1 elettore su 2 si è astenuto, più di un milione di elettori, 4,8% a votato scheda bianca o nulla. L'astensione è stata massiccia nei quartieri popolari, come St.Denis.-70% di astensione-Stains
(67,25%), Aubervilliers (71,18%), Roubaix (66,70%), Forbach (63,45%)
etc.
Elezioni,
no! Guerra contro lo stato capitalista e il fascismo, sì!
il testo tradotto è precedente il risultato del voto
La
crisi la pagano la classe operaia e le masse popolari e la borghesia incassa
l'assegno.
Lo
stato non è mai neutro, rappresenta gli interessi della classe dominante: nello
stato capitalista, rappresenta gli interessi della borghesia.
Per
ottenere il massimo profitto, le multinazionali, i conglomerati sono in continua
lotta, le alleanze sono solo temporanee. Per competere nella concorrenza, devono
modernizzare i propri impianti di produzione e di trovare un modo per produrre
riducendo sempre più i costi. Questo è ciò che i capitalisti chiamano
"ristrutturazione". Ma per noi, significa licenziamenti, chiusure di aziende,
ritmi più elevati, orari "flessibili", etc. con tutte le conseguenze che questo
può avere: lo stress, la depressione, la perdita dei salari, la disoccupazione,
i debiti, ...
Gli
"effetti collaterali" della ristrutturazione capitalistica mondiale nel contesto
di questa crisi sono la disoccupazione di massa, la privazione dei diritti
sociali, la restrizione delle libertà democratiche, maggiore controllo e in
generale la repressione violenta contro i sindacalisti e manifestanti. Il tutto
è governato dalla classe borghese, che ha il solo scopo di tutelare i propri
interessi e la ricerca del massimo profitto nel minor tempo
possibile.
A
tal fine, lo Stato si dota di una sovrastruttura responsabile per tutelare gli
interessi della classe dominante: polizia, esercito, giustizia, forme diverse di
gestione del governo, un sistema di educazione incaricato di formare scienziati,
ingegneri, manager e lavoratrici e lavoratori utili alla borghesia ..
. Per far
accettare questa società di disuguaglianza basata sul profitto, e per
scongiurare la ribellione e la rivoluzione, la borghesia utilizza una
“formattazione” ideologica in modo che i cittadini siano rispettosi della
democrazia borghese e del suo sistema di sfruttamento e di oppressione: il
sistema capitalista. I media sono uno strumento responsabile per difendere i
valori della democrazia borghese; tutte le idee che sfidano il sistema, che
fanno appello alla sua distruzione, vengono ignorati o repressi.
Il
Front National fa il suo numero d’illusionista
Oggi,
i sondaggi per le elezioni dipartimentali fanno credito al Front National di un
35% dei voti l’UMP del 25%, il PS 20%, il resto è distribuito tra gli
ambientalisti, fronte della sinistra, centro, trotzkisti e vari gruppi di
estrema destra. Si prevede il 50% di astensione.
Elezione
dopo elezione, con la crisi, l'ascesa del Front National continua. Il FN si
presenta oggi come un partito repubblicano come gli altri.
Ma
che cosa è un partito repubblicano nel sistema capitalista? È un partito che
vuole mantenere la repubblica borghese, vale a dire proteggere la proprietà
capitalistica dei mezzi di produzione. In realtà, si incarica della tutela degli
interessi degli azionisti e dei conglomerati che fanno leggi contro le
lavoratrici e i lavoratori.
Il
Front National, che sostiene di essere il partito del popolo, è in concorrenza
con altri partiti borghesi di destra e di sinistra. Questo partito non contesta
il sistema capitalista. In realtà rappresenta l’oligarchia finanziaria più
determinata a mantenere con tutti i mezzi il sistema, tra cui la brutale
dittatura. Non è né un partito operaio né un partito popolare in quanto non
mette in discussione il sistema capitalista le cui vittime sono la classe
operaia, il proletariato, ma anche i contadini e una parte della piccola e media
borghesia (una parte dei funzionari, piccoli commercianti, artigiani, liberi
professionisti).
Se
il FN trova significativo ascolto tra queste categorie, è perché queste pensano
di poter tornare indietro ai tempi in cui l'intenso sfruttamento di lavoratori
qualificati e degli immigrati (“i gloriosi anni trenta") e dei popoli e delle
nazioni dominati permettevano agli altri di consumare in relativa tranquillità.
Ma la crisi è acuta e capitalisti che vogliono continuare ad aumentare i loro
profitti, torchiano un numero crescente di persone.
In
ogni caso, questo tornare indietro non può essere altro che nostalgia (come
alcuni ancora sognano dell'Algeria francese), dal momento che le condizioni
materiali cambiano ed è ingenuo credere che basta dire "pausa!" per tornare
indietro e cancellare tutta la storia.
Il
Fronte Nazionale, si presenta come il portatore di questo desiderio per
raccogliere ampi strati della popolazione di Francia, ma sa bene che il suo
unico padrone è la borghesia finanziaria, cui obbedisce dietro le
quinte.
Esso
non vuole che i lavoratori e le lavoratrici prendano il potere e si
impadroniscano dei mezzi di produzione e di scambio, ora detenuti da una
minoranza sfruttatrice. Dato che queste risorse esistono solo perché sono il
risultato del sudore e sangue dei lavoratori e delle lavoratrici.
Per
caso il Front national mette in dubbio il sistema e lo Stato che lo gestisce e
lo sostiene? La risposta è no!
Certo,
il Fronte Nazionale deve conquistare una base di massa per prendere il potere.
Quindi la quetstione che vuole risolvere è: come fare quando non si ha un
progetto destinato a servire la maggioranza e la si vuole
conquistare?
Nel
contesto di una crisi, di disuguaglianza e ingiustizia, il Front National si
basa sulla giusta rabbia delle masse e designa un capro espiatorio. Vuole
deviare la rabbia della classe operaia, dei lavoratori e delle lavoratrici,
raccogliere la piccola borghesia declassata e unire queste classi, sotto la sua
falsa bandiera popolare che indica l'immigrazione come fonte di crisi, delle
violenze e quindi un pericolo per la "civiltà occidentale ". Questa manovra mira
a dividere la classe operaia e le masse che hanno un interesse al cambiamento
rivoluzionario. Essa mira inoltre a unirla alla minoranza sfruttatrice, sotto la
direzione delle sue sezioni più reazionarie pronta a tutto per mantenere ed
estendere i suoi privilegi. Questo è il "divide et impera" caro alle classi
dirigenti.
Lotta
rivoluzionaria contro lotta elettorale
Non
si può combattere il Front National senza combattere il sistema capitalistico,
senza combattere lo stato che è il suo baluardo e i partiti che a turno dirigono
questo Stato e coloro che seminano illusioni su una possibile trasformazione
della società attraverso la via parlamentare. Il Partito Socialista al potere
non ha nulla di socialista e quindi non può tirarci fuori dall'impasse. Peggio
ancora, esso gestisce lo stato e assicura la ristrutturazione del capitale. In
breve, esso ci mantiene nel pantano economico, politico, ideologico e costruisce
così la base del fascismo.
Questa
lotta non può essere elettorale. Dobbiamo combattere l'illusione che le elezioni
determinerebbero il destino del sistema, potrebbero eliminare la disoccupazione,
etc. Che differenza c’è tra i governi che si sono succeduti alla direzione dello
Stato? Molti erano coloro che erano felici di vedere andar via Sarkozy. Ma dove
è il "cambiamento" promesso da Hollande? Che cosa ha fatto Valls e il suo
governo per le lavoratrici e i lavoratori, per chi ancora soffre? Tutti noi
conosciamo le risposte...
In
Grecia, SYRIZA che diceva di fermare le privatizzazioni e di opporsi al dominio
del capitale finanziario, alla fine non ha avuto altra scelta che quella di
piegarsi ai dettami della Banca centrale europea e del Fondo monetario
internazionale. Perché? Perché l'apparato statale non è stato distrutto e
ricostruito su nuove basi. Per quanto il programma di SYRIZA potesse essere
lodevole, senza distruggere la sovrastruttura del potere borghese, è impossibile
trasformare radicalmente la società. Chiunque voglia trasformare la società
attraverso il voto a favore della classe operaia e delle masse popolari è
destinato ad impantanarsi nella palude parlamentare.
Per
combattere lo stato, strumento del dominio della classe dominante, è necessario
avere un partito, un partito che rappresenta gli interessi delle classi
sfruttate, un partito il cui obiettivo è la conquista del potere, la distruzione
del sistema di sfruttamento capitalista e della sua sovrastruttura statale da
cima a fondo come aveva fatto la Comune di Parigi, come l’avevano realizzato la
Rivoluzione d'Ottobre e la rivoluzione cinese.
Per
questo, la lotta di classe deve essere condotta senza sosta. Si tratta di una
guerra prolungata per gli interessi della classe operaia, il proletariato e le
masse. Pertanto, oltre alla necessità di un partito comunista come stato
maggiore della classe, serve un fronte unito di tutti coloro che non vogliono
più un sistema in cui siano quelle e quelli che non producono che detengono la
ricchezza e quelle e quelli che producono che sono sfruttati e oppressi, ridotti
alla disoccupazione e alla precarietà, nella paura del giorno dopo.
Per
opporsi a questa barbarie, le parole non bastano. Bisogna avere i mezzi per
sconfiggere la borghesia che non potrà mai accettare volontariamente di
restituire le ricchezze che detiene. Essa userà le sue milizie e il suo apparato
statale. Dobbiamo quindi essere preparati ad affrontarla. In una prima fase,
bisognerà organizzare la resistenza e proteggere le nostre lotte (nei luoghi di
lavoro, nei quartieri). È nel corso di questo processo che si rafforzerà il
partito, il Fronte Popolare, e gradualmente a formarsi una forza combattente
necessaria per sconfiggere la borghesia e arginare l'ascesa del fascismo,
opporsi alla guerra imperialista, prendere e distruggere il potere della
borghesia e costruire una nuova società guidata da coloro che producono la
ricchezza.
La
differenza fondamentale tra il socialismo che procede verso il comunismo e il
capitalismo è che sotto il socialismo, ciò che governa la società è il
soddisfacimento dei bisogni sempre crescenti della popolazione, mentre, sotto il
capitalismo è il perseguimento del massimo profitto nel minor tempo possibile.
Dobbiamo prendere posizione in questa lotta che si svolge sotto i nostri occhi,
distinguere tra i nostri amici e i nostri nemici e andare avanti insieme sulla
via della rivoluzione, altrimenti può anche darsi che il fascismo non sia più un
fenomeno che vediamo solo nei documentari in televisione, ma qualcosa in cui
viviamo, subiamo e che aggrava ulteriormente la nostra condizione.
Basta
con le illusioni, prepariamoci alla lotta!
Il
cambiamento non passa attraverso il voto, ma dalla lotta
rivoluzionaria!
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