Al
terzo incontro di formazione operaia a Taranto i compagni e le
compagne intervenute sono avanzati nello studio del testo di Marx “le
lotte di classe in Francia”.
Una
compagna proletaria ha riassunto dal primo capitolo del testo gli
avvenimenti in Francia in esso indicati. Ha segnalato l’articolazione
delle classi sociali che sono entrate in campo e le contraddizioni
tra di esse: l’aristocrazia finanziaria legata alla monarchia e
l’opposizione della borghesia industriale, unite contro il
proletariato e il popolo, divise tra di loro, per il controllo
soprattutto dell’economia e degli appalti.
Il
ruolo dei banchieri, allora come oggi, veri depositari della
ricchezza nazionale e che tengono legate ad essi le classi sociali in
lotta per la gestione del potere politico.
Il
problema del finanziamento dello Stato, il problema del debito
pubblico, il problema degli appalti pubblici, allora come oggi, sono
il terreno dello scontro che appare politico ma che ha alla sua base
e la sua sostanza sul terreno economico.
Da
un lato il popolo con le sue stratificazioni di classe e le sue
illusioni e il peso che queste illusioni hanno nel dominio della
piccola borghesia su proletariato e le masse popolari. La piccola
borghesia e ne fa portavoce per entrare nel Parlamento, allo
Assemblea nazionale, ma naturalmente sempre pronta ad unirsi alle
effettive classi dominanti se il popolo insorge.
La
compagna al gruppo di studio ha mostrato che è possibile leggere
questi avvenimenti e utilizzarli per leggere la situazione attuale.
Il
gruppo di studio ha appunto questo scopo, quello di fornire ai
proletari gli strumenti per leggere da un punto di vista di classe la
lotta politica, per capire che dietro gli avvenimenti e i loro
personaggi politici ci sono le classi sociali; perché costruire il
Partito rivoluzionario della classe significa innanzitutto mettere la
politica nelle mani dell’avanguardia proletaria.
Nel
gruppo di studio è continuata la lotta anche ideologica perché
altre compagne e compagni
partecipanti non si facciano spaventare dalle difficoltà, contraddizioni, problemi di tempo, per partecipare attivamente al gruppo, studiare, confrontarsi, e sulla base di questo prendere nelle proprie mani il piano di lavoro e lo stile di lavoro del partito proletario.
partecipanti non si facciano spaventare dalle difficoltà, contraddizioni, problemi di tempo, per partecipare attivamente al gruppo, studiare, confrontarsi, e sulla base di questo prendere nelle proprie mani il piano di lavoro e lo stile di lavoro del partito proletario.
Anche
verso compagni di lunga data, di matrice intellettuale, il gruppo non
è il luogo per un vano esercizio di spiegazioni preconfezionate o
già ascoltate, bensì per uno studio innovato che li ponga veramente
al servizio della crescita proletaria; per dire agli operai – come
dice Lenin nel “Che fare?” non ciò che già sanno ma ciò che
non possono sapere attraverso la loro esperienza.
E’
stato detto che i differenti approcci che ci possono essere nello
studio e sono normali devono contribuire poi a un’unica visione e
utilizzo di queste decisive armi teoriche, e in questo sono una
ricchezza.
Infine,
nel gruppo si sono letti i resoconti degli altri gruppi che si stanno
svolgendo a livello nazionale, perché da questi vengono esempi
avanzati, come a L’Aquila (vedi resoconto pubblicato su questo
blog), o modi per risolvere i problemi della sua continuità
sistematica, come si sta facendo ad esempio a Bergamo.
Nessun commento:
Posta un commento