Avanti
piano con gli investimenti a Termini Imerese. I sindacati sono preoccupati dei
ritardi del piano della Blutec, la società del gruppo Metec - dell’imprenditore
Roberto Ginatta - che all’inizio di quest’anno ha rilevato l’ex fabbrica Fiat e
i 700 dipendenti, e hanno scritto una lettera al Mise chiedendo una
convocazione urgente del tavolo di monitoraggio. Due gli spunti: il ritardo nel
versamento dei fondi promessi da Ginatta all’atto del varo del piano (dicembre
2014) e una serie di operazioni societarie con le quali, nel corso del mese di
ottobre, Ginatta ha fuso tutte le società del suo gruppo in Blutec (senza
rispettare gli obblighi di comunicazione, affermano i sindacati).
Secondo
i sindacati, Metec si era impegnata nel dicembre scorso a capitalizzare Blutec
entro 3 mesi con 24 milioni di euro cash, premessa per l’ottenimento dei
finanziamenti pubblici al piano; la situazione che emerge dalle visure camerali
a fine ottobre vede Blutec con un capitale di 42 milioni, di cui 29 versati -
ma non tutti in contanti. Ginatta spiega al Sole 24 Ore che «noi abbiamo già
versato 13,5 milioni di euro e arriveremo a 24 entro fine anno. Stiamo avviando
gli ordinativi dei macchinari necessari a produrre. La prima parte del piano
industriale, quella relativa ai componenti auto, partirà entro novembre». La
cassa integrazione per ristrutturazione per i 700 dipendenti è stata
autorizzata fino al 31 dicembre. I 24 milioni che devono essere versati in
Blutec dovranno poi attivare, insieme a fidejussioni e ipoteche su immobili, i
70 milioni di fondi pubblici.
Quanto
alle fusioni, il processo è già stato quasi completato. Gli eventuali prestiti
pubblici arriveranno dunque in un contenitore che raccoglie non solo Blutec ma
anche tutte le altre attività di Ginatta; il gruppo Metec, attivo nei
componenti auto, aveva chiuso il 2014 con un fatturato di circa 245 milioni di
euro (di cui quasi metà sviluppati dalla Stola do Brasil) e un utile netto di
circa 7 milioni.
La
seconda fase del piano, spiega Ginatta, punterà su produzioni di piccole serie
per conto terzi: «Veicoli con guida a destra, allestimenti speciali, e così
via». E il famoso progetto di auto ibrida, messo nero su bianco nell’accordo al
Mise del dicembre 2014? «L’auto ibrida è sempre lì, fa parte del “completamento
gamma”: se lei vuole una Panda elettrica, io gliela produco».
Il
Sole24Ore - 7
novembre 2015
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