Il 30 dicembre 2018 sono stati pubblicati sul Journal officiel, l’analogo francese della Gazzetta ufficiale in Italia, i venti decreti attuativi della legge sull’«avvenire professionale». Questa riforma dal titolo paradossale, voluta da Emmanuel Macron e votata l’estate scorsa, contiene una bastonata ai disoccupati, beneficiari di un sussidio, seguiti dai centri per l’impiego (Pôle emploi). Nel decreto sui «diritti e gli obblighi» sono previste le stesse sanzioni a cui saranno sottoposti, da aprile 2019 in poi in Italia, i poveri assoluti e i disoccupati che faranno domanda per quello che Cinque Stelle e Lega chiamano impropriamente in Italia «reddito di cittadinanza». In realtà, si tratta di un sussidio vincolato ad attività gratuite per otto ore a settimana, agli sgravi per le imprese e all’obbligo di accettare il lavoro dai centri per l’impiego. Il «reddito di cittadinanza» è l’opposto: un diritto sociale fondamentale della persona, indipendente da obblighi...
La punizione contro i presunti «fannulloni» è uno dei cavalli di battaglia della destra gollista. Il governo Philippe... ha deciso di radiare dagli elenchi per un mese il disoccupato che non si presenta a un appuntamento con il suo «tutor» al centro per l’impiego. Anche il sussidio sarà sospeso per trenta giorni. Se il disoccupato commetterà una seconda infrazione il sussidio sarà cancellato (e non più sospeso) per due mesi.
IL GOVERNO FRANCESE ha deciso inoltre l’eliminazione di una serie di criteri che regolano le «offerte ragionevoli di impiego». Tutto sarà demandato alla contrattazione individuale tra il richiedente lavoro e il centro per l’impiego. Considerata la sproporzione del potere tra l’uno e l’altro,
si teme la creazione di un sistema più arbitrario che costringerà il disoccupato ad accettare un lavoro lontano dalle sue aspirazioni, qualifiche e stipendio precedente. Sono questi i criteri che definiranno, anche in Italia, le offerte di lavoro «congrue»...
LA VOLONTÀ DI PUNIRE può trasformarsi in una caccia al disoccupato. Nel 2017, secondo i Pôle emploi, l’86% degli iscritti erano alla ricerca attiva di un posto di lavoro, se necessario anche dopo una chiamata all’ordine. Solo il 14% è stato sanzionato fino alla radiazione. Una percentuale ristretta, dunque. Non ci sarebbe stato bisogno di rincarare la dose. Eppure le regole sono state irrigidite per tutti, colpiti dallo stesso generico sospetto...
«NON DARÒ NULLA ai fannulloni, ai cinici e agli estremisti» ha detto Macron. «Una stazione è un luogo dove si incontrano persone di successo e persone che non sono niente» ha aggiunto un’altra volta. «Invece di fare casino, farebbero meglio a capire perché non riescono a trovare lavoro» ha detto a chi protestava nella Corrèze. E poi: «Signore, se vuole un lavoro, basta attraversare la strada e trovarlo». A molti queste dichiarazioni sono sembrate espressioni di un disprezzo di classe. Rientra nello stile di chi ha promesso in campagna elettorale di rafforzare le sanzioni contro i disoccupati. In realtà, sono in molti ad accreditare il pregiudizio anti-poveri contro chi usa il sussidio per pagarsi una «vacanza» alle spalle della collettività. Lo pensano, anche in Italia, maggioranza e quasi tutta l’opposizione. L’ostentazione di un apparato repressivo contro presunti approfittatori, quelli che restano «sul divano», è ricorrente. Tuttavia l’atteggiamento repressivo di Lega e Cinque Stelle contro i «furbetti» è unico in Europa. Hanno promesso fino a sei anni di carcere in caso di dichiarazioni false.
LA PROMESSA della punizione risponde al progetto di trasformare la vita del disoccupato in quella di un soggetto «occupabile», disponibile a rispondere alle esigenze dell’impresa in ogni momento. ...In Francia non può rifiutare più di due «offerte di lavoro ragionevoli». Se lo facesse, perderebbe il sussidio...
ABBREVIARE IL TEMPO della ricerca, incalzare il disoccupato con offerte di lavoro, con il rischio reale di imporgli un’occupazione qualsiasi, questa è la regola in tutti i paesi dove è applicato il sistema del «workfare». Il tempo scorre, lo stato vuole «risparmiare», i politici vogliono dimostrare che l’occupazione aumenta. L’obiettivo è raramente raggiunto, perlomeno in assenza di una domanda di lavoro... oltre agli incentivi alle imprese, il nuovo sistema prevede premi di produzione. L’idea è mettere in concorrenza i centri per l’impiego. Il rischio è adottare iniziative utili più alle carriere nella burocrazia che ai disoccupati. è quello che sta avvenendo in Francia dove sono aumentati i posti di lavoro tra chi controlla la condotta dei disoccupati... i Pôle emploi: nati per accompagnare i disoccupati nella ricerca del lavoro, hanno assunto anche il ruolo di giudici e poliziotti.
IN FRANCIA... La ricerca del lavoro è diventata una performance auto-imprenditoriale da svolgere come in una gara televisiva. A Lievin è stata organizzata una caccia al tesoro. A Lens è stato organizzato un corso di orientamento sul modello del libro Il codice da Vinci. Non è mancata la gara culinaria: Top Chef. Nell’Alta Francia, regione che ha accorpato la Piccardia con quella del Nord-Passo di Calais, i disoccupati hanno accettato di partecipare a una selezione sul modello di un talent show: The Voice. Seduti sulle sedie rosse, tre reclutatori voltavano le spalle al candidato. Il cercatore di lavoro era in piedi, al centro della stanza e ha risposto alle domande. Il cacciatore di teste, sedotto da una risposta, si è girato, ha premuto un bottone e ha fatto «vincere» il candidato. This is the job, questo il nome del programma, è stato sospeso.
IL PÔLE EMPLOI di Mourepiane, a Marsiglia, ha organizzato un escape game. Si è voluto così spingere i disoccupati ad uscire dalla logica del curriculum vitae, giudicato troppo rigido, e accettare di essere «testati» nella simulazione di una situazione reale in mare. Visto che i mestieri del settore marittimo sono in espansione, è stato scelto di porsi nella situazione dell’avaria di una nave in un mare in tempesta. Chi si è comportato all’altezza, ha ricevuto un punteggio superiore. I giochi di ruolo, e la sfida a risolvere enigmi nel tempo più breve possibile, sono ispirati dai manuali di gestione e selezione delle risorse umane di nuova generazione. Nei centri per l’impiego possono trasformarsi in un circo.
2/ continua
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