sabato 2 febbraio 2019

pc 2 febbraio - FORMAZIONE OPERAIA A TARANTO - CONTINUA IL GRUPPO DI STUDIO E LE PROLETARIE SUPERANO LE DIFFICOLTA'


Al terzo incontro di formazione operaia a Taranto i compagni e le compagne intervenute sono avanzati nello studio del testo di Marx “le lotte di classe in Francia”.
Una compagna proletaria ha riassunto dal primo capitolo del testo gli avvenimenti in Francia in esso indicati. Ha segnalato l’articolazione delle classi sociali che sono entrate in campo e le contraddizioni tra di esse: l’aristocrazia finanziaria legata alla monarchia e l’opposizione della borghesia industriale, unite contro il proletariato e il popolo, divise tra di loro, per il controllo soprattutto dell’economia e degli appalti.
Il ruolo dei banchieri, allora come oggi, veri depositari della ricchezza nazionale e che tengono legate ad essi le classi sociali in lotta per la gestione del potere politico.
Il problema del finanziamento dello Stato, il problema del debito pubblico, il problema degli appalti pubblici, allora come oggi, sono il terreno dello scontro che appare politico ma che ha alla sua base e la sua sostanza sul terreno economico.
Da un lato il popolo con le sue stratificazioni di classe e le sue illusioni e il peso che queste illusioni hanno nel dominio della piccola borghesia su proletariato e le masse popolari. La piccola borghesia e ne fa portavoce per entrare nel Parlamento, allo Assemblea nazionale, ma naturalmente sempre pronta ad unirsi alle effettive classi dominanti se il popolo insorge.
La compagna al gruppo di studio ha mostrato che è possibile leggere questi avvenimenti e utilizzarli per leggere la situazione attuale.
Il gruppo di studio ha appunto questo scopo, quello di fornire ai proletari gli strumenti per leggere da un punto di vista di classe la lotta politica, per capire che dietro gli avvenimenti e i loro personaggi politici ci sono le classi sociali; perché costruire il Partito rivoluzionario della classe significa innanzitutto mettere la politica nelle mani dell’avanguardia proletaria.

Nel gruppo di studio è continuata la lotta anche ideologica perché altre compagne e compagni
partecipanti non si facciano spaventare dalle difficoltà, contraddizioni, problemi di tempo, per partecipare attivamente al gruppo, studiare, confrontarsi, e sulla base di questo prendere nelle proprie mani il piano di lavoro e lo stile di lavoro del partito proletario.
Anche verso compagni di lunga data, di matrice intellettuale, il gruppo non è il luogo per un vano esercizio di spiegazioni preconfezionate o già ascoltate, bensì per uno studio innovato che li ponga veramente al servizio della crescita proletaria; per dire agli operai – come dice Lenin nel “Che fare?” non ciò che già sanno ma ciò che non possono sapere attraverso la loro esperienza.
E’ stato detto che i differenti approcci che ci possono essere nello studio e sono normali devono contribuire poi a un’unica visione e utilizzo di queste decisive armi teoriche, e in questo sono una ricchezza.

Infine, nel gruppo si sono letti i resoconti degli altri gruppi che si stanno svolgendo a livello nazionale, perché da questi vengono esempi avanzati, come a L’Aquila (vedi resoconto pubblicato su questo blog), o modi per risolvere i problemi della sua continuità sistematica, come si sta facendo ad esempio a Bergamo.

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