E’ presente uno dei due autori: Gabriele Fuga,
avvocato penalista del Foro di Milano, dagli anni settanta difensore di
militanti anarchici e della sinistra extraparlamentare; l’altro, Enrico Maltini,
professore di Agraria presso l’Università di Udine – militante del circolo
anarchico Ponte della Ghisolfa e membro della Crocenera Anarchica, una struttura
che si occupa di controinformazione – è deceduto a Milano il 26 marzo 2016.
Ad aprire l’incontro è il compagno Giuseppe
Gaglio, del Punto libreria Metropolis, che spiega le motivazioni della giornata:
voler tenere viva la memoria storica sulla vicenda in questione; inoltre precisa
che questo è l’obiettivo di tutto il progetto che si raccoglie attorno al
progetto della Libreria militante.
A seguire prende la parola il Fuga, il quale
decide di evitare di presentare la sua fatica in modo classico, leggendone e
commentandone alcuni brani: focalizza invece il suo ragionamento su due attori
importanti del periodo in cui accade la vicenda che coinvolge il ferroviere
anarchico Giuseppe Pinelli.
Si tratta del partito revisionista – in
particolare Giorgio Napolitano, che lui preferisce chiamare Re Giorgio – ed il
giudice Gerardo D’Ambrosio, autore della tristemente famosa sentenza del 1975,
che molti indicano come il punto di partenza del processo che portò
succesivamente al compromesso storico, nella quale stabilì che il Pinelli
sarebbe morto a causa di un “malore attivo”.
Conclusa l'esposizione del Fuga, la parola passa
a Silvia, una delle due figlie - l'altra si chiama Licia - del lavoratore che
cadde dalla finestra della Questura di Milano il 15 dicembre 1969: essa racconta
alcuni momenti di vita vissuta con il padre, senza dimenticare di precisare come
costui divenne anarchico.
26 marzo 2017
Stefano Ghio - Proletari Comunisti
Alessandria/Genova
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