mercoledì 25 marzo 2015

pc 25 marzo - UNA QUESTIONE FONDAMENTALE, MOLTO PERTINENTE

All'interno dello scritto "Questioni del leninismo", il compagno Stalin affronta, tra le tante, le problematiche legate ai rapporti tra il Partito e la classe: sembra utile riportare alcune righe dedicate ad una delle questioni più importanti, nonché una delle meno attenzionate, da chi si definisce - a torto o a ragione - organizzazione comunista marxista-leninista.
"Che fare se i giusti rapporti tra l'avanguardia e la classe, se i rapporti di fiducia reciproca tra il partito e la classe sono turbati? Che fare se il partito stesso incomincia, in un modo o in un altro, a contrapporsi alla classe, violando il principio dei giusti rapporti di classe, violando il principio della 'fiducia reciproca'? Sono possibili, in generale, simili casi? Sì, sono possibili.  Essi sono possibili:
1) se il partito comincia ad erigere la sua autorità fra le masse non sul lavoro e sulla fiducia delle masse, ma sui diritti 'illimitati';
2) se la pratica del partito è manifestamente sbagliata ed esso non vuol rivedere e correggere il proprio errore;
3) se la sua politica è giusta in generale, ma le masse non sono ancora pronte ad assimilarla e il partito non vuole o non sa attendere per dare alle masse la possibilità di convincersi, per propria esperienza, della giustezza della sua politica".
Quelli sopra esposti sono metodi indubbiamente errati di trattare le contraddizioni in seno al popolo; ma c'è un ulteriore sistema molto peggiore di risolvere eventuali problemi tra il partito e la classe: l'immobilismo assoluto, di cui sono affette alcune organizzazioni che, con la scusa di seguire il metodo del centralismo democratico, attendono a braccia conserte che sia la 'direzione illuminata' a dare l'input sulle cose da fare.
Genova, 25 marzo 2015
Stefano Ghio - Proletari Comunisti Alessandria/Genova
http://pennatagliente.wordpress.com

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