Ecco qualche riflessione e il racconto
Stand, coupon, pubblicità, file chilometriche di ragazzi disperati. Proprio come ad una fiera c’era qualcuno che proponeva di comprare e qualcuno che proponeva di vendere. Ma chi? Cosa? Perché all’interno di un’università? E perché a noi questo non va bene?
C'erano tante aziende: Eni, Ferrovie dello Stato, Indesit, Accenture, Intesa San Paolo, Siemens, BNL e tante altre. Loro sono gli “acquirenti” e si presentano ai giovani laureandi come un’occasione per mettere a posto il loro futuro. Da buoni compratori approfittano dei saldi che quest’anno rischiano di essere ancora più appetitosi: non solo questi stand vengono come sempre esposti in università per accalappiare forza lavoro giovane, portata dalla disperazione ad accettare qualsiasi cosa pur di avere un contratto…questa volta tutto questo sarà ancora più semplice grazie al Jobs Act! Significa che aziende come l'Indesit, Accenture, già pronte a delocalizzare o a licenziare migliaia di lavoratori, potranno assumerne degli altri con contratti
Allora anche quest'anno abbiamo deciso di prendere
Da studenti universitari non possiamo accettare che delle imprese vengano a fare passerelle dentro le nostre università che dovrebbero essere luoghi di formazione
Da giovani disoccupati, lavoratori magari a nero o con brevi contratti non possiamo
Da giovani costretti a cercare un lavoro non attacchiamo gli studenti che questa mattina erano lì con curriculum alla mano, né i ragazzi costretti dalle aziende a portare avanti i banchetti: attacchiamo e denunciamo le aziende e l'università, le logiche di sfruttamento che ci propinano, i loro interessi che non possono che essere contrapposti ai nostri.
E con questa contestazione ci
uniamo al coro, ancora spontaneo e frammentato, di lavoratori e studenti
che stanno manifestando la propria opposizione al Governo Renzi e al
Jobs Act. Scioperi, cortei, contestazioni, assemblee si sono
susseguiti in tantissime città italiane: da Bergamo a Genova, passando
per Bologna, Livorno, senza contare i quasi cento cortei studenteschi
che il 10 ottobre hanno gridato in piazza “no al piano scuola” e “no
alla riforma del mercato del lavoro”.
Continueremo su questa scia, supportando
lo sciopero dei lavoratori del comparto della logistica del 16 ottobre e
scendendo in piazza il 24 ottobre al fianco dei lavoratori dell’Unione
dei Sindacati di Base.
Continueremo ad organizzarci sempre più e meglio supportando la resistenza e preparando l'offensiva!
Disoccupati oggi, sfruttati domani?
No al Job Meeting, no al Jobs Act!
Continueremo ad organizzarci sempre più e meglio supportando la resistenza e preparando l'offensiva!
Disoccupati oggi, sfruttati domani?
No al Job Meeting, no al Jobs Act!
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