mercoledì 30 gennaio 2019

pc 30 gennaio - Macron, rappresentante dell’imperialismo francese e “assassino del popolo” dà un miliardo di euro al dittatore assassino egiziano Al Sisi per l’acquisto di armi e il controllo della Libia e dell’Africa

Nello scontro tra i paesi imperialisti per il controllo delle risorse petrolifere e delle altre materie prime, per Francia e Italia innanzi tutto quelle della Libia, la Francia continua a finanziare il dittatore assassino Al Sisi e lo riempie di armi, così come Di Maio è andato a "fare affari". Il miliardo di euro che Macron ha portato in Egitto non serve soltanto come “sostegno finanziario alle riforme del presidente Abdel Fattah al-Sisi” come riporta un articolo della Repubblica di ieri, ma anche a permettere l’acquisto di aerei da caccia, navi da guerra e satelliti militari, acuendo così le contraddizioni che portano all’estensione delle guerre “locali” e alla marcia verso una guerra globale.

E Giulio Regeni? E i diritti umani? E la lista di persone che sono incarcerate ingiustamente?

La risposta del dittatore assassino è chiara: “la stabilità e la sicurezza” dell’Egitto “sono molto importanti” e dice il giornalista “in sostanza hanno la precedenza sul rispetto dei diritti.”

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Macron da Al Sisi con lista di dissidenti e mega-assegno
Arrivato al Cairo, Emmanuel Macron non ha potuto ignorare l’appello delle Ong che lo spingevano a denunciare gli abusi del regime. Il leader francese ha giocato da equilibrista: si è presentato con una
lista di dissidenti incarcerati, ma intanto ha staccato un mega-assegno da un miliardo di euro di sostegno finanziario alle riforme del presidente Abdel Fattah al-Sisi, partner essenziale nello scacchiere libico attraverso il generale Haftar. Durante la visita sono stati firmati diversi contratti e un accordo da 336 miliardi di euro per la metro del Cairo, Macron ha voluto cosi consolidare la relazione con il regime del Cairo, con cui l’Italia è in attrito dal gennaio di tre anni fa, a causa della tortura a morte di Giulio Regeni. Macron ha rivelato di aver presentato al presidente egiziano una lista di incarcerazioni o siti oscurati. Anche se i tentativi di spodestare al Sisi  necessitano di una “risposta”, ha argomentato, vanno rispettati “valori universali che non sono solo della Francia”. Rispetto a una prima lista presentata nel 2017, quando Al Sisi era venuto a Parigi, “le cose non sono andate nella buona direzione” ha notato il capo dell’Eliseo. Nel corso della conferenza stampa con Macron, il presidente egiziano ha risposto che la stabilità e la sicurezza” dell’Egitto “sono molto importanti” e in sostanza hanno la precedenza sul rispetto dei diritti.
La Repubblica 29.1.19

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