DISSECCAMENTO
ULIVI SALENTO
APPELLO
UNITARIO
M.
MARTINA
Ministro
Mipaaf
M.
EMILIANO
Presidente
Regione Puglia
M.
BARBA
Presidente
Comitato scientifico nazionale
G.
SILLETTI
Commissario
delegato
Il Salento subisce da diversi anni
la più grave catastrofe ambientale ed economica della sua storia recente, dalle
cause e dinamiche ancora non ben definite: il disseccamento rapido degli
ulivi-Codiro; inoltre esso è danneggiato da discutibili provvedimenti
istituzionali della strategia di contrasto, imposti dall’alto,
I
sottoscritti, impegnati nella difesa e nella
promozione del territorio e dei suoi interessi economici e
sociali:
-ritengono
che vadano riconsiderate con
urgenza alcune misure del Piano governativo-commissariale, anche perché
ritenute inefficaci a fermare il contagio (a meno di trasformare il Salento in
un deserto
chimicizzato), non imposte in altre simili situazioni di fitopatia: l’espianto coatto degli ulivi e quello incentivato , soprattutto di piante sane e asintomatiche; il divieto di reimpianto; l’uso coatto di prodotti chimici (vanno disincentivati, se non proibiti, gli erbicidi negli uliveti, concausa del disseccamento e nocivi per salute e ambiente); le sanzioni a danno dei contadini, cui invece va dato sostegno economico per i danni subiti e a favore delle buone pratiche e potature efficaci nel ridurre contagio e disseccamento;
chimicizzato), non imposte in altre simili situazioni di fitopatia: l’espianto coatto degli ulivi e quello incentivato , soprattutto di piante sane e asintomatiche; il divieto di reimpianto; l’uso coatto di prodotti chimici (vanno disincentivati, se non proibiti, gli erbicidi negli uliveti, concausa del disseccamento e nocivi per salute e ambiente); le sanzioni a danno dei contadini, cui invece va dato sostegno economico per i danni subiti e a favore delle buone pratiche e potature efficaci nel ridurre contagio e disseccamento;
-rivendicano
scelte propositive ed
immediate, per superare le criticità finora manifestatesi nella gestione della
fitopatia, con un ruolo più attivo dell istituzioni e soprattutto della
Regione Puglia. Esso deve concretizzarsi in un confronto con il territorio
salentino da parte del Presidente Emiliano e in una assemblea monotematica del
Consiglio Regionale, finora disattesi; la realizzazione di un convegno di
confronto operativo tra esperti internazionali di differenti orientamenti e
specializzazioni e di una cabina di regia che coordini e sinergizzi le
sperimentazioni in atto sui campi; l’impugnazione ad ogni livello di
imposizioni insostenibili, già preannunciata nell’ultima lettera del governo
Vendola all’UE; infine trasparenza e pluralità nella certificazione e nelle
operazioni commissariali e in tutte quelle afferenti la gestione tecnica e
amministrativa della fitopatia, oggetto di svariate e fondate
critiche;
-
auspicano
che il regime di quarantena sia
superato, anche per la nuova dimensione epidemiologica della fitopatia
batterica (ormai accertato il suo insediamento da diversi anni e la sua
diffusione non solo nel Salento) e che si passi alla gestione non emergenziale;
che la criticità del Codiro, con la concausa anche di fattori climatici,
ambientali e della crisi dell’agricoltura, sia trasformata in occasione per
invertire la rotta e costruire un nuovo modello di “agri-cultura”: esso deve
promuovere l’immagine e l’economia del Salento, la valorizzazione dei suoi
prodotti,le prospettive di lavoro per i giovani, nel rispetto dell’ambiente e
della salute.
Lecce 2 novembre
2015
Testo condiviso
da
ADAF
–Ass. dottori agricoli e forestali; ADOC; ARCI; Associazione “Comune” Terenzano;
Casa delle agricolture ; CIA -Confederazione ital. Agricoltura;
Cittadinanzattiva; Consulta ambiente CSV; COPAGRI; Forum ambiente e salute;
LILT-Lega ital. Lotta tumori; WWF.
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