Dall’Iraq all’Afghanistan, da Guantanamo a diverse altre
parti del mondo, là dove interviene l’imperialismo americano con i suoi
marines e altri corpi armati, si diffonde l’orrore a macchia d’olio.
Ma perfino questa
inchiesta del New York Times, che è costretta a riportare i fatti, prova a “scusare”
in un modo o nell’altro il comportamento di questi mercenari assassini.
L’ORRORE SENZA FINE SUI BAMBINI IN AFGHANISTAN
IL NEW YORK TIMES ACCUSA. Raccolte testimonianze e deposizioni degli ex militari di stanza in Afghanistan
Inchiesta choc: soldati Usa costretti a tacere su bimbi afghani
violentati
Bambini trattati come schiavi del sesso, incatenati al letto
dei loro aguzzini: questi stessi soldati afghani che avrebbero dovuto
proteggerli dai talebani e invece abusavano di loro, sotto gli occhi
“impotenti” dei marines americani, costretti a ignorare le loro disperate grida
e a tacere. È l’agghiacciante inchiesta del New York Times che ha raccolto testimonianze
e deposizioni proprio di questi ex militari Usa di stanza in Afghanistan, tra
il 2011-12, alcuni dei quali cacciati per aver reagito di fronte agli abusi, altri
uccisi perché, agli occhi delle vittime, erano in qualche modo complici.
Uno di questi, il caporale Gregory Buckely, ucciso alla base
militare Usa nel 2012 insieme ad altri due commilitoni, raccontò al padre di
aver sentito in più occasioni i poliziotti afghani abusare sessualmente i
bambini portati alla base. “Durante la notte li sentivamo gridare, ma non
potevano far nulla. Non ci era permesso”, disse al padre il quale lo esortò a
dirlo ai suoi superiori. “Mio figlio lo fece, ma loro risposero di volgere lo
sguardo dall’altra parte perché faceva parte della cultura locale”, ha detto il
padre convinto che il figlio sia stato ucciso perché sapeva e non ha fatto nulla.
Gli stupri di bambini sono una piaga dilagante in Afghanistan in particolare
tra i comandanti militari che dominano le zone rurali del Paese, fa notare il
Nyt. Soldati e marines americani sono stati istruiti a non intervenire, in
alcuni casi neanche quando gli alleati afghani abusavano dei ragazzini nelle
basi militari. Gli abusi sono proseguiti anche mentre le forze americane
reclutavano i soldati afghani per addestrarli a combattere contro i talebani.
Ma i soldati e i marines sono rimasti turbati dall’impossibilità di denunciare
i pedofili mentre in alcuni casi li armavano e li piazzavano a capo di
villaggi. Il motivo per cui eravamo lì era per le terribili cose che sapevamo i
talebani facevano contro la popolazione, abusando dei diritti umani”, ha raccontato
al Nyt, Dan Quinn, ex capitano delle forze speciali Usa.
Giornale di Sicilia
22 settembre 2015
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