domenica 27 gennaio 2019

pc 27 gennaio - BRASILE: CENTINAIA DI MORTI OPERAIE IN MINAS GERAIS - MORTI ANNUNCIATE DEI PROFITTI DELLE COMPAGNIE MINERARIE E DELLE LEGGI DELLO STATO, ORA INCREMENTATE DA BOLSONARO

MINAS GERAIS E' DOVE E' PIU' ORGANIZZATA E FORTE LA LOTTA DEI CONTADINI (La Lega dei contadini poveri) E DEGLI OPERAI, DIRETTI DAI MAOISTI BRASILIANI
Grande solidarietà dai maoisti italiani.

(da Il Manifesto) - Con il cedimento della diga di scarti minerari della compagnia brasiliana Vale a Brumadinho, nella periferia di Belo Horizonte, in Minas Gerais, il bilancio delle vittime può essere di 300 lavoratori, 34 morti accertati ma i dispersi sono circa 300, tutti travolti da fango e detriti mentre si trovavano a pranzo nella caffetteria dell’impianto, nel quale erano presenti al momento del crollo 427 lavoratori.

SONO POCHISSIME le possibilità di trovare persone ancora in vita. «Forse recupereremo solo corpi», ha detto il governatore dello Stato di Minas Gerais, Romeu Zema. Lo stesso che, lo scorso novembre, annunciava – in linea con i proclami di Bolsonaro – l’intenzione di alleggerire (ulteriormente) le norme ambientali a vantaggio delle imprese minerarie.
Era da tempo infatti che gli abitanti mettevano in guardia dal rischio di crolli per effetto di piccole scosse sismiche nella regione, opponendosi con forza all’avanzata dell’attività mineraria, giunta
addirittura in prossimità del parco statale della Serra do Rola Moça e di sei sorgenti da cui dipendono, per il rifornimento d’acqua, più di due milioni di persone.

IL MINISTRO DELL’AMBIENTE Ricardo Salles – sul cui capo pesa proprio l’accusa di aver favorito indebitamente il settore minerario – ha annunciato che la Vale subirà una multa di 250 milioni di reais, mentre la giustizia di Minas Gerais ha ordinato il blocco di un miliardo di reais nei sui conti, sono in molti a credere che, ancora una volta, la compagnia riuscirà a cavarsela. Non per niente l’impresa (privatizzata dal governo Cardoso nel 1996 e da allora controllata da azionisti nordamericani) può contare su decine di politici eletti grazie ai suoi finanziamenti e usare la sua influenza per condizionare il potere giudiziario. Esattamente come avvenuto con il disastro di Mariana, per il quale la Vale è finora riuscita a evitare il processo, raggiungendo appena un accordo con il Pubblico Ministero di Minas per il pagamento degli indennizzi...
IL RISCHIO ORA è che il fango e i detriti della diga Brumadinho possano raggiungere il fiume São Francisco, proprio come successo a Mariana, quando l’ondata di fango aveva riversato nel Rio Doce, principale corso d’acqua del Sud-est del Brasile, più di 60 milioni di metri cubi di fanghi tossici, per poi continuare la sua corsa per 16 giorni e 663 chilometri fino all’Oceano Atlantico.ì

Il Minas Gerais è sempre stato il cuore dello sfruttamento minerario in Brasile: il nome dello Stato significa «miniere generali» e la sua economia è basata sull’attività estrattiva. Il Rio Doce ha segnato il paesaggio che attraversa, ma la valle del fiume è stata devastata dai numerosi impianti di estrazione del minerale e dalla costruzione di dighe di sbarramento. Miniere a cielo aperto sono disseminate nel bacino del fiume, con il più grande complesso per la produzione di acciaio dell’America Latina...

...la popolazione della cittadina aveva costituito un comitato e da 10 anni lanciava allarmi e messo in atto numerose azioni di protesta contro l’avanzata delle attività minerarie nella zona. Nonostante le proteste, nel dicembre scorso era stata autorizzato dal Consiglio statale di politica ambientale un ampliamento dell’88% delle due miniere di Brumadinho e Sarzedo...

La Vale è il principale gruppo minerario brasiliano, con dimensioni internazionali che ne fanno il maggiore produttore e maggiore esportatore mondiale di minerali di ferro. La società era stata costituita con capitale pubblico a metà del ‘900, per poi essere privatizzata nel 1997. Attualmente è costituita da capitali di banche brasiliane e capitali internazionali...
Nel 2012 al Forum di Davos, una Associazione internazionale per la salvaguardia dell’ambiente le aveva assegnato il titolo di «peggiore multinazionale al mondo» per le attività svolte, non rispettose di ambiente, comunità diritti umani. Un tribunale brasiliano ha condannato la società mineraria a risarcire con 27 milioni di dollari le comunità indigene dei Kayapo e Xikrin, per aver contaminato con le sue attività le acque del fiume Catete, nel nord del Brasile, procurando gravi danni alla salute degli abitanti...

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