A L’Aquila la lettura-studio di
“Le lotte di classe in Francia” sta utilizzando lo schema della formazione guidata apparsa sul blog e lo scritto
di Marx, ma necessitando anche di colmare enormi lacune storiche che entrambi i
testi danno per note, si è resa necessaria una rilettura dei libri di
storia.
Questo lavoro di
rilettura della storia di circa 2 secoli, ed ancora da completare, ha comunque
già restituito un quadro globale degli eventi, che non fa che confermare quanto
si legge nello scritto di Marx e quanto sia determinante in esso la lotta dei
proletari. Il proletariato determina tutto con la sua lotta, è la sua azione o
la sua assenza nei movimenti di classe che ne determina il risultato.
La borghesia è ben
consapevole della sua potenza rivoluzionaria, perché il proletariato è l’unica classe realmente
rivoluzionaria fino in fondo, tanto che lo ha usato (e lo usa) nei conflitti
interborghesi. Ma il proletariato acquisirà la stessa consapevolezza solo
attraverso una serie di sconfitte.
E’ la sconfitta quindi
la chiave della vittoria per il proletariato. Come scrive Marx nella premessa:
Chi soccombette in
queste disfatte non fu la rivoluzione.
Furono i fronzoli
tradizionali prerivoluzionari, risultato di rapporti sociali che non si erano
ancora acuiti sino a diventare violenti contrasti di classe, persone, illusioni,
idee, progetti, di cui il partito rivoluzionario non si era liberato prima della
rivoluzione di febbraio e da cui poteva liberarlo non la vittoria di febbraio ma
solamente una serie di sconfitte.
In una parola: il
progresso rivoluzionario non si fece strada con le sue tragicomiche conquiste
immediate, ma, al contrario, facendo sorgere una controrivoluzione serrata,
potente, facendo sorgere un avversario, combattendo il quale soltanto il partito
dell'insurrezione raggiunse la maturità di un vero partito
rivoluzionario.
Già da questa premessa
si possono cogliere numerosi spunti di lettura della storia del ‘900 e della
fase attuale della lotta di classe. Spunti che saranno comunque sollecitati in
tutto il contesto della formazione su “Le lotte di classe in Francia”: dai
“fronzoli prerivoluzionari”, dalle illusioni riformiste e parlamentariste, alla
controrivoluzione preventiva, alla repressione, al populismo, alla dittatura
aperta per chiudere il circuito rivoluzionario e perpetuare il potere
borghese.
Quello che più ci ha
colpito però è la straordinaria attualità di questo testo nella parte in cui
descrive le contraddizioni
interne al dominio della borghesia, la crisi costituzionale e istituzionale, il
debito e la questione dei reati politici.
Su tutto questo e per
tutto questo, però, c'è ancora molto lavoro da fare, ma dobbiamo dire grazie al Partito per averci costretti ad iniziare: è dura mettersi a studiare quando si è pochi, stanchi e sempre in corsa, ma queste pagine ci hanno aperto una finestra
di luce e di entusiasmo nella mente, che speriamo di poter condividere presto con altri proletari e proletarie.
da L'aquila
31-1-2019
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