Dopo gli scontri di ieri
Tap, nuove tensioni al cantiere
Dovranno essere rimossi altri 150 alberi, intanto i manifestanti non mollano.
Si è spostata nella
parte esterna posteriore del cantiere Tap, a Melendugno, la protesta
degli attivisti che stanno lanciando pietre all’interno della zona
recintata dove sta avvenendo l’espianto degli ulivi. All’interno del
cantiere si trova una squadra del reparto mobile 'Reggio Calabrià.
Da questa mattina sono stati espiantati
15 ulivi che vengono trasportati dai tir (in numero maggiore rispetto
alla giornata di ieri) tra i fischi dei manifestanti, che prima erano
davanti ai cancelli del cantiere e che poi sono stati allontanati con la
forza dalla polizia e spostati in un’area poco distante. Nella giornata
di ieri sono stati espiantati 28 ulivi (fino ad oggi sono 76
complessivamente gli alberi eradicati); ne rimangono altri 135 da
espiantare. Gli ulivi vengono portati in una masseria poco distante e
saranno poi reimpiantati da Tap nella stessa zona
Dopo la giornata ad alta tensione di ieri caratterizzata da scontri tra le forze di polizia e i manifestanti,
questa mattina si sono verificati altri episodi. Il sindaco di
Melendugno, Marco Potì, mentre stava rilasciando un’intervista ad una tv
locale, è stato invitato da funzionari di polizia ad allontanarsi per
consentire il transito di camion. C'è stato uno scontro verbale tra
sindaco e polizia, quindi gli agenti hanno circondato sindaco e alcuni
manifestanti spingendoli fuori dall’area del cantiere. Quando la polizia
ha spinto con la forza sindaco di Melendugno e manifestanti, il primo
cittadino si è tolto per protesta la fascia tricolore da sindaco
sventolandola e dicendo a gran voce che si stava commettendo un abuso di
potere. L’uomo colto da malore ha accusato problemi di respirazione,
quasi certamente per la calca generata dallo spintonamento dei
manifestanti, ed è stato soccorso sul posto da personale medico.
Episodi anti-Tap si sono verificati
nella notte nell’area del cantiere del gasdotto, a San Foca di
Melendugno, dove persone non ancora identificate hanno fatto esplodere,
senza provocare danni, una bomba carta davanti ai cancelli e hanno
sparso sulla strada che percorrono i tir con a bordo gli ulivi
espiantati - dal cantiere Tap al centro di stoccaggio (una masseria poco
distante) - dei grossi chiodi, che sono stati rimossi. Inoltre, gli
agenti della sicurezza di Tap, hanno verificato che in più punti, la
rete di recinzione è risultata essere priva di bulloni, portati via
nella notte. La recinzione è stata quindi ripristinata.
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