Sassari Antifascista!
Sabato si è dipanato per le vie di Sassari un corteo antifascista di circa 500 persone.
Dopo
l'attacco subito dal collettivo S'idea Libera l'11 marzo da parte di
alcuni esponenti sassaresi e cagliaritani di Casapound, sabato Sassari o
meglio dire la Sardegna ha dato una grande risposta di piazza
all'aggressione fascista. A portare solidarietà al collettivo, ma
soprattutto a rimarcare la volontà di spazzare qualsiasi possibilità di
legittimazione per Casapound in Sardegna sono accorsi mezzi e pullman da
tutta l'isola.
E'
stata un'ottima giornata di antifascismo, partecipata in massa dagli
abitanti de su capu e susu,
cosa per nulla scontata visti gli scontri ultras verificatesi intorno al luogo del concentramento a un'ora dall'inzio del corteo. Di rilevanza la presenza dei collettivi studenteschi che da qualche mese hanno incominciato ad organizzarsi in città e di tant* universitar*.
cosa per nulla scontata visti gli scontri ultras verificatesi intorno al luogo del concentramento a un'ora dall'inzio del corteo. Di rilevanza la presenza dei collettivi studenteschi che da qualche mese hanno incominciato ad organizzarsi in città e di tant* universitar*.
Il
corteo non autorizzato è partito dall'emiciclo Garibaldi intorno alle
16, si è riversato nelle arterie principali della città per poi deviare
verso Monte Rosello il quartiere popolare in cui l'anno scorso ha aperto
la sede Casapound. Non sono mancati i momenti di tensione con alcuni
simpatizzanti del movimento neofascista, finiti prima con l'intervento
della Digos, poi con un camerata contuso come la carrozzeria della sua
macchina. Sono stati inoltre lasciati stencil e scritte vicino alla sede
presidiate dall'antisommossa. Il corteo si è poi concluso intorno alle
19:30 presso piazza sant'Antonio.
Il
messaggio è stato lanciato a chiare lettere a chi volesse avventurarsi
in nuove aggressioni di questo stampo. La palla da raccogliere per i
compagni e le compagne sarde è invece ripartire da questo corteo per
organizzarsi in maniera coordinata sul livello cittadino e sardo. Non è
più possibile consentire alle organizzazioni neofasciste di aprire le
sedi senza colpo ferire, non è più possibile permettergli agibilità
cittadina e presenza nei quartieri popolari. Occupare spazi, prendere
parola e agire nel quotidiano, negli ambiti sociali, è ormai un dovere
improrogabile per fare in modo che l'antifascismo diventi normalità
nelle nostre città.
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