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978-88-8292-480-5
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Vent’anni fa la
disgregazione dell’URSS e lo scioglimento del PCUS furono rappresentati dal
“pensiero unico” trionfante come la fine di quell’“incidente” della storia che
era stata l’esperienza
sovietica, da cancellare insieme con l’dea stessa del comunismo. Giungeva al termine la parabola discendente del comunismo novecentesco, iniziata nel 1956 con il “Rapporto segreto” di Nikita Krusciov al XX Congresso del PCUS.
sovietica, da cancellare insieme con l’dea stessa del comunismo. Giungeva al termine la parabola discendente del comunismo novecentesco, iniziata nel 1956 con il “Rapporto segreto” di Nikita Krusciov al XX Congresso del PCUS.
Distorsioni della
realtà e scoperte menzogne ebbero campo libero e furono legittimate dalle abiure
vigliacche fiorite con la sconfitta. L’anticomunismo registrava successi non in
forza di proprie ragioni documentate e argomentate, ma grazie alla rinuncia,
all’arretramento, alla fuga di coloro che avevano già accettato acriticamente la
“destalinizzazione” e ora apertamente rinnegavano valori e appartenenze.
L’offensiva anticomunista fu ulteriormente rafforzata dalla mediocrità di
opportunisti d’ogni genere che, operando profittevoli “distinguo”, trovarono
utile accoccolarsi in un continuismo nostalgico con le esperienze più recenti,
quelle già irrimediabilmente in disfacimento, di cui essi stessi erano
espressione e corresponsabili.
Era evidente che pensiero unico e revisionismo
storico, abiure e parziali o meschine “reidentificazioni” dovevano essere
contrastati. Sotto attacco non erano soltanto Stalin, i bolscevichi e l’URSS,
ma, in realtà, tutte le esperienze di lotta per la trasformazione in senso
socialista della società, i valori e la prospettiva stessa del comunismo.
Hans Heinz Holz, in Sconfitta e futuro del
socialismo (Vangelista, Milano, 1994), osservava che anche contraddizioni,
errori e deformazioni «fanno parte della nostra storia e debbono essere oggetto
d’attenta considerazione: non in toni di disperazione e lutto, come ci viene
suggerito, ma con lucido rigore scientifico …» e ammoniva che bisogna
ripristinare il rigore teorico e imparare dalla storia riflettendo su di essa.
Era necessario, allora, recuperare il corretto utilizzo delle categorie marxiste
e riflettere su tutta quella vasta e complessa esperienza, sulle elaborazioni
teoriche e sulle scelte politiche che ne avevano orientato e determinato lo
sviluppo.
Poiché la figura e l’opera di Stalin erano stati
essenziali in quella straordinaria esperienza e restavano centrali nella
demonizzazione che veniva fatta del comunismo, fu scelto di proporre, in una
selezione essenziale, all’attenzione dei lettori le sue opere teoriche e
politiche. Fu, quindi, pubblicato dalle Edizioni "Laboratorio politico" il primo
dei tre volumi di queste Opere scelte.
“La Città del Sole” proseguì, ampliandolo, questo impegno e
nel 2003 fu organizzato il Convegno Problemi della transizione al
socialismo nell’URSS (il primo e, ancora oggi, l’unico sull’argomento)
di cui furono pubblicati gli atti e che ebbe come esito anche la costituzione di
uno specifico Centro studi che, purtroppo, per gli impegni “militanti”
degli studiosi che avrebbero dovuto guidarlo, non riuscì a realizzare il
progetto di ricerca e le pubblicazioni previste.
Intanto, però, il capitalismo sta vivendo la peggiore crisi
economica della sua storia che ha riaperto tutti gli scenari di lotta contro il
suo sistema di sfruttamento e di oppressione. Permangono, però, immutate le
difficoltà dei comunisti sia nel contrasto alle idee ormai dominanti, sia il
ritardo nella elaborazione teorica, sia le difficoltà nella definizione dei
percorsi politici da praticare nelle nuove condizioni. Parte irrinunciabile di
questa ricerca torna ad essere la conoscenza scientifica dell’esperienza
novecentesca, a partire naturalmente da quella sovietica, per “imparare dalla
storia”. Ritorna, quindi, la necessità di una riflessione documentata sia per
sconfiggere le idee dominanti e ridare fiducia nella prospettiva del comunismo,
sia per trarne insegnamenti che rendano praticabile e possibile la
trasformazione della società in senso socialista.
In questo contesto va rilanciato un programma di
pubblicazioni volto a fornire materiali di conoscenza e di riflessione. Superate
le molte e incredibili difficoltà che ci sono state frapposte, stiamo finalmente
per pubblicare – nel 60° del XX Congresso del PCUS – un fondamentale libro di
uno studioso americano: Grover Furr, Krusciov mentì, che, con uno
studio straordinariamente ampio e particolareggiato delle fonti sovietiche,
smaschera le menzogne su cui è stato fondato l'attacco a Stalin, all'esperienza
sovietica e al comunismo.
Ci è sembrato quanto mai
opportuno preparare e accompagnare questa pubblicazione con altri testi.
Tra questi le Opere scelte di Stalin, nel frattempo
rimaste bloccate, mantengono la loro centralità. Le Edizioni “La Città del Sole”
ripropongono oggi – a distanza di vent’anni, ad un pubblico anche e soprattutto
di giovani del tutto disinformati –, nell’immediato, il Volume I, già
pubblicato a suo tempo da “Laboratorio politico”, a cui
seguiranno, con intervalli ragionevolmente brevi, gli altri due originariamente
previsti ed approntati.
Sergio Manes
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