Vietato contestare Renzi: cariche a Pisa contro il corteo
Renzi alla fine neanche si è presentato fisicamente
ed è intervenuto solo in teleconferenza al convegno che vedeva ospiti
il ministro Stefania Giannini presso il Cnr di Pisa in occasione della
celebrazione dei trent’anni dalla prima connessione ad internet
realizzata in Italia.
Ma anche questa volta la contestazione è stata impedita con
la forza da un nutrito schieramento di forze di polizia che hanno
caricato il corteo promosso dai centri sociali, dai sindacati di base,
dai collettivi studenteschi e universitari e dall’associazione delle
vittime del ‘salva banche’ varato dal governo. Già dalle nove di questa
mattina alcune centinaia di persone – alcuni pullman erano giunti anche
da altre città della regione – si erano concentrati nel centro del
capoluogo toscano, a Logge di Banchi. Intanto l’area dove si teneva la
celebrazione era letteralmente blindata da centinaia di poliziotti e
carabinieri in tenuta anti sommossa e le principali strade d’accesso
erano state chiuse al traffico
Quando la manifestazione, che aveva già sfilato nel centro di
Pisa senza problemi, ha raggiunto a metà mattina la recinzione
dell’area della ricerca del Cnr di Pisa intonando slogan e agitando
cartelli contro il governo, i poliziotti in assetto antisommossa hanno
caricato per ben due volte, utilizzando ampiamente i manganelli. Una
carica a freddo senza che ci fosse stato alcun contatto tra i
manifestanti ed il cordone di celerini, ragazzi picchiati a terra con
particolare accanimento, alla quale qualche giovane ha reagito lanciando
ciò che aveva in mano. Si contano numerosi feriti e contusi e due
manifestanti fermati dalla polizia e poi rilasciati intorno alle 14.
"Non
accetteremo passerelle politiche senza la partecipazione del popolo e
della parte sociale del Paese» avevano avvertito nei giorni scorsi i
promotori della manifestazione che avevano dichiarato la loro intenzione
di contestare e violare la ‘zona rossa’ imposta dalle autorità a difesa
di una visita del primo ministro che, come detto, alla fine ha evitato
di presenziare. «Una giornata organizzata per durare – scrivevano i
contestatori -. Non andremo via finché non riusciremo a raggiungere
Renzi e dirgli che la maggior parte della popolazione è stufa delle sue
politiche e del suo governo antipopolare».
Stamattina l’Unione Sindacale di Base ha indetto quattro ore di
sciopero in tutte le strutture (pubbliche e private) del comparto
ricerca e uno sciopero provinciale del settore privato è stato indetto
per oggi anche dal Si Cobas.
Al CNR i lavoratori della Ricerca hanno scioperato e
protestato contro lo smantellamento della ricerca pubblica e
l’estensione della precarietà mentre il ministro Giannini e il
Presidente del CNR dialogavano con Renzi che ancora una volta si è ben
guardato dall’andare a prendersi i fischi dei cittadini. Durante la
cerimonia i lavoratori organizzati con l’Usb hanno aperto uno striscione
contestando il ministro Giannini.
Luca Fiore
Renzi alla fine neanche si è presentato fisicamente
ed è intervenuto solo in teleconferenza al convegno che vedeva ospiti
il ministro Stefania Giannini presso il Cnr di Pisa in occasione della
celebrazione dei trent’anni dalla prima connessione ad internet
realizzata in Italia.
Ma anche questa volta la contestazione è stata impedita con la forza da un nutrito schieramento di forze di polizia che hanno caricato il corteo promosso dai centri sociali, dai sindacati di base, dai collettivi studenteschi e universitari e dall’associazione delle vittime del ‘salva banche’ varato dal governo. Già dalle nove di questa mattina alcune centinaia di persone – alcuni pullman erano giunti anche da altre città della regione – si erano concentrati nel centro del capoluogo toscano, a Logge di Banchi. Intanto l’area dove si teneva la celebrazione era letteralmente blindata da centinaia di poliziotti e carabinieri in tenuta anti sommossa e le principali strade d’accesso erano state chiuse al traffico
Quando la manifestazione, che aveva già sfilato nel centro di Pisa senza problemi, ha raggiunto a metà mattina la recinzione dell’area della ricerca del Cnr di Pisa intonando slogan e agitando cartelli contro il governo, i poliziotti in assetto antisommossa hanno caricato per ben due volte, utilizzando ampiamente i manganelli. Una carica a freddo senza che ci fosse stato alcun contatto tra i manifestanti ed il cordone di celerini, ragazzi picchiati a terra con particolare accanimento, alla quale qualche giovane ha reagito lanciando ciò che aveva in mano. Si contano numerosi feriti e contusi e due manifestanti fermati dalla polizia e poi rilasciati intorno alle 14.
"Non accetteremo passerelle politiche senza la partecipazione del popolo e della parte sociale del Paese» avevano avvertito nei giorni scorsi i promotori della manifestazione che avevano dichiarato la loro intenzione di contestare e violare la ‘zona rossa’ imposta dalle autorità a difesa di una visita del primo ministro che, come detto, alla fine ha evitato di presenziare. «Una giornata organizzata per durare – scrivevano i contestatori -. Non andremo via finché non riusciremo a raggiungere Renzi e dirgli che la maggior parte della popolazione è stufa delle sue politiche e del suo governo antipopolare».
Stamattina l’Unione Sindacale di Base ha indetto quattro ore di sciopero in tutte le strutture (pubbliche e private) del comparto ricerca e uno sciopero provinciale del settore privato è stato indetto per oggi anche dal Si Cobas.
Al CNR i lavoratori della Ricerca hanno scioperato e protestato contro lo smantellamento della ricerca pubblica e l’estensione della precarietà mentre il ministro Giannini e il Presidente del CNR dialogavano con Renzi che ancora una volta si è ben guardato dall’andare a prendersi i fischi dei cittadini. Durante la cerimonia i lavoratori organizzati con l’Usb hanno aperto uno striscione contestando il ministro Giannini.
Luca Fiore
Ma anche questa volta la contestazione è stata impedita con la forza da un nutrito schieramento di forze di polizia che hanno caricato il corteo promosso dai centri sociali, dai sindacati di base, dai collettivi studenteschi e universitari e dall’associazione delle vittime del ‘salva banche’ varato dal governo. Già dalle nove di questa mattina alcune centinaia di persone – alcuni pullman erano giunti anche da altre città della regione – si erano concentrati nel centro del capoluogo toscano, a Logge di Banchi. Intanto l’area dove si teneva la celebrazione era letteralmente blindata da centinaia di poliziotti e carabinieri in tenuta anti sommossa e le principali strade d’accesso erano state chiuse al traffico
Quando la manifestazione, che aveva già sfilato nel centro di Pisa senza problemi, ha raggiunto a metà mattina la recinzione dell’area della ricerca del Cnr di Pisa intonando slogan e agitando cartelli contro il governo, i poliziotti in assetto antisommossa hanno caricato per ben due volte, utilizzando ampiamente i manganelli. Una carica a freddo senza che ci fosse stato alcun contatto tra i manifestanti ed il cordone di celerini, ragazzi picchiati a terra con particolare accanimento, alla quale qualche giovane ha reagito lanciando ciò che aveva in mano. Si contano numerosi feriti e contusi e due manifestanti fermati dalla polizia e poi rilasciati intorno alle 14.
"Non accetteremo passerelle politiche senza la partecipazione del popolo e della parte sociale del Paese» avevano avvertito nei giorni scorsi i promotori della manifestazione che avevano dichiarato la loro intenzione di contestare e violare la ‘zona rossa’ imposta dalle autorità a difesa di una visita del primo ministro che, come detto, alla fine ha evitato di presenziare. «Una giornata organizzata per durare – scrivevano i contestatori -. Non andremo via finché non riusciremo a raggiungere Renzi e dirgli che la maggior parte della popolazione è stufa delle sue politiche e del suo governo antipopolare».
Stamattina l’Unione Sindacale di Base ha indetto quattro ore di sciopero in tutte le strutture (pubbliche e private) del comparto ricerca e uno sciopero provinciale del settore privato è stato indetto per oggi anche dal Si Cobas.
Al CNR i lavoratori della Ricerca hanno scioperato e protestato contro lo smantellamento della ricerca pubblica e l’estensione della precarietà mentre il ministro Giannini e il Presidente del CNR dialogavano con Renzi che ancora una volta si è ben guardato dall’andare a prendersi i fischi dei cittadini. Durante la cerimonia i lavoratori organizzati con l’Usb hanno aperto uno striscione contestando il ministro Giannini.
Luca Fiore
ore 14:
Seba e Miro, i due ragazzi fermati durante le cariche, sono stati
rilasciati pochi minuti fa. Ad attenderli il corteo, che accoglie con
interventi e solidarietà la loro liberazione.
Ascolta un commento sulla giornata pisana con Martino (prima della notizia del rilascio)***
Oggi un grande corteo ha attraversato le strade di Pisa per contestare la presenza del primo ministro Matteo Renzi che avrebbe dovuto presiedere alle celebrazioni per l’Internet day,
annunciate in pompa magna qualche settimana. Il condizionale è
d’obbligo perché il premier, saputo delle possibili contestazioni, ha
preferito non presentarsi proprio e video-trasmettere il proprio
messaggio. Che dire? Quale migliore simbolo di un potere sempre più lontano dalla gente, che al dialogo preferisce il monologo e che quindi non si esprime se non quando ha davanti giornalisti compiacenti, imprenditori amici o accademici renzianissimi. Un potere virtuale che schiva ogni contestazione ma i cui effetti sono ben reali sulle nostre vite e sulle nostre teste. La paura fa novanta nei palazzi perché il patto alla base del governo Renzi – svendere diritti per avere crescita e lavoro – si sta rivelando sempre di più per quello che è: una pura e semplice truffa.
messaggio. Che dire? Quale migliore simbolo di un potere sempre più lontano dalla gente, che al dialogo preferisce il monologo e che quindi non si esprime se non quando ha davanti giornalisti compiacenti, imprenditori amici o accademici renzianissimi. Un potere virtuale che schiva ogni contestazione ma i cui effetti sono ben reali sulle nostre vite e sulle nostre teste. La paura fa novanta nei palazzi perché il patto alla base del governo Renzi – svendere diritti per avere crescita e lavoro – si sta rivelando sempre di più per quello che è: una pura e semplice truffa.
Questa mattina in tanti si sono dati appuntamento (qua l'appello) sotto il comune già alle 8:30. Sindacati di base, studenti medi e universitari, diversi comitati di quartiere pisani e vittime del salvabanche (poche ore dopo per i giornali di regime diventeranno “gli antagonisti”) sono partiti in manifestazione al grido: “È #lavoltabuona, contestiamolo!”.
Arrivati al CNR i manifestanti si sono trovati davanti un ingente schieramento di polizia
armata di tutto punto e come al solito sempre pronta a difendere
politici e corrotti. Al tentativo di passare da parte del corteo, la
reazione è stata in pieno stile “democratico”, con decine di poliziotti
che hanno iniziato a caricare le persone presenti ferendone alcune alla testa.
In reazione a questa violenza senza vergogna da parte della polizia, le
forze dell’ordine sono state bersagliate con fitto un lancio di ortaggi
marci. Sono quindi partite nuove cariche e manganellate su disoccupati,
lavoratori e studenti che sono quindi ritornati in corteo verso il
centro della città. Non contenta della proprio ruolo infame in questa
giornata, la polizia ha anche arrestato due manifestanti (Seba e Milo) che sono tutt’ora in stato di fermo.
Potete
esorcizzarci come antagonisti, potete scagliarci contro tutti i
giornali che volete ma la realtà è sempre più chiara a tanti: questo
governo si tiene solo grazie ai manganelli della sua polizia!
Seguiranno aggiornamenti, SEBA E MIRO LIBERI!!
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