Riportiamo, sotto, l'articolo-resoconto di quella calda giornata
A Taranto, il 29 luglio è stata davvero una bella giornata!
Le
immagini, i video della grande contestazione alla visita di Renzi a
Taranto di venerdì 29 luglio, testimoniano come operai, lavoratori,
tante donne, madri, lavoratrici, ragazze, come abitanti dei
quartieri, giovani, studenti, appartenenti a tante associazioni in
prevalenza ambientaliste, siano stati numerosi in piazza Garibaldi,
per cui lo Slai cobas per il sindacato di classe di Taranto aveva
dai giorni precedenti lanciato l'appello a portare, in forma
autonoma, libera, individuale e collettiva, le ragioni generali
dell'opposizione alla visita e all'azione del governo Renzi, non
solo sui temi centrali
della salute, del lavoro all'Ilva, ma su
tutti i temi che ci toccano in questa città:
70mila
disoccupati, decine di migliaia di precari, quartieri abbandonati
degradati, mancanza di case, di servizi sociali, masse proletarie
impoverite che non si possono neanche curare, una scuola divenuta
allucinante per i costi, per la selezione di classe, per la miseria
dei contenuti formativi, per il taglio degli asili, il taglio degli
insegnanti, ecc.; e, per tornare all'Ilva, decine di migliaia di
operai alla mercè dei decreti del governo, che continuano a
infortunarsi in fabbrica e a morire, a subire quotidianamente
sfruttamento e mancanza di sicurezza, in uno stabilimento sempre più
a rischio; e che dire degli operai delle Ditte già massicciamente
licenziati, a salario precario; che dire di ogni comparto
industriale della città che affronta problemi di riduzione del
lavoro, di cassintegrazione, di mobilità; che dire del cimitero,
dove “i morti seppelliscono i vivi” e si attende da oltre
quattro anni l'inizio di una qualsivoglia bonifica; che dire dei
migranti rinchiusi in un hotspot dove si muore di caldo e dove si
subiscono anche le conseguenze dell'inquinamento...
E
potremmo continuare a lungo questa lista.
Diteci,
miserabili del governo, delle Istituzioni, miserabili
parlamentari, Pelillo in testa, miserabili gestori del Comune e
della Provincia, miserabili della stampa, chi
rappresentava il 29 la città? La
platea di cortigiani belanti in giacca e cravatta, difesi da una
quantità sterminata di poliziotti in assetto antisommossa, o le
diverse centinaia di persone che sotto il sole cocente dalle 8 del
mattino fino alle 16 del pomeriggio, con dignità, civiltà e rabbia
hanno espresso le ragioni e i bisogni veri di vita dei proletari e
delle masse popolari di questa città?
E
voi signori della stampa che parlate dei “200” - in tutta la
giornata eravamo almeno il doppio – che state a vedere se durante
le 8 ore, per rinfrescarsi sotto gli alberi, o per spostarsi da un
posto all'altro a braccare il signorotto fiorentino, in certi
momenti erano 50, in altri 300 e più.
Ci
contate? Ma quanto cazzo eravate voi e loro, tutti insieme e messi
insieme? Eravate pur sempre infinitamente meno di noi. Ed è solo la
polizia, probabilmente questa sì più di noi..., che vi ha permesso
la passerella e il diritto di rappresentare, di raccontare la vostra
favola della città che cresce, si sviluppa, diventa centro della
cultura, ecc., ecc.
Renzi
parla di insulti. Ma chi insulta chi? Come si permette lui e la sua
stampa di insultare chi partecipava alla manifestazione mettendoci
la faccia, non avendo paura di dire ciò che tutta Taranto voleva
dire ieri: “Renzi assassino”.
Girate signori la città, andate nei quartieri, parlate con le masse
vere di questa città, e diteci se troverete uno solo che non si
trova d'accordo con coloro che contestavano.
La
visita di Renzi è stata una patetica fortezza assediata di persone
che non possono neanche permettersi di girare liberamente per
strada; e se in maniera tronfia, arrogante, con facce
abbronzatissime e vestiti firmati, ci provano, anche per soli 50
metri – come il Pelillo di turno – vengono subissati di fischi,
insulti giusti e sacrosanti, vengono assediati e chiamati con il
loro nome, da una città che gli dice chiaro che lui non può in
nessuna maniera parlare a nostro nome.
Pelillo,
uno che vuole campare di 'poltrone' a vita, si dichiara preoccupato
per le elezioni (unico suo problema), e ne ha ben ragione...
Pelillo: niente di “personale”. Si fossero azzardati i Vico di
turno, così come tutti coloro che stavano alla corte di Renzi,
avrebbero avuto il medesimo trattamento. Perchè con il decimo
decreto si è chiarito chi come Istituzioni, partito, persone, è
dalla parte di Renzi e dei padroni e della continuità della morte
di uomini, donne e bambini in questa città, e chi vuole che l'Ilva
continui a produrre inquinamento e morte in mano a padroni peggiori
anche di Riva, tagliando lavoro e incrementando i profitti.
Noi
pensiamo che a Taranto il 29 sia stata una giornata bella. Bella per
la rivolta, bella per la ribellione, bella per la chiarezza, bella
per la determinazione, bella perchè ha messo in rilievo che a
Taranto ormai le città sono due: quella dei padroni e dei loro
cortigiani e quella dei proletari, dei giovani, donne, masse
popolari che vogliono vedere qualcuno che cominci a protestare per
davvero per partecipare via via in maniera progressiva ad una
rivolta popolare.
Hai
voglia che i giornali riempiono il giorno dopo le pagine delle
dichiarazioni, promesse (i fantasmatici milioni in arrivo); hai
voglia che si i giornalisti trasformino in portavoce, propagandisti
di quello che dice Renzi e il potere. Anche loro sanno benissimo che
la contestazione del 29 non è che l'inizio, e che i prossimi mesi
lo scontro si farà duro - e speriamo non travisato dalla emergente
campagna elettorale, da cui nessuno può aspettarsi niente di buono
comunque....
Il 29 luglio,
nonostante il caldo afoso e il periodo estivo a Renzi e ai suoi
servi non è andata bene e noi come Slai cobas per il sindacato di
classe siamo davvero orgogliosi di aver acceso la scintilla che può
e dovrà incendiare la prateria.
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