Turchia, esercito lancia operazione contro unità curde Pkk
(24 marzo - askanews) - L'esercito turco ha annunciato oggi l'aver avviato una vasta operazione nel sud-est del paese contro sacche di ribellione del Partito dei lavoratori curdi (Pkk), tre giorni dopo che il suo leader Abdullah Ocalan ha lanciato una proposta di pace che prevede il disarmo."Le forze di sicurezza conducono un'operazione con cinque unità per identificare e distruggere dei rifugi e dei luoghi di stoccaggio che potrebbero appartenere al gruppo separatista nella regione di Mazidag, vicino a Mardin" ha comunicato lo Stato maggiore sul suo sito internet".
(19 marzo - dal bollettino Informatico dell’ UIKI – ONLUS) - Il Governo turco è molto preoccupato della crescita dell’HDP, tanto è vero che, in questi ultimi tempi, vi sono state numerose provocazioni contro il nostro popolo; la più grave si è verificata ieri a Batman, dove è stata lanciata una bomba in una piazza, in cui c’erano pure molti bambini...
Mentre volgeva al termine la giornata del Newroz, tra un tripudio di bandiere, di cori, di visi sorridenti, improvvisamente ed immotivatamente, al solo scopo di rovinare sia la festa, sia il successo politico, la Polizia ha iniziato un fitto lancio di lacrimogeni, creando panico tra le famiglie e le persone, che sono rimaste imbottigliate dalle transenne posizionate precedentemente, per delimitare l’area, ove si è svolta la manifestazione. Il lancio, proveniente dall’altura del Castello, è durato circa un’ora, causando un numero imprecisato di feriti; in serata, abbiamo saputo di numerosi arresti.
A fronte di questa repressione, guerra che continua da parte del governo di Erdogan, l'appello di Ocalan a fermare la lotta armata rischia di far affossare, invece di estendere, la vittoria di Kobane e l'esperienza di Rojava.
Dall'appello del 21 marzo di Ocalan:
A TUTTO IL NOSTRO POPOLO
"...La crisi causata dalle politiche neoliberiste imposte a tutto il mondo dal capitalismo imperialista e dai suoi dispotici collaboratori locali ha effetti sulla nostra regione e sul nostro paese. In questo contesto di crisi, le diversità etniche e religiose del nostro popolo e le nostre culture vengono cancellate da guerre identitarie brutali e senza senso...
La nostra lotta per la democrazia, la libertà, la fratellanza e una pace dignitosa per il nostro popolo è la storica fase successiva. La lotta quarantennale del nostro movimento, una lotta dolorosa, non è stata vana, ma è giunta ora ad una fase che necessita un cambiamento...
In base all’accordo sui principi contenuti nella dichiarazione, vedo la necessità storica di tenere un congresso per fermare la lotta armata intrapresa dal PKK contro la Repubblica turca da quasi 40 anni, per impostare le strategie e le tattiche sociali adatte al nuovo periodo...
Dobbiamo essere coscienti che l’ultima forma della brutalità dei poteri imperialisti che non rinunciano alle loro ambizioni sul Medio Oriente, è quella di ISIS. Questa organizzazione forza il significato di brutalità, massacrando curdi, turcomanni, arabi, ezidi e assiri, per non parlare delle donne e dei bambini.
Ora è il momento di mettere fine a questo brutale e disastroso corso, e di procedere verso fratellanza e democrazia, in linea con il nostro passato..."
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