"Il parlamento nel maggio 2014 ha
convertito in legge il decreto-legge n. 34 intitolato “Disposizioni urgenti per favorire il rilancio dell’occupazione e per la
semplificazione degli adempimenti a carico delle aziende”.
La nuova disciplina del contratto
termine prevede:
1) Il contratto di lavoro a tempo
determinato, finora consentito fino a 12 mesi, può, a discrezione
dell’imprenditore, ampliare la durata di 36 mesi senza necessità di giustificazioni (acausalità) di ordine
tecnico-produttivo o organizzativo.
2) Il contratto, nell’ambito della
durata di 36 mesi, può essere rinnovato per 5 volte (8 volte nel testo
originario).
3) Il numero dei contratti a termine
non può superare il 20% del totale complessivo dei dipendenti di una azienda.
4) Le imprese che impiegano fino a
cinque dipendenti possono stipulare un contratto a termine.
Il Ministro del Lavoro Poletti che
per la sua precedente carica di presidente della Lega Coop sarebbe meglio
qualificarlo come il “Ministro del caporalato”, considera la durata triennale e
l’acausalità come cardini essenziali della nuova disciplina, il cui obiettivo specifico e
caratterizzante è la legalizzazione del ricatto padronale, cioè di tutti i
soprusi, sconcezze e razzie che interessano il mercato flessibile e selvaggio
della forza-lavoro.
Con il ricatto padronale che diventa
legge, si afferma anche la cancellazione di ogni mezzo tecnico-giuridico di
difesa del lavoratore, che deve solo
sottostare ai voleri dei capi e capetti senza potersi difendere.
Ma non basta: il contratto a termine fino a tre anni diventa la forma contrattuale
dominante, al posto del contratto a tempo indeterminato, trasformando così il
caporalato nella forma generale di lavoro salariato.
In sostanza il
ricatto permanente, la svalorizzazione del lavoro, prima di tutto del lavoro
giovanile, sono la risorsa di ogni operazione regressiva.
I lavoratori
giovani e adulti, uomini e donne, italiani e immigrati devono difendersi dalla
disoccupazione, dall’umiliazione, dal supersfruttamento, cominciando a
organizzarsi in tutti i luoghi di lavoro....
INSORGERE CONTRO LA FLESSIBILITA' DEL RICATTO, DEL DUMPING SOCIALE E
SALARIALE
UNIRSI, ORGANIZZARSI ESIGERE IL SALARIO MINIMO GARANTITO, LAVORO O NON
LAVORO BISOGNA PRIMA DI TUTTO CAMPARE
GUERRA DI CLASSE CONTRO LA GUERRA NON DICHIARATA DA PARTE DELLA BORGHESIA
IMPERIALISTA CONTRO IL PROLETARIATO
COLLETTIVO COMUNISTA
METROPOLITANO - MILANO"
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