Torino, insultare l'allievo straniero non è reato: assolto insegnante di una scuola media
Aveva apostrofato un alunno con "marocchino di emme"
Aveva apostrofato l'allievo straniero
con un "marocchino di emme". Ma l'insulto, a sfondo razziale, non è
perseguibile penalmente. Lo ha deciso il gip Luca Fidelio che ha
prosciolto dall'accusa di abuso dei mezzi di correzione con l'aggravante
dell'odio razziale Salvatore A., ex docente della media Pacinotti di
Torino. Secondo il giudice dalle testimonianze delle vittime non sarebbe
emerso alcun turbamento. Non solo: le offese rivolte dall'insegnante ai
suoi studenti - erano venuti alla luce altri episodi - sono state
sporadiche. Dunque apostrofare in maniera volgare e razzista un alunno
straniero non è un reato. Il reato è stato derubricato in ingiurie.
Reato già depenalizzato. Così l'insegnante della media Pacinotti ha
potuto lasciare il tribunale, cavandosela con una ramanzina sul suo
comportamento certamente in contrasto con il ruolo di educatore. Ora
toccherà alla procura di Torino - che sotto la spinta dell'ex
procuratore capo aveva deciso una corsia preferenziale per i reati
commessi per discriminazione o odio etnico, razziale e religioso -
decidere se ricorrere in Appello contro l'assoluzione dell'insegnante
razzista.
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