sabato 28 marzo 2015

pc 28 marzo - La posizione dei maoisti francesi sulle recenti elezioni - Il cambiamento non passa attraverso il voto, ma dalla lotta rivoluzionaria!

1 elettore su 2 si è astenuto, più di un milione di elettori, 4,8% a votato scheda bianca o nulla. L'astensione è stata massiccia nei quartieri popolari, come St.Denis.-70% di astensione-Stains (67,25%), Aubervilliers (71,18%),  Roubaix (66,70%), Forbach (63,45%) etc.

Elezioni, no! Guerra contro lo stato capitalista e il fascismo, sì! 
il testo tradotto è precedente il risultato del voto

La crisi la pagano la classe operaia e le masse popolari e la borghesia incassa l'assegno.
Lo stato non è mai neutro, rappresenta gli interessi della classe dominante: nello stato capitalista, rappresenta gli interessi della borghesia.
Per ottenere il massimo profitto, le multinazionali, i conglomerati sono in continua lotta, le alleanze sono solo temporanee. Per competere nella concorrenza, devono modernizzare i propri impianti di produzione e di trovare un modo per produrre riducendo sempre più i costi. Questo è ciò che i capitalisti chiamano "ristrutturazione". Ma per noi, significa licenziamenti, chiusure di aziende, ritmi più elevati, orari "flessibili", etc. con tutte le conseguenze che questo può avere: lo stress, la depressione, la perdita dei salari, la disoccupazione, i debiti, ...
Gli "effetti collaterali" della ristrutturazione capitalistica mondiale nel contesto di questa crisi sono la disoccupazione di massa, la privazione dei diritti sociali, la restrizione delle libertà democratiche, maggiore controllo e in generale la repressione violenta contro i sindacalisti e manifestanti. Il tutto è governato dalla classe borghese, che ha il solo scopo di tutelare i propri interessi e la ricerca del massimo profitto nel minor tempo possibile.
A tal fine, lo Stato si dota di una sovrastruttura responsabile per tutelare gli interessi della classe dominante: polizia, esercito, giustizia, forme diverse di gestione del governo, un sistema di educazione incaricato di formare scienziati, ingegneri, manager e lavoratrici e lavoratori utili alla borghesia ..
. Per far accettare questa società di disuguaglianza basata sul profitto, e per scongiurare la ribellione e la rivoluzione, la borghesia utilizza una “formattazione” ideologica in modo che i cittadini siano rispettosi della democrazia borghese e del suo sistema di sfruttamento e di oppressione: il sistema capitalista. I media sono uno strumento responsabile per difendere i valori della democrazia borghese; tutte le idee che sfidano il sistema, che fanno appello alla sua distruzione, vengono ignorati o repressi.
Il Front National fa il suo numero d’illusionista
Oggi, i sondaggi per le elezioni dipartimentali fanno credito al Front National di un 35% dei voti l’UMP del 25%, il PS 20%, il resto è distribuito tra gli ambientalisti, fronte della sinistra, centro, trotzkisti e vari gruppi di estrema destra. Si prevede il 50% di astensione.
Elezione dopo elezione, con la crisi, l'ascesa del Front National continua. Il FN si presenta oggi come un partito repubblicano come gli altri.
Ma che cosa è un partito repubblicano nel sistema capitalista? È un partito che vuole mantenere la repubblica borghese, vale a dire proteggere la proprietà capitalistica dei mezzi di produzione. In realtà, si incarica della tutela degli interessi degli azionisti e dei conglomerati che fanno leggi contro le lavoratrici e i lavoratori.
Il Front National, che sostiene di essere il partito del popolo, è in concorrenza con altri partiti borghesi di destra e di sinistra. Questo partito non contesta il sistema capitalista. In realtà rappresenta l’oligarchia finanziaria più determinata a mantenere con tutti i mezzi il sistema, tra cui la brutale dittatura. Non è né un partito operaio né un partito popolare in quanto non mette in discussione il sistema capitalista le cui vittime sono la classe operaia, il proletariato, ma anche i contadini e una parte della piccola e media borghesia (una parte dei funzionari, piccoli commercianti, artigiani, liberi professionisti).
Se il FN trova significativo ascolto tra queste categorie, è perché queste pensano di poter tornare indietro ai tempi in cui l'intenso sfruttamento di lavoratori qualificati e degli immigrati (“i gloriosi anni trenta") e dei popoli e delle nazioni dominati permettevano agli altri di consumare in relativa tranquillità. Ma la crisi è acuta e capitalisti che vogliono continuare ad aumentare i loro profitti, torchiano un numero crescente di persone.
In ogni caso, questo tornare indietro non può essere altro che nostalgia (come alcuni ancora sognano dell'Algeria francese), dal momento che le condizioni materiali cambiano ed è ingenuo credere che basta dire "pausa!" per tornare indietro e cancellare tutta la storia.
Il Fronte Nazionale, si presenta come il portatore di questo desiderio per raccogliere ampi strati della popolazione di Francia, ma sa bene che il suo unico padrone è la borghesia finanziaria, cui obbedisce dietro le quinte.
Esso non vuole che i lavoratori e le lavoratrici prendano il potere e si impadroniscano dei mezzi di produzione e di scambio, ora detenuti da una minoranza sfruttatrice. Dato che queste risorse esistono solo perché sono il risultato del sudore e sangue dei lavoratori e delle lavoratrici.
Per caso il Front national mette in dubbio il sistema e lo Stato che lo gestisce e lo sostiene? La risposta è no!
Certo, il Fronte Nazionale deve conquistare una base di massa per prendere il potere. Quindi la quetstione che vuole risolvere è: come fare quando non si ha un progetto destinato a servire la maggioranza e la si vuole conquistare?
Nel contesto di una crisi, di disuguaglianza e ingiustizia, il Front National si basa sulla giusta rabbia delle masse e designa un capro espiatorio. Vuole deviare la rabbia della classe operaia, dei lavoratori e delle lavoratrici, raccogliere la piccola borghesia declassata e unire queste classi, sotto la sua falsa bandiera popolare che indica l'immigrazione come fonte di crisi, delle violenze e quindi un pericolo per la "civiltà occidentale ". Questa manovra mira a dividere la classe operaia e le masse che hanno un interesse al cambiamento rivoluzionario. Essa mira inoltre a unirla alla minoranza sfruttatrice, sotto la direzione delle sue sezioni più reazionarie pronta a tutto per mantenere ed estendere i suoi privilegi. Questo è il "divide et impera" caro alle classi dirigenti.

Lotta rivoluzionaria contro lotta elettorale
Non si può combattere il Front National senza combattere il sistema capitalistico, senza combattere lo stato che è il suo baluardo e i partiti che a turno dirigono questo Stato e coloro che seminano illusioni su una possibile trasformazione della società attraverso la via parlamentare. Il Partito Socialista al potere non ha nulla di socialista e quindi non può tirarci fuori dall'impasse. Peggio ancora, esso gestisce lo stato e assicura la ristrutturazione del capitale. In breve, esso ci mantiene nel pantano economico, politico, ideologico e costruisce così la base del fascismo.
Questa lotta non può essere elettorale. Dobbiamo combattere l'illusione che le elezioni determinerebbero il destino del sistema, potrebbero eliminare la disoccupazione, etc. Che differenza c’è tra i governi che si sono succeduti alla direzione dello Stato? Molti erano coloro che erano felici di vedere andar via Sarkozy. Ma dove è il "cambiamento" promesso da Hollande? Che cosa ha fatto Valls e il suo governo per le lavoratrici e i lavoratori, per chi ancora soffre? Tutti noi conosciamo le risposte...
In Grecia, SYRIZA che diceva di fermare le privatizzazioni e di opporsi al dominio del capitale finanziario, alla fine non ha avuto altra scelta che quella di piegarsi ai dettami della Banca centrale europea e del Fondo monetario internazionale. Perché? Perché l'apparato statale non è stato distrutto e ricostruito su nuove basi. Per quanto il programma di SYRIZA potesse essere lodevole, senza distruggere la sovrastruttura del potere borghese, è impossibile trasformare radicalmente la società. Chiunque voglia trasformare la società attraverso il voto a favore della classe operaia e delle masse popolari è destinato ad impantanarsi nella palude parlamentare.
Per combattere lo stato, strumento del dominio della classe dominante, è necessario avere un partito, un partito che rappresenta gli interessi delle classi sfruttate, un partito il cui obiettivo è la conquista del potere, la distruzione del sistema di sfruttamento capitalista e della sua sovrastruttura statale da cima a fondo come aveva fatto la Comune di Parigi, come l’avevano realizzato la Rivoluzione d'Ottobre e la rivoluzione cinese.
Per questo, la lotta di classe deve essere condotta senza sosta. Si tratta di una guerra prolungata per gli interessi della classe operaia, il proletariato e le masse. Pertanto, oltre alla necessità di un partito comunista come stato maggiore della classe, serve un fronte unito di tutti coloro che non vogliono più un sistema in cui siano quelle e quelli che non producono che detengono la ricchezza e quelle e quelli che producono che sono sfruttati e oppressi, ridotti alla disoccupazione e alla precarietà, nella paura del giorno dopo.
Per opporsi a questa barbarie, le parole non bastano. Bisogna avere i mezzi per sconfiggere la borghesia che non potrà mai accettare volontariamente di restituire le ricchezze che detiene. Essa userà le sue milizie e il suo apparato statale. Dobbiamo quindi essere preparati ad affrontarla. In una prima fase, bisognerà organizzare la resistenza e proteggere le nostre lotte (nei luoghi di lavoro, nei quartieri). È nel corso di questo processo che si rafforzerà il partito, il Fronte Popolare, e gradualmente a formarsi una forza combattente necessaria per sconfiggere la borghesia e arginare l'ascesa del fascismo, opporsi alla guerra imperialista, prendere e distruggere il potere della borghesia e costruire una nuova società guidata da coloro che producono la ricchezza.
La differenza fondamentale tra il socialismo che procede verso il comunismo e il capitalismo è che sotto il socialismo, ciò che governa la società è il soddisfacimento dei bisogni sempre crescenti della popolazione, mentre, sotto il capitalismo è il perseguimento del massimo profitto nel minor tempo possibile. Dobbiamo prendere posizione in questa lotta che si svolge sotto i nostri occhi, distinguere tra i nostri amici e i nostri nemici e andare avanti insieme sulla via della rivoluzione, altrimenti può anche darsi che il fascismo non sia più un fenomeno che vediamo solo nei documentari in televisione, ma qualcosa in cui viviamo, subiamo e che aggrava ulteriormente la nostra condizione.
Basta con le illusioni, prepariamoci alla lotta!
Il cambiamento non passa attraverso il voto, ma dalla lotta rivoluzionaria!

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