giovedì 14 settembre 2017

pc 14 settembre - Nella logistica dopo la lotta la rappresaglia - Rispondiamo con la lotta, ma questo deve valere per tutti all'Esselunga come a Brignano BG

Arriva la rappresaglia per il ciclo di lotte dell'Esselunga.

Dopo un anno di trappole (si pensi alla provocazione contro il coordinatore nazionale del Sicobas Aldo Milani) e cariche della polizia, arriva puntuale la solerte magistratura pronta a dare una mano in tema di repressione contro i lavoratori della logistica in lotta, il loro sindacato (si cobas) e i compagni e le compagne che sostengono le loro lotte seguendo il principio della solidarietà di classe. Sono stati infatti rinviati a giudizio e la prima udienza del processo a loro carico si terrà il 19 dicembre.
Stavolta l'attacco viene da lontano. Dal 2012 addirittura.
Sono gli anni delle lotte all'esselunga contro ingiustizia sul lavoro e di licenziamenti politici. Sono gli anni di una tenda davanti ai cancelli, di crumiri (ricattati dai caporali) scortati dalla polizia per entrare, di cariche della polizia contro i lavoratori in lotta.
Mesi di vittorie e di sconfitte e bocconi amari per Caprotti e i suoi kapò. Di resistenza operaia contro una squadraccia incordonata per sfondare presidio dei lavoratori che resiste compatto e unito.
E' questo che si vuole processare.
Ed è evidente che l'attacco mira a ripristinare i rapporti di forza contro una classe padronale che in questo decennio ha subito forti sconfitte dovendosi scontrare con la forza e la compattezza di un crescente numero di lavoratori della logistica che con la propria voglia di dignità e con la lotta ha dato l'esempio al resto della classe nel riprendere in mano il proprio cammino contro lo sfruttamento e il comando.

E ancora una volta si ribadirà che se toccano uno toccano tutti!

i compagni e le compagne del Csa Vittoria

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