giovedì 16 ottobre 2014

pc 16 ottobre - India intervista a Varavara Rao poeta rivoluzionario, ideologo maoista e giornalista

Varavara Rao: “Sono per la Nuova Democrazia”

Intervista ad Aishik Chanda. Fonte: Countercurrents.org

In visita al Tata Institute of Social Sciences di Mumbai per una conferenza “la guerra che infuria contro l'India: Decostruire il concetto di India” il poeta rivoluzionario, ideologo maoista e giornalista del Telangana Varavara Rao discute con uno studente del TISS, Aishik Chanda, sul movimento maoista e il suo futuro percorso in anticipo.
Aishik Chanda:
Recentemente al vostro Forum per una Politica Alternativa (Pratyamnaya Rajakeeya Vedika) è stato negato il permesso di tenere un seminario di riunirvi e, insieme a molti altri, sei stato detenuto in custodia cautelare. Pensi che l’attuale KCR governo del Telangana agisca come quelli che lo hanno preceduto nell’Andhra Pradesh unito quanto a mano pesante contro le forze rivoluzionarie?
Varavara Rao:
Il seminario, la manifestazione e l’incontro pubblico erano stati convocati per commemorare i 10 anni dalla formazione del PCI maoista. Argomenti del seminario erano la formazione del partito bolscevico, del Fronte Unito e dell’Esercito Rosso. Pertanto non avevamo richiesto alcuna autorizzazione.
Stavamo organizzando un seminario, un raduno e un incontro pubblico.
Secondo le leggi, se si tiene un incontro pubblico, è necessario informare la polizia che regoli il raduno laddove si utilizzi un’amplificazione, è necessario informarne la polizia per evitare che l’amplificazione possa recare disturbo al pubblico. Ma per il seminario, non è necessario informare anche la polizia. In ogni casi si tratta di informare la polizia, non di chiederne il permesso. Anche nei periodi di maggiore repressione, come quelli dei governi ei Vengal Rao, YS Rajasekhar Reddy e N. Chandrababu Naidu, non era necessario un permesso per riunirsi in una sala. Eppure neanche il nostro seminario è stato autorizzato quando abbiamo informato dell'incontro pubblico e raduno pubblico.
Oltre a me, altre 700 persone sono state detenute in custodia il pretesto che, dopo il seminario, queste, istigate dai discorsi rivoluzionari, avrebbero poi inscenato una manifestazione che avrebbe portato disordini. Una giustificazione senza fondamento. Il divieto è assolutamente antidemocratico. Paragoniamo il KCR col N.T. di Rama Rao che vietò AATA, MAATA e PAATA, impose il TADA, sotto il quale ci futono numerosi di sparizioni e falsi scontri. A quel tempo, dopo l'uccisione del dottor Ramanatham, fu vietato un incontro alla Saraswatham Hall, dove il pubblico non fu fatto entrare, fu consentito solo l’uso degli altoparlanti. Il poeta del Telangana Kaloji disse allora: abbiamo convocato una riunione per condannare l'uccisione del dottor Ramanatham ma a quanto pare anche noi siamo morti, dato che non ci è permesso di parlare al pubblico. La stessa cosa si è ripetuta sotto il governo del KCR. Il KCR è peggio di tutti i suoi predecessori.
AC:
Balladeer Gadar è stato assente in tutta la vicenda. C'è stato una rottura tra te e lui?
VR:
Assolutamente no. Lui sta lavorando di più sulla questione Telangana, attraverso il suo Telangana Praja Front, che è un forum per una politica alternativa. Nel Fronte ci sono democratici e persone che sostengono pienamente il movimento maoista. Il 11 ottobre e il 12 a Warangal si tiene una conferenza del Telangana Praja Fronta, cui non sarò presente. Si tratta sostanzialmente di una divisione del lavoro.
AC:
Come collochi il movimento Dalit nello stato Telangana? Il KCR ha già fatto marcia indietro sulla promessa di un primo ministro Dalit.
VR:
Fare un Dalit primo ministro è una cosa simbolica. Ha già insediato un dalit come vice primo ministro ma lo ha apertamente umiliato a Warangal. Il Dr Thatikonda Rajaiah, che viene dalla comunità Madiga e oltre che vice primo ministro è anche ministro della salute, aveva promesso una facoltà di medicina a Warangal. Il KCR lo ha apertamente smentito dicendo “come può fare queste promesse impossibili” è ha illecitamente respinto la sua proposta. Il KCR può fare molte promesse ma il vice primo ministro, che è un Dalit, non può farle. Questo rifiuto mostra l’atteggiamento feudale del KCR s verso i Dalit. Chi lo conosce non si aspetterebbe mai che farà un dalit primo ministro.
AC:
Come vede il futuro del movimento maoista nel nuovo stato?
VR:
Il movimento maoista è il solo futuro, in quanto unica politica alternativa. Il popolo è stufo della democrazia parlamentare, soprattutto dopo l’ascesa di Modi sarkaar. I media hanno sostenuto Modi primo ministro ma, nonostante la sua retorica dell’“acche din”, ha aumentato i prezzi della benzina e le tariffe ferroviarie. Il popolo è sempre più deluso dei governi centrale e locali statali, compreso quello del Telangana. A Tirupati, Andhra Pradesh, è stata vietata un’assemblea contro la Operazione Green Hunt. In diverse località i dirigenti di organizzazioni di massa sono stati arrestati. In questa situazione ritengo movimento maoista raccoglierà forze in Telangana e in altri nuovi stati. AC:
Si assisterà al ritorno in Telangana dei quadri maoisti che erano fuggiti in Bastar e Chhattisgarh in seguito alla operazioni di polizia in Telangana?
VR:
Sicuramente torneranno in Telangana e recluteranno molte persone. In realtà è questa la paura del governo, perché lungo il corso del fiume Godavari nei distretti di Adilabad, Karimnagar, Warangal e Khammam, ci sono attività maoiste. Dalla formazione dello stato di Telangana, tre scontri tra forze di sicurezza e i maoisti hanno avuto luogo nel distretto di Adilabad. Grazie alla conoscenza del territorio, la direzione del partito del distretto di Adilabad è sfuggita alla cattura.
AC:
Perché c'è regionalismo tra i ranghi dirigenti dei maoisti. Si dice che occorre essere essere un Telangana Telugu per salire ai vertici dei maoisti. C'è solo un non-Telangano, Kishen Da (che guidava il Centro Comunista Maoista nell’India del nord), nel politburo del PCI maoista.
VR:
Questa è un’invenzione dei media. Non c'è regionalismo tra le file dei maoisti. Fin dai tempi della lotta armata in Telangana nel 1948-1951, che era diretta dal PCI unito, c’è stata una tradizione comunista rivoluzionaria in Telangana. Molti giovani si unirono al gruppo People’s War, che in seguito si sono affermati tra i ranghi superiori dei maoisti. Perciò la presenza di dirigenti del Telangana nel Politburo maoista è una cosa naturale. Non si può dire che, per esempio, dirigenti del Haryana o Gujarat non possono raggiungere i vertici maoisti. Tutto dipende dal lòoro background e dalla tradizione rivoluzionaria.
AC:
Si dice che molte donne quadri minorenni sono state abusate sessualmente da maschi adulti maoisti.
VR:
Questa è una bugia creata dai media. Molti dei quadri che hanno lasciato la lotta armata e si sono arrese per motivi di salute o altro sono state costrette a dire queste bugie per diffamare il movimento.
AC:
Quindi neghi che ci siano stati casi di abusi sessuali?
VR:
No, c'è sempre un'eccezione. Quelli che hanno commesso abusi sessuali sono stati puniti severamente e molti di loro hanno lasciato il movimento.
AC:
Qual è la tua opinione sul Partito Aam Aadmi e Arvind Kejriwal e la loro politica?
VR:
Dato che il popolo ha perso fiducia nella politica parlamentare, l’AAP è l'unico esperimento per tenerlo in vita. I media ne hanno fabbricato il consenso. Prima hanno sospinto Anna Hazare, poi l’hanno messo da parte, poi hanno innalzato Kejriwal e hanno abbandonato anche lui e infine hanno fatto propaganda per Modi.
AC:
Se il bando contro il PCI maoista fosse rimosso, aderirebbe alla politica parlamentare?
VR:
No! Certamente no. Ci sarà una grande esplosione del paese se il divieto fosse rimosso. Si moltiplicherebbe l’attività delle masse.
AC:
Che opinione hai degli altri partiti marxisti, come il PC Marxista e il PCI M-L?
VR:
Non sono affatto partiti marxisti. Hanno aderito alla linea parlamentare. Basti guardare l'esempio del governo del Fronte di Sinistra in West Bengal, dove in Nandigram, Singur hanno portato le politiche di globalizzazione. Un conto è quando si tratta di questioni democratiche, laiche, in particolare la lotta contro il Moditva, allora si può lavorare con loro nelle organizzazioni di massa. Ma, fino a quando aderiranno alla globalizzazione imperialista, non si può chiamarli partiti comunisti.
AC:
Abbiamo visto una netta diminuzione della forza dei partiti comunisti, anche nella politica parlamentare, C'è la possibilità che tutti i partiti comunisti si uniscano?
VR:
Se fanno analisi e autocritica, ci può essere una possibilità che i quadri dei cosiddetti partiti comunisti possano unirsi ai maoisti, se si liberano da tutte le illusioni. Tra noi ci siamo preparati a questo. Nella storia dei partiti naxaliti dal movimento di Naxalbari del 1967 a oggi ci sono state spaccature e unificazioni. Oggi, c'è la possibilità che tutti i partiti rivoluzionari naxaliti impegnati nella lotta armata si uniscano formando un fronte e un partito bolscevico che porti avanti la rivoluzione.
AC:
Il movimento maoista si è nettamente ridotto nel West Bengal dopo l’avvento del governo di Trinamool.
VR:
Sta gradualmente recuperando forza. C'è stata una grave battuta d'arresto dopo l’assassinio in un falso scontro di Kishenji, ma le forze maoiste stanno tornando forti.
AC:
Qual è la tua opinione sul fondamentalismo islamico?
VR:
Come diceva l’amico Gudiva Thiango, il fondamentalismo monetario internazionale è più pericoloso di fondamentalismo religioso.
AC:
Credi nella democrazia?
VR:
Sì, io credo nella democrazia ma in nome della democrazia in India si pratica la dittatura borghese. Noi siamo invece per la Nuova Democrazia.
AC:
Avete denunciato che a G.N. Saibaba, pur essendo un disabile, sia stato dato deliberatamente un servizio igienico all’indiana e che questa è una violazione dei diritti umani. Ma, che dite dei funzionari e impiegati governativi rapiti e uccisi solo perché associati al governo?
VR:
In ogni guerra, non conta la responsabilità individuale dei soldati, ciò che conta è da che parte stanno. Non possiamo farci nulla. Ci dispiace per la bassa truppa, ma è il prezzo che si deve pagare in una guerra. Loro stanno dalla parte sbagliata, noi siamo dalla parte del popolo. Dai tempi di Kurukshetra fino alla Seconda Guerra Mondiale, è sempre stato così.
AC:
Il VIRASAM sta lavorando per la nascita di movimenti letterari simili anche in altre lingue?
VR:
In realtà, esisteva una Lega per la cultura rivoluzionaria di Tutta l’India, costituita nel 1983, che dopo il 2002 non ha potuto lavorare a causa del bando imposto su di essa. Ora, specie dopo la salita al potere di Modi, c’è la necessità che le forze democratiche, laiche formino un fronte letterario e culturale.
AC:
Come mai il movimento Hungryalista in Bengala è morto, ma tutti questi anni siete riusciti in qualche modo a mantenere vivo il VIRASAM?
VR:
Dopo la fine del movimento Bhooki Peedi (Hungryalista) in Bengala è nata la rivista Frontier, si è formato PCI M-L e io stesso ne ho fatto parte fino a 1975. C'era una grave sconfitta e solo nel 2010, il movimento maoista è rinato in Jangalmahal, subendo anch’esso una battuta d'arresto. Nel frattempo, in Andhra, seguendo il movimento Srikakulam e ispirato da esso, si è formato VIRASAM. Poi, riesaminando tutta la storia ripensando come attuare la linea di massa si è formato il gruppo People’s War, che è stata poi parte maggioritaria del PCI maoista. Grazie alla continuità del movimento rivoluzionario in Andhra, siamo riusciti a mantenere vivo anche il movimento letterario rivoluzionario.
AC:
Quali erano le aspettative sul nuovo stato e come sono cambiate?
VR:
Non avevamo aspettative sul nuovo stato. Abbiamo combattuto per un stato separato del Telangana fin dal 1969 Lo stato Hyderabad aveva un sistema feudale medievale, mentre l'India britannica (Andhra e Rayalaseema erano nella Presidenza di Madras) era sviluppata. Così, la fusione nel 1956 ha portato uno sviluppo ineguale. E lo sviluppo ineguale è una caratteristica dell'imperialismo. Per questo abbiamo lottato per un Telangana democratico. Solo i maoisti hanno sempre sostenuto il movimento Telangana. L’attuale Telangana non è che uno Stato come gli altri. Non fa alcuna differenza per la vita del popolo, quindi la lotta per Telangana democratico continua.
AC:
Qual è la vostra opinioni sul movimento nelle Università di Jadavpur Hokkolorob?
VR:
diamo il nostro pieno sostegno al movimento. Mamata Banerjee sta cercando di schiacciare ogni tipo di tradizioni democratiche e, così, naturalmente, diventerà un boomerang.

L’intervistatore frequenta il Master in Studi e Storia Tribale presso il Tata Institute of Social Sciences di Mumbai. Lavora come giornalista per il Deccan Chronicle e il New Indian Express di Hyderabad. È un giornalista indipendente.

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