Giovedì
sette settembre, due studentesse americane, a Firenze per motivi di
studio, hanno denunciato di essere state vittime di un simile gravissimo
reato, che sarebbe stato commesso su di loro da parte di due militari
dell’arma dei Carabinieri.
Allo
stato non risulta che, colei che espresse un giudizio così netto come
quello riportato in apertura, abbia sentito quanto meno il dovere morale
di esprimersi in merito a questa vicenda che coinvolge dei carabinieri, italiani...
Finora l’unica voce che si è alzata è stata quella di Roberta
Pinotti, la sampierdarenese ministra della Difesa..." (da una nota di Stefano Ghio - Proletari Comunisti Alessandria/Genova).
Ma l'intervento della Pinotti è palesemente teso a salvaguardare l'Arma, a mostrare che questi due carabinieri sono una eccezione, delle isolate pecore nere in mezzo ad un Arma immacolata e "sempre al fianco dei deboli".
Questo è totalmente FALSO! Potremmo citare infiniti casi di violenze di ogni genere dei carabinieri perpetrati nelle carceri, durante fermi, da quello più noto di Stefano Chucchi, a quello del detenuto nel carcere di Ivrea che ha riferito di essere stato «preso a calci e pugni da un gruppo di Carabinieri mentre era ammanettato nella cella a Chivasso - denunciato anche dalla UE; come le violenze sulle prostitute, le violenze sessuali nei CIE verso le migranti...
L'Arma dei Carabinieri, come della Polizia è invece il luogo in cui normalmente cresce e si alimenta uno spirito di sopraffazione, fascista, maschilista.
E l'eccezione è esattamente il contrario.
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