Solidarietà a Ippazio Luceri
Tap, Polizia carica i manifestanti
Tap, Polizia carica i manifestanti
Coinvolti due consiglieri regionali
Ieri la sentenza del Consiglio di Stato che ha respinto gli appelli della Regione, confermando gli espianti degli ulivi.
La polizia ha
caricato almeno in due occasioni alcuni manifestanti fermi davanti al
cantiere del gasdotto Tap a Melendugno che impedivano il regolare
svolgimento delle operazioni al personale dell'azienda. I tafferugli in
mattinata sono durati alcuni minuti e hanno riguardato una cinquantina
di persone che presidiavano i cancelli per opporsi all'espianto di 200
ulivi la cui procedura è stata autorizzata ieri dal Ministero
dell'Ambiente. Alcune delle persone sono state colte da malore, i
manifestanti sono circondati da un cordone di polizia e sono seduti per
terra in un «corridoio» che va dai cancelli del cantiere presidiati
dalle forze dell’ordine e sino alla strada.
Tra i «caricati» ci sarebbero anche due
consiglieri regionali, Mino Borraccino, di Sinistra Italiana, e Tony
Trevisi, del Movimento 5 Stelle. Una ulteriore carica della polizia, più
energica della precedente, ha sgomberato la gran parte del blocco di
manifestanti davanti al cantiere Tap: quest'azione ha provocato nuovi
contusi. Due persone sono state soccorse da altri manifestanti. Cinque
camion, su ciascuno dei quali erano stati caricati due ulivi appena
eradicati, sono poi dal cantiere in cui Tap costruirà il microtunnel del
metanodotto. I camion sono stati scortati da mezzi delle forze di
polizia. L'uscita dei mezzi è stata accompagnata dai fischi dei
manifestanti. Un elicottero della polizia ha sorvolato la zona.
Colto da malore anche un 65enne, Ippazio
Luceri, uno degli attivisti in prima linea nella protesta contro
l'eradicazione degli ulivi, in sciopero della fame da una settimana: è
stato soccorso dai sanitari giunti con un’ambulanza a seguito della
prima carica della polizia. Durante lo sciopero della fame - raccontano i
manifestanti - l'uomo ha perso quattro chili in circa sette giorni.
La tensione è rimasta alta anche nel
pomeriggio, quando i manifestanti hanno lanciato alcune pietre contro la
polizia che stava presidiando il transito dei camion in uscita dal
cantiere con a bordo altri ulivi espiantati. Alcune delle pietre
lanciate dai manifestanti hanno colpito due agenti, rimasti leggermente
contusi. Al tentativo dei manifestanti di forzare il cordone le forze
dell’ordine hanno reagito con una nuova e breve carica.
Il Ministero, ieri, aveva dato il via
libera a Tap all’espianto degli oltre 200 ulivi sul tracciato del
microtunnel del gasdotto comunicandolo al prefetto di Lecce, Claudio
Palomba, che lo scorso 22 marzo aveva chiesto al Ministero di chiarire
alcuni aspetti in seguito ad un incontro col sindaco di Melendugno e con
altri sindaci della provincia.
Per il Ministero «sono soddisfatte le
condizioni della prescrizione 'A 44' per la porzione di progetto
esaminata». Per l’attività di espianto degli ulivi la nota evidenzia che
«si ribadisce ancora quanto già rappresentato il 17 marzo scorso e che
le attività di espianto asseriscono alla fase dei lavori
convenzionalmente indicata come fase '0'». Tap ha annunciato di essere
pronta a riprendere già da oggi l’espianto degli ulivi. Finora quelli
espiantati e piantumati momentaneamente nel sito di stoccaggio di
masseria del Capitano sono 33.
La notizia del via libero del Ministero è
arrivata contestualmente a quella della sentenza del Consiglio di Stato
che, di fatto, ha dato il via libera alla realizzazione del Tap, il
gasdotto dell’Adriatico. Respingendo gli appelli proposti dalla Regione
Puglia, Palazzo Spada ha ritenuto che la valutazione di impatto
ambientale resa dalla Commissione Via avesse vagliato tutte le
problematiche naturalistiche. Riconosciuto anche l’avvenuto rispetto del
principio di leale collaborazione tra poteri dello Stato.
Con la sentenza n. 1392, la IV Sezione
del Consiglio di Stato ha respinto gli appelli proposti dal Comune di
Melendugno e dalla Regione Puglia nei confronti della sentenza del Tar
(l'udienza di discussione si era tenuta il 9 marzo) sul Tap - Trans
Adriatic Pipeline.
Il Consiglio di Stato ha ritenuto che la
valutazione di impatto ambientale resa dalla Commissione Via avesse
approfonditamente vagliato tutte le problematiche naturalistiche e che
anche la scelta dell’approdo nella porzione di costa compresa tra San
Foca e Torre Specchia Ruggeri (all’interno del Comune di Melendugno)
fosse stata preceduta da una completa analisi delle possibili
alternative (ben undici).
Inoltre è stato escluso che l’opera
dovesse essere assoggettata alla c.d. «Direttiva Seveso» ed è stato
riconosciuto l’avvenuto rispetto del principio di leale collaborazione
tra Poteri dello Stato nella procedura di superamento del dissenso
espresso dalla Regione alla realizzazione dell’opera.
Il commento del Governatore Emiliano: devono essere i pugliesi a decidere dove farlo.
La polizia ha
caricato almeno in due occasioni alcuni manifestanti fermi davanti al
cantiere del gasdotto Tap a Melendugno che impedivano il regolare
svolgimento delle operazioni al personale dell'azienda. I tafferugli in
mattinata sono durati alcuni minuti e hanno riguardato una cinquantina
di persone che presidiavano i cancelli per opporsi all'espianto di 200
ulivi la cui procedura è stata autorizzata ieri dal Ministero
dell'Ambiente. Alcune delle persone sono state colte da malore, i
manifestanti sono circondati da un cordone di polizia e sono seduti per
terra in un «corridoio» che va dai cancelli del cantiere presidiati
dalle forze dell’ordine e sino alla strada.
Tra i «caricati» ci sarebbero anche due
consiglieri regionali, Mino Borraccino, di Sinistra Italiana, e Tony
Trevisi, del Movimento 5 Stelle. Una ulteriore carica della polizia, più
energica della precedente, ha sgomberato la gran parte del blocco di
manifestanti davanti al cantiere Tap: quest'azione ha provocato nuovi
contusi. Due persone sono state soccorse da altri manifestanti. Cinque
camion, su ciascuno dei quali erano stati caricati due ulivi appena
eradicati, sono poi dal cantiere in cui Tap costruirà il microtunnel del
metanodotto. I camion sono stati scortati da mezzi delle forze di
polizia. L'uscita dei mezzi è stata accompagnata dai fischi dei
manifestanti. Un elicottero della polizia ha sorvolato la zona.
Colto da malore anche un 65enne, Ippazio
Luceri, uno degli attivisti in prima linea nella protesta contro
l'eradicazione degli ulivi, in sciopero della fame da una settimana: è
stato soccorso dai sanitari giunti con un’ambulanza a seguito della
prima carica della polizia. Durante lo sciopero della fame - raccontano i
manifestanti - l'uomo ha perso quattro chili in circa sette giorni.
La tensione è rimasta alta anche nel
pomeriggio, quando i manifestanti hanno lanciato alcune pietre contro la
polizia che stava presidiando il transito dei camion in uscita dal
cantiere con a bordo altri ulivi espiantati. Alcune delle pietre
lanciate dai manifestanti hanno colpito due agenti, rimasti leggermente
contusi. Al tentativo dei manifestanti di forzare il cordone le forze
dell’ordine hanno reagito con una nuova e breve carica.
Il Ministero, ieri, aveva dato il via
libera a Tap all’espianto degli oltre 200 ulivi sul tracciato del
microtunnel del gasdotto comunicandolo al prefetto di Lecce, Claudio
Palomba, che lo scorso 22 marzo aveva chiesto al Ministero di chiarire
alcuni aspetti in seguito ad un incontro col sindaco di Melendugno e con
altri sindaci della provincia.
Per il Ministero «sono soddisfatte le
condizioni della prescrizione 'A 44' per la porzione di progetto
esaminata». Per l’attività di espianto degli ulivi la nota evidenzia che
«si ribadisce ancora quanto già rappresentato il 17 marzo scorso e che
le attività di espianto asseriscono alla fase dei lavori
convenzionalmente indicata come fase '0'». Tap ha annunciato di essere
pronta a riprendere già da oggi l’espianto degli ulivi. Finora quelli
espiantati e piantumati momentaneamente nel sito di stoccaggio di
masseria del Capitano sono 33.
La notizia del via libero del Ministero è
arrivata contestualmente a quella della sentenza del Consiglio di Stato
che, di fatto, ha dato il via libera alla realizzazione del Tap, il
gasdotto dell’Adriatico. Respingendo gli appelli proposti dalla Regione
Puglia, Palazzo Spada ha ritenuto che la valutazione di impatto
ambientale resa dalla Commissione Via avesse vagliato tutte le
problematiche naturalistiche. Riconosciuto anche l’avvenuto rispetto del
principio di leale collaborazione tra poteri dello Stato.
Con la sentenza n. 1392, la IV Sezione
del Consiglio di Stato ha respinto gli appelli proposti dal Comune di
Melendugno e dalla Regione Puglia nei confronti della sentenza del Tar
(l'udienza di discussione si era tenuta il 9 marzo) sul Tap - Trans
Adriatic Pipeline.
Il Consiglio di Stato ha ritenuto che la
valutazione di impatto ambientale resa dalla Commissione Via avesse
approfonditamente vagliato tutte le problematiche naturalistiche e che
anche la scelta dell’approdo nella porzione di costa compresa tra San
Foca e Torre Specchia Ruggeri (all’interno del Comune di Melendugno)
fosse stata preceduta da una completa analisi delle possibili
alternative (ben undici).
Inoltre è stato escluso che l’opera
dovesse essere assoggettata alla c.d. «Direttiva Seveso» ed è stato
riconosciuto l’avvenuto rispetto del principio di leale collaborazione
tra Poteri dello Stato nella procedura di superamento del dissenso
espresso dalla Regione alla realizzazione dell’opera.
Il commento del Governatore Emiliano: devono essere i pugliesi a decidere dove farlo.
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