Questi militari Usa stupratori sono parte dei soldati che ad aprile andranno in Ucraina per addestrare i neonazisti di Kiev, i soldati della Guardia nazionale ucraina – provenienti dalle Accademie militari ma soprattutto dalle formazioni di estrema destra ultranazionaliste e neonaziste.
FASCISMO E SESSISMO, ODIO VERSO LE DONNE SEMPRE SI COMPLETANO!
VICENZA
FASCISMO E SESSISMO, ODIO VERSO LE DONNE SEMPRE SI COMPLETANO!
BASTA VIOLENZA SULLE DONNE
Solidarietà
e giustizia per Mariana!
Le DONNE in LOTTA INVITANO
TUTTE le
associazioni, i comitati, le donne e gli uomini di Vicenza
che sono contro la violenza sulle donne, contro la presenza delle
basi di guerra e contro la guerra a partecipare al
sit-in
/volantinaggio in solidarietà a Mariana
Martedì 24 marzo 2015 alle ore 09.00
davanti al
Tribunale nuovo BORGO
BERGA – Via Ettore Gallo-Vicenza
dove si terrà
udienza penale per la discussione sulla perizia psichiatrica del
soldato Gray
Costruiamo
un fronte unico di lotta, a Vicenza e anche fuori di Vicenza, che
vigili su questo processo e che si ponga come obiettivo quello di
contrastare tutte le forme di violenza sulle donne.
Partecipiamo al sit-in
per chiedere e vigilare affinché il gravissimo fatto accaduto lo
scorso 15
luglio a Vicenza non sia insabbiato o sminuito da una sentenza segnata dal maschilismo e dalla sottovalutazione dell’accaduto perché a subirlo è stata una donna povera e giudicata dalla morale del perbenismo bigotto.
luglio a Vicenza non sia insabbiato o sminuito da una sentenza segnata dal maschilismo e dalla sottovalutazione dell’accaduto perché a subirlo è stata una donna povera e giudicata dalla morale del perbenismo bigotto.
Gray
Jerelle Lamarcus, un giovane militare Usa della Caserma Dal Din (Dal
Molin) ed Edil McCough, sono accusati di aver stuprato, per ore, e
ferocemente picchiato, Mariana, nella notte del 15 luglio scorso.
Mariana era incinta. Circa un anno prima dall’aggressione Gray
Jerelle Lamarcus era stato accusato per lo stupro di una ragazza
minorenne. A
luglio, nonostante
questo precedente, la procura ha ritenuto sufficienti per gli
accusati gli arresti domiciliari all’interno della caserma e così,
a distanza di soli alcuni mesi, in dicembre il militare è riuscito
ad evadere, ed è stato nuovamente denunciato con l’accusa di aver
tentato di ottenere una prestazione sessuale da un’altra
prostituta, anch’essa incinta, aggredendo sia lei sia un’altra
donna. Per
Mariana sdegno iniziale e promesse non mantenute.
Dopo
la feroce aggressione a Mariana si sono subito mobilitate
associazioni femminili e alcuni comitati con dichiarazioni, sit-in e
offrendo supporto alla difesa legale della donna. Il sindaco di
Vicenza, nonché Presidente della provincia, Achille Variati, subito
dopo l’orribile fatto che aveva attirato l’attenzione dei mass
media, fece
tante promesse di aiuto alla donna e al suo bambino (che nel
frattempo è nato) promesse che sono rimaste vuote parole. Ora sembra
che si voglia liquidare tutta la questione giustificando il militare
in quanto, secondo la Difesa, sembra “non fosse capace di intendere
e volere” e il silenzio sta cadendo su questo terribile episodio di
violenza. Ci rivolgiamo alla cittadinanza di Vicenza, in modo
particolare alle donne, per vigilare insieme sul processo perché sia
fatta GIUSTIZIA, Chiediamo che il sindaco mantenga le promesse e
aiuti il nucleo familiare di Mariana, non solo lei e il bambino ma
anche il papà del bambino, perché la povertà non deve essere
motivo di ricatti e di divisione dei nuclei familiari, come sembra
succeda normalmente a Vicenza dove i pochi aiuti (ad esempio una
struttura dove vivere in mancanza di una casa e un lavoro) sono
offerti solo alle mamme e ai figli, escludendo i padri ed esponendo
le famiglie in gravi difficoltà economiche al trauma della
separazione proprio nel momento di maggior difficoltà. A
fianco di Mariana e di tutte le donne stuprate
Nella notte del 15
luglio scorso lo stupro e le percosse che Mariana ha subito sulla sua
pelle sono uno stupro e una violenza di cui dovrebbe sentirsi vittima
ogni donna. Il fatto che Mariana abbia fatto la prostituta, argomento
adotto ipocritamente da diverse persone per giustificare o sminuire
il crimine da lei subito, non deve e non può mettere il silenziatore
alla giusta indignazione, alla solidarietà e alla mobilitazione
necessaria affinché questi episodi non debbano più ripetersi.
Donne in lotta di No Austerity
Vicenza
Comitato
per i Diritti Civili delle Prostitute
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