Sulla questione richiedenti protezione:
1) L'aver ottenuto la carta di identità non risolve affatto il problema. I
dinieghi e i successivi rigetti dei ricorsi interessano praticamente la
totalità dei richiedenti. La carta di identità servirà ai migranti per
stare più tranquilli se si disperderanno sul territorio, ma non li
proteggeranno in caso di richiesta del permesso di soggiorno
3)
Il risultato è che coloro che sono già presenti sul territorio
difficilmente saranno DEPORTATI ma, piuttosto, si disperderanno sul
territorio in stato di irregolarità
4) Sono certamente più a
rischio coloro che arriveranno negli hot spot (al momento in quelli
funzionanti stanno notificando provvedimenti di espulsione differiti)
perché appena sarà raggiunta la necessaria organizzazione tecnica ed
economica dovrebbero essere realizzati voli di rimpatrio. Gli accordi
bilaterali sono stati sottoscritti con tutti i paesi del Maghreb,
subsahara e Albania. Gli unici paesi ammessi al ridislocamento sono:
Siria, Eritrea e Iraq; è stata esclusa perfino la Somalia
4)
E' ancora possibile cercare di ritardare il provvedimento di espulsione
depositando ricorso in corte di appello, ma questo non sospende
automaticamente l'espulsione. Il giudice dovrebbe accogliere la
richiesta di sospensiva.
5) le indicazioni sono di evitare di andare in appello perché concretamente si
potrebbe realizzare solo di fargli spendere soldi per ritardare di
pochissimo l'espulsione. Rimane scontato che per chi vuole perseguire la
strada dell'appello ci si deve impegnare a sostenerli per garantire il
deposito nei tempi e, quindi, la permanenza in accoglienza
6)
ragionevolmente dobbiamo aspettarci (ma chiaramente sono ipotesi) che,
dopo la messa a regime del sistema hot spot si arrivi ad un
provvedimento di sanatoria (i tempi ovviamente non sono prevedibili).
Per giungere ad usufruirne sarà bene adottare opportune precauzioni.
7)
nelle strutture crescono giustificatamente le tensioni, e questo
potrebbe portare ad arresti ed espulsioni immediate (abbiamo notizie in
questo senso dal CIE)
8) occorrerebbe una mobilitazione
nazionale per accelerare perlomeno un provvedimento di sanatoria simile
al 2012.
Nessun commento:
Posta un commento