La Camera dei Deputati, nella seduta di martedì dodici settembre, approva – con 261 sì, 122 no, e 15 astenuti – l’introduzione del reato di “propaganda fascista” (articolo 293-bis del Codice Penale), un’estensione delle leggi Scelba e Mancino che permette di punire tale fattispecie di reato anche se commesso dal singolo cittadino.
Finalmente si pone fine ad una falla clamorosa
nel sistema giudiziario italiano: da ora in poi si spera di non vedere più
commercializzati prodotti con ritratte le effige del Duce, come accade
regolarmente
anche in posti assai frequentati:
anche in posti assai frequentati:
Si tratta senza dubbio di un segno di civiltà, e
poco importa a chi sia dovuta l’iniziativa sfociata in questa giusta nuova
norma: il fatto che il primo firmatario del disegno di legge sia il deputato filosionista democristiano Emanuele Fiano non ne intacca la validità; tutt’al più ci
sarebbe da chiedersi perché si è dovuto aspettare tanto.
Un tale provvedimento avrebbe dovuto essere
preteso già nei decenni scorsi: questo anche solo per riabilitare in
parte la figura di Palmiro Togliatti, autore dell’indegna amnistia che liberò i
fascisti nell’immediato dopoguerra, e fece da pretesto per la “caccia alle
streghe” contro i partigiani delle Brigate Garibaldi.
Per ritornare all’attualità, non si può non
vedere come questa votazione abbia definitivamente fatto gettare la maschera ad
una formazione politica che si dichiara super partes: infatti, hanno votato
contro detta legge – insieme con Forza italia di Berlusconi -Lega di Salvini- Fratelli d'Italia – anche i 5stelle di Grillo.
E’ l’ennesima dimostrazione del fatto che la
pretesa di Grillo e soci di equidistanza tra l’ideologia comunista e quella fascista significa nei
fatti sostenere quest’ultima: un tale atteggiamento denota il totale disprezzo
verso i chi ha versato
il proprio sangue sulle montagne per liberare l’Italia dal fascismo italiano e
quello tedesco.
Bosio (Al), 15 settembre 2017
Stefano Ghio - Proletari Comunisti
Alessandria/Genova
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