per bloccare l'immigrazione nell'unico modo possibile,
sparando sui barconi, con la scusa degli scafisti, occupando porti e
coste da cui avviene il flusso.
La guerra
imperialista in Libia è entrata in una nuova fase, quella
dell'intervento diretto delle potenze imperialiste che comprende
l'occupazione della Libia, la sua divisione in tre, comprensiva di
una spartizione sia territoriale che degli affari.
Le masse libiche, a
fronte di questo, hanno una sola strada, costruire l'unità nazionale
liberandosi dei “signori della guerra”, difendere l'integrità e
la indipendenza del paese, costruire un nuovo Stato di Nuova
democrazia, simil Gheddafi, ma effettivamente nelle mani del popolo.
L'imperialismo
affonda in tutto l'arco che va dalla Siria alla Libia. L'imperialismo
non spegne ma alimenta i focolai di guerra. L'aggressione
imperialista è la vera causa dei disastri che originano la
gigantesca ondata di migranti.
Per fermare tutto
questo, bisogna combattere l'imperialismo, sostenere la ribellione
dei popoli, contribuire affinchè essa sia autonoma dalla contesa
interimperialista; combattere, per noi, innanzitutto il nostro
imperialismo..."
"...Le
truppe italiane hanno un solo obiettivo per l'imperialismo americano,
quello di attuare l'intervento di terra, occupare coste e territorio
e garantire i piani di spartizione che risulteranno dalla forza reale
degli imperialisti in campo e delle bande ad essi legati.
In tutto questo c'è
poi il pennacchio affidato all'Italia come comando per gli
imperialisti americani e per gli imperialisti in genere, a chi è
affidato il comando, in generale, sono quelli che comandano l'azione
delle truppe. Nel caso dell'Italia questo comando coincide, invece,
in una sorta di fanteria di prima fila per conto di chi ha
l'effettivo comando, l'imperialismo Usa e, a seguire, francesi e
britannici che questo comando all'Italia lo hanno strappato nella
sciagurata imprese del rovesciamento di Gheddafi.
Dal punto di vista
di noi comunisti questo scenario ci sta bene. L'imperialismo italiano
straccione che si butta in avventure militari da cui ne esce con le
ossa rotte e con soldati morti è una condizione favorevole allo
smascheramento di padroni, governo e Stato, è un indebolimento
interno che i comunisti, espressione d'avanguardia della lotta del
proletariato, auspicano per condurre la proprio “guerra interna”...
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