sabato 2 febbraio 2019

pc 2 febbraio - SU REDDITO DI CITTADINANZA LA CAMERA POPOLARE DEL LAVORO - EX OPG VUOLE FARE IL "CONTROLLO POPOLARE" - MA QUALE "CONTROLLO"? BISOGNA RESPINGERLO!


Dal comunicato nel Fb della Camera popolare del lavoro: "...inauguriamo lo sportello per il reddito di cittadinanza. Una delle questioni sociali maggiormente sentite a Napoli è quella del lavoro e noi ci vogliamo organizzare in anticipo per monitorare queste promesse fatte dal cosiddetto Governo del cambiamento, fornendo supporto legale e assistenza gratuita a coloro che pensano di poter ottenere il reddito di cittadinanza. Venite! Venite!"
"...Il Movimento5stelle ha lanciato anni fa una campagna per il reddito di cittadinanza. La soluzione promessa per risolvere le problematiche occupazionali che ci affliggono. Pochi giorni fa, il governo del cambiamento ha approvato un decreto legge dedicato al reddito di cittadinanza. Siamo arrivati al dunque. Napoli è fra le prime città di Italia per numero di cittadini cui il governo ritiene debba spettare il RdC. Staremo a vedere.
Qualcuno ci ricorderà per il “controllo popolare”. È proprio ciò che abbiamo intenzione di fare: da mercoledì 23 gennaio, attiveremo uno sportello dedicato al reddito di cittadinanza... Abbiamo intenzione di vigilare, collettivamente, sulle effettive ricadute sul territorio della misura del governo del cambiamento…".

Ma compagni della Camera popolare del lavoro, il Reddito di cittadinanza va respinto non "controllato"!

In questo blog abbiamo varie volte dimostrato come il Reddito di cittadinanza di Di Maio sia non un strumento, sia pur minimo, di sostegno per le masse povere, per i disoccupati, per i giovani senza reddito, per le donne che non lavorano o non possono lavorare, ecc. ma uno strumento vessatorio, che per pochi euro a un numero di persone che si restringe giorno per giorno, pretende di controllarti ora per ora le spese, la vita, di reprimerti, di incatenarti a un lavoro gratis, di ricattarti per un lavoro qualsiasi a centinaia di Km, di far pagare a chi prenderà il reddito gli incentivi alle aziende. 

Una cosa inaccettabile, guidata da una concezione offensiva e umiliante verso le persone, una concezione "razzista" - questa volta usata verso italiani - perchè divide la gente in chi si dà da fare, è produttiva, contribuisce all'economia di questo paese, ecc. (i bravi ricchi) e chi, i poveri, che sono bollati come truffaldini, scansafatiche stesi sui divani. E questo è fascismo/razzismo.   

Tanti hanno dimostrato che così il "reddito di cittadinanza" è una sorta di punizione!
E chi fa un'attività sindacale, invece che perdere tempo, energie a gestire la "corretta" attuazione di questo provvedimento, sarebbe bene che organizzasse i disoccupati, i senza lavoro per un salario garantito senza condizione o vincoli.

Ma i compagni della Camera popolare del Lavoro - ex Opg di Napoli, si attrezzano a fornire "supporto legale e assistenza". Si vuole fare le veci degli "operatori"-navigator per aiutare, informare, vigilare? Cosa "vigilare"? Che effettivamente si rispettino le condizioni capestro della legge? Che venga dato a chi spetta?
Così avremo il "controllo di sinistra" del controllo dei "centri per l'impiego"...

Ma basta andare a vedere il Film "Io Daniel Blake"!
O leggere cosa avviene negli altri paesi col "reddito di cittadinanza"! La utile inchiesta che sta pubblicando Il Manifesto e che questo blog sta riprendendo (https://proletaricomunisti.blogspot.com/2019/01/pc-30-gennaio-un-utile-inchiesta-nei.html - https://proletaricomunisti.blogspot.com/2019/01/31-gennaio-inchiesta-su-reddito-di.html)

I compagni della Camera popolare del lavoro scrivono nell'appello "...monitorare queste promesse fatte dal cosiddetto Governo del cambiamento". Di Maio voleva trovare chi gli dà bordone e, proprio a Napoli capitale dei senza lavoro, lo trova anche in Je sò pazzo? Nella piccola borghesia che vuol fare del bene al "popolo"?

Infine, sarà una svista, ma non sta bene che i compagni scrivano, più volte, "governo del cambiamento" - senza neanche mettere la parola cambiamento tra virgolette. Altre volte i compagni di Je sò pazzo hanno sostenuto l'idea, sbagliata e controproducente, di sfidare il governo a dimostrare che sia effettivamente quello che dice di essere. Così la "sfida" diventa un avallo di come si autoproclama questo governo che nei suoi pochi mesi di esistenza ha già abbondantemente dimostrato che non solo non si tratta di cambiamento bensì di politica "ingannapopolo", ma neanche di uno status quo, quanto di un salto politico fascio-populista che sta innervando ogni provvedimento (dal decreto sicurezza alla manovra economica). 

Ma è chiaro, se Je sò pazzo considera questo governo Salvini/Di Maio semplicemente "nazionalista-liberista" (torneremo su questo), non può cogliere la natura vera dei suoi provvedimenti. 

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