Ieri 17 ottobre - aggiornamento ore 20.30: nel
pomeriggio piazza Castello è tornata a riempirsi in occasione
dell'appuntamento lanciato per le 17 per continuare a portare la
contestazione alle porte del vertice europeo. Intorno alle 18 il
presidio si è trasformato in un corteo di circa 500 persone
che si è ripreso le vie della città sfidando la militarizzazione
soffocante a cui la città è stata sottoposta dalle prime ore del mattino
per blindare il Teatro Regio in cui si svolge il summit.
Nel
frattempo in piazza sono arrivati aggiornamenti sulle 6 persone fermate
questa mattina durante le cariche della polizia: a quanto pare per 3 di
loro (tra cui un ragazzino minorenne) è stato convalidato il fermo.
Nelle prossime ore si avranno maggiori informazioni sulla loro
situazione ma il corteo del pomeriggio si è subito stretto compatto
attorno agli arrestati chiedendone l'immediata liberazione. Sul
trattamento ricevuto durante l'arresto rimandiamo inoltre a due video
che evidenziano bene l'atteggiamento arrogante e infame di polizia e
celerini: qui e qui si vede un ragazzino schiacciato a terra per diversi minuti e ammanettato in mezzo alla via, qui il racconto di una delle manifestanti fermate durante il sequestro del furgone e poi rilasciate.
La
manifestazione del pomeriggio si è poi conclusa alla Cavallerizza
Occupata, uno dei luoghi vivi delle lotte cittadine, rilanciando con
forza sulla giornata di mobilitazione di domani.
Appuntamento domani alle 14.30 a Palazzo Nuovo per tornare a contestare i ministri europei!
***
Inizia
oggi il vertice dei ministri del lavoro dell'Unione Europea che vede
numerosi rappresentanti politici riunirsi al Teatro regio di Torino con
sorrisi e abbracci per trovare disperati escamotage e imporre nuovi
sacrifici per uscire dalla condizione economica attuale. Il tutto
avviene in una Torino colpita da una disoccupazione giovanile del 46%,
dove Questura e giornali hanno costruito un clima di tensione già nei
giorni precedenti, con una militarizzazione annunciata della zona dove
si tiene il vertice in queste ore.
Molti
lavoratori sono quindi scesi oggi in piazza per contestare l'ennesimo
teatrino in atto, circa 10mila secondo alcune stime. Una manifestazione
che ha attraversato le strade del centro città e alla quale si sono
uniti diverse centinaia di studenti, giovani precari e disoccupati,
partiti da piazza Arbarello, ritrovo annunciato nei giorni scorsi dal
coordinamento cittadino contro il Vertice. Dopo aver attraversato la
strada centrale, il corteo è arrivato nella centralissima piazza
Castello, dove la Fiom ha tenuto il suo comizio, mentre la componente di
studenti, precari, disoccupati ha cercato di oltrepassare l'ingente
schieramento di forze di polizia togliendo le transenne a protezione
della zona. Non appena i manifestanti si sono avvicinati, ne è seguito
un fitto lancio di lacrimogeni a freddo, per tentare di disperdere le
centinaia di persone presenti in piazza.
Nonostante
le ripetute cariche effettuate dalla polizia, la piazza ha resistito
con determinazione, mentre la polizia cercava invano di sgomberare
l'area. Nel corso di una carica sono state fermate 6 persone, di cui due
studenti minorenni. Da segnalare l'atteggiamento dei dirigenti della
Fiom che durante le cariche hanno continuato con assoluta indifferenza
il loro comizio. Così, mentre una componente della piazza cercava di
esprimere la propria rabbia, c'era chi dal palco inneggiava all'unità a
parole prendendo contemporaneamente le distanze dalla componente più
giovane e determinata della piazza . Eppure, se tra le fila del
sindacato c'era chi non si scomponeva per l'operato della polizia in
piazza, c'era anche chi, tra le fila dei lavoratori e dello stesso
servizio d'ordine della Fiom, ha abbandonato il comizio per restare con
chi in piazza Castello voleva dare un segnale forte e determinato".
Fiom di Landini: isoliamo i "violenti" uniamo le forze
dell'ordine
(Da
contropiano)
"Le
cariche della polizia sono infatti arrivate fin oltre la metà di
piazza Castello, risparmiando in pratica - e nemmeno troppo -
soltanto il palco da cui doveva parlare Maurizio Landini, segretario
generale della Fiom. Manganellate, lacrimogeni sparati ad altezza
d'uomo e qualche petardo lanciato per ritardare l'avanzata dei
cordoni degli uomini in divisa si sono così susseguiti anche durante
il suo intervento, e Landini, al termine, ha dovuto fare i conti con
quanto era avvenuto sotto i suoi occhi. Purtroppo, è avvenuto
ripescando parte della vecchia retorica piccista, contro il movimento
(perlomeno la parte dei presunti “cattivi”);
ammodernata però dalla constatazione che la polizia se la prendeva
serenamente anche con gli operai in tuta blu e bandiera della Fiom in
spalla... “...mi pare vi sia stata una gestione non utile della
piazza da parte delle forze dell'ordine che hanno lanciato
lacrimogeni su migliaia di persone, in particolare quando sono stati
lanciati lacrimogeni in direzione del palco, quando ce n'erano cento
da isolare".
(Dalla stampa)
FIOM:
"NON ROVINATE MANIFESTAZIONE" "Non
permetteremo a nessuno di rovinare la nostra manifestazione. Rivolgo
un appello a tutta la piazza". Così Federico Bellono,
segretario generale della Fiom torinese, sulle tensioni a
Torino.
LANDINI
AGLI STUDENTI: "UNIRE E NON DIVIDERE" «Dico
a chi in fondo alla piazza scioccamente va contro le forze
dell'ordine che noi dobbiamo unire e non dividere il Paese».
Nessun commento:
Posta un commento