Amianto
killer, terza condanna per 3 ex dirigenti Fincantieri
Una nuova
condanna, ed è la terza, per tre ex dirigenti dello stabilimento Fincantieri:
Luciano Lemetti, Antonino Cipponeri e Giuseppe Cortesi sono stati riconosciuti
colpevoli della morte di sette operai. Il giudice monocratico Fabrizio La
Cascia li ha condannati a sei anni ciascuno per omicidio colposo. La condanna
era stata chiesta dai sostituti procuratori Claudia Bevilacqua e Claudia
Ferrari.
Secondo la
sentenza, Lemetti Cipponeri e Cortesi omisero di adottare le prescrizioni di
legge per tutelare la salute dei lavoratori, sete dei quali hanno perso la
vita. I tre ex dirigenti della Fincantieri sono stati assolti per prescrizione
del reato per l'accusa di lesioni colpose. Ai familiari delle vittime, decedute
per asbestosi e mesotelioma pleurico – le malattie provocate dal contatto
continuato con la polvere di amianto -, il giudice ha riconosciuto una
provvisionale di 400 mila euro; all'Inail una provvisionale di 800 mila euro.
“La
sentenza certifica che nello stabilimento della Fincantieri i lavoratori non
sono stati messi nelle condizioni di difendersi da un nemico, l'amianto, che
ignoravano e quindi non temevano” commenta l'avvocato Fabio Lanfranca,
difensore di parte civile per conto della Camera del Lavoro di Palermo.
Il
processo di ieri è il terzo che si conclude con una condanna. Il primo processo
che ha preso in esame le conseguenze delle malattie per il contatto con
l'amianto si è concluso in Cassazione con le condanne per la morte di 33 operai
e le lesioni gravissime di altri 29, dieci dei quali morirono durante l'iter
processuale. Un secondo processo, aperto dopo che si manifestarono su altri
operai gli effetti nefasti dell'amianto, è terminato con altre condanne per 14
omicidi colposi e 8 lesioni gravissime. Tante posizioni di operai deceduti o
colpiti da malattia sono state cancellate dalla prescrizione.
Giornale
di Sicilia
11
novembre 2015
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