La dinamica dell'accaduto non è chiara: secondo alcune fonti le bombe avrebbero colpito un camion carico di esplosivo che poi avrebbe provocato il crollo del palazzo.
L'offensiva per riprendere Mosul ovest è iniziata a febbraio. La parte orientale della città è ormai sotto il controllo del governo e dell'esercito iracheno, ma il centro storico e la zona occidentale ancora sono oggetto di combattimenti furibondi. E' in uno di questi combattimenti che l'intervento dell'aviazione americana e alleata avrebbe compiuto la strage. Bachar al-Kiki, capo della provincia di Ninive, ieri ha parlato di "decine di corpi ancora sepolti sotto le macerie" di alcune palazzine distrutte dalle bombe. Il governatore provinciale Nawfal Hammadi ha accusato la coalizione a guida Usa di avere condotto raid sul quartiere di al-Jadida uccidendo "più di 130 civili".
Due testimoni locali scampati alla strage, sempre all'Afp hanno descritto la distruzione di un immobile con 170 abitanti. L'Onu ha espresso "profonda inquietudine" e la coordinatrice umanitaria per l'Iraq, Lise Grande, si è detta "sconvolta da queste terribili perdite umane". Proprio nel timore di nuove stragi, l'esercito iracheno ieri sera ha annunciato la momentanea sospensione dell'offensiva. A più di un mese dal lancio dell'attacco a Mosul ovest, oltre duecentomila abitanti sono fuggiti dalla zona dei combattimenti, ma ancora seicentomila abitano nei quartieri della città sotto il controllo dell'Isis.
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