Nel
centenario della prima rivoluzione proletaria, la Rivoluzione d'Ottobre del 1917, cominciamo facendo conoscere agli operai, ai giovani, alle donne gli avvenimenti della rivoluzione a partire da quelli che la precedettero.
Per questo, pubblichiamo stralci
della “Storia della Rivoluzione russa”, scritta sotto la
direzione di Stalin.
- 1° parte - |
La
rivoluzione di febbraio
Il
26 febbraio si tenne una riunione del Comitato bolscevico di Vyborg,
al quale dopo l'arresto del comitato di Pietrogrado era passata la
direzione del movimento. I compagni delle organizzazioni dì base
raccontarono quanto grande fosse lo slancio rivoluzionario e la
volontà di continuare la lotta. Il comitato di zona decise di
sviluppare la lotta armata, impadronirsi dei depositi di armi e
disarmare gli agenti di polizia.
Le
continue manifestazioni dei proletari contro i quali si sparava a
bruciapelo, l'unità degli operai e dei soldati e, infine, la
crescente influenza dei bolscevichi che spesso riuscivano
ad introdursi nelle caserme, contribuirono a trasformare gli
sporadici rifiuti all'obbedienza da parte di alcune unità militari
in una rivolta aperta: i soldati si ribellavano ai loro comandanti,
come i contadini contro i proprietari terrieri.
Ma
la rivolta dei soldati e le manifestazioni operaie non erano stati
affatto due avvenimenti casuali
della rivoluzione di febbraio e
indipendenti l'uno dall'altro. Senza direzione
politica degli operai, non ci sarebbe stata la ribellione
nell'esercito.
Mentre
lo zar e il. Grande quartiere generale impegnavano nella battaglia le
ultime riserve, gli operai e i soldati di Pietrogrado procedevano
alla creazione del loro centro politico e organizzativo, il soviet
dei deputati operai e soldati. La sera del 27 febbraio si tenne la
prima seduta del soviet dei deputati operai di Pietrogrado.
Gli
operai e i contadini vestiti con la divisa militare avevano fatto la
rivoluzione, ma non furono loro, in un primo momento, a raccoglierne
i frutti; a fianco dei soviet era sorto il governo della borghesia.
La
forza militare e le masse popolari erano dalla parte dei soviet, ma
il potere era nelle mani del Governo provvisorio. Si era creato un
dualismo di potere, caso estremamente raro nella storia.
I
soviet, formati dagli operai e dai soldati vittoriosi, ma diretti dai
menscevichi avevano riconosciuto spontaneamente il potere del Governo
provvisorio: avevano cioè volontariamente consegnato il potere
conquistato dai soldati e dagli operai nelle mani della borghesia.
La
preparazione dell'Ottobre.
La
lotta per la conquista delle masse popolari era entrata in una nuova
fase.
Applicando
la decisione del Comitato centrale del Partito bolscevico – nelle
fabbriche, tra le masse – i bolscevichi andarono di fronte alle
caserme e nei quartieri operai. Con coraggio e intelligenza
spiegarono al popolo la natura controrivoluzionaria del Governo
provvisorio e la politica di conciliazione dei capi socialisti
rivoluzionari e menscevichi del soviet di Pietrogrado.
Il
lavoro di massa che completava e rafforzava i ranghi del Partito
bolscevico, veniva svolto soprattutto nelle organizzazioni operaie di
base, cioè i Comitati di fabbrica e i sindacati. Dopo aver
rovesciato l'autocrazia, la classe operaia russa, con una rapidità
senza precedenti nella storia, incominciò ad organizzarsi.
Qusto
sviluppo meraviglioso della creatività delle masse nel campo
dell'organizzazione era diretto dappertutto dai bolscevichi. La loro
influenza si sviluppava soprattutto nei comitati di fabbrica.
Il
primo congresso dei soviet di Russia si aprì il 3 giugno. Vi
parteciparono oltre 1000 delegati.
Il
leader dei menscevichi, Cereteli, dichiarò insistentemente: “oggi
in Russia non esiste nessun partito politico che affermi: dateci il
potere, andatevene via, prenderemo noi il vostro posto...”.
“Un
simile partito in Russia non esiste”, insisteva nuovamente Cereteli
nella sala divenuta completamente silenziosa. Improvvisamente, come
un tuono in una giornata primaverile, giunse la risposta: “Questo
partito esiste!”. Era Lenin che dal suo banco lanciava questa
risposta ai menscevichi, a nome del Partito bolscevico.
Il
primo congresso dei soviet mostrò chiaramente la profondità
dell'abisso che separava il partito rivoluzionario del proletariato,
i bolscevichi e i rappresentanti dei partiti piccolo borghesi,
menscevichi e socialisti rivoluzionari. Questi ultimi pensavano che
la rivoluzione fosse finita, e non volevano andare oltre la fase del
passaggio del potere della borghesia; alla tappa successiva non
osavano nemmeno pensarci, la cosa era contraria ai loro interessi.
L'eco
suscitato dai discorsi di Lenin e le risoluzioni bolsceviche
penetrarono nel più profondo delle masse lavoratrici, fecero
scattare la loro indignazione contro i conservatori, contribuirono
attivamente ad elevare la coscienza di classe degli operai. (CONTINUA)
Nessun commento:
Posta un commento