Questa è una pre condizione per costruire lo "sciopero generale".
Non possiamo parlare di date o fare "accordi" con Usb e altri sindacati di base sulla data dello sciopero generale, a prescindere.
Lo sciopero generale non deve frenare altri necessari scioperi e lotte, in rapporto con le realtà, in particolare, di fabbriche toccate dallo sblocco dei licenziamenti e da altri processi di attacco alle condizioni di lavoro, da gravi processi di ristrutturazione per salvare e aumentare i profitti capitalisti; anzi, lo sciopero generale va preparato con il lavoro, iniziative di lotta, con l'estensione e unità delle realtà e lotte esistenti, con l'intervento politico e pratico verso le realtà dei lavoratori sotto attacco.
Questa, ripetiamo, è precondizione per lo sciopero generale, insieme all'unità sugli obiettivi principali oggi per l'opposizione ai piani dei padroni e del governo (contenuti nella piattaforma dell'ALC). Questo percorso riguarda anche la presenza attuale delle varie sigle del sindacalismo di base nelle riunioni e nell'Assemblea delle lavoratrici e lavoratori combattivi dell'11 luglio.
Ciò che è importante è estendere il fronte dei lavoratori in lotta e allargare il fronte unito anticapitalista con i movimenti di lotta sociali effettivi.
...Parto da un dato che è stato citato anche all'inizio dell'introduzione: la morte di Adil. Nessuno dice che questo operaio è morto mentre stava lottando contro gli accordi dei sindacati confederali, cgil in testa, perchè questa è una cosa molto importante, perchè noi dobbiamo costruire uno sciopero a partire dalla chiarezza e dalla piattaforma generale, come è stato detto nell'introduzione. Questo sarebbe il sindacalismo concertativo? Non è che i sindacati confederali sono l'ala destra del movimento operaio, i sindacati confederali, CGIL in testa, sono l'ala sinistra del Capitale e lavorano per questo. Se si vogliono contrastare i licenziamenti i compagni della GKN dovevano contestare Landini questa mattina! Perchè è da lì che dobbiamo partire (applausi). Non dobbiamo fare parole ma dobbiamo fare dei fatti, questo è il rispetto per chi è caduto e chi ancora è colpito da centinaia di provvedimenti della repressione.
La repressione è anche quello che c'è tutti i giorni in fabbrica. Alla Tenaris Dalmine tutto crolla, ci sono 2 padroni in fabbrica: i padroni e i sindacati confederali, la Fiom; e vogliono, come alla GKN, licenziare
i lavoratori precari (applausi), ancora prima dello sblocco dei licenziamenti. Allora, uniamo, va bene, uniamo tutti i sindacati combattivi ma sulla pratica e costruiamo una battaglia che porti ad un effettivo sciopero generale. Però mettendo in campo questa cosa. Ci sono tante cose da fare, andiamo a strappare le vertenze che sono in mano ai sindacati confederali, non lasciamole morire una ad una al Mise, un giorno va... e il giorno dopo va l'Ilva. No, assediamo, cambiamo la strategia, vediamo tutte le fabbriche, poi vai alle prefetture, e poi vediamo che cosa fanno. Bisogna elevare il livello dello scontro. Questo è importante perchè la repressione che viene avanti è un attacco a chi non ci sta a questi piani dei padroni e dei governi, viene attaccato Eddy, viene attaccato il Si.cobas, vengono attaccati tutti i lavoratori, fai uno sciopero e ti arriva la lettera come se tu avessi fatto un reato, quando tu sei lì a difendere i lavoratori. Ma questa repressione è anche un elemento di debolezza. Se un fronte unito dei lavoratori e degli sfruttati, questo sciopero deve essere un contagio, deve partire dalla logistica che è un esempio per tutti per contagiare gli altri settori, le altre fabbriche, gli altri sindacati che hanno fatto delle riunioni e sono d'accordo per lo sciopero, al di là della data, sono d'accordo su questo, per aprire contraddizioni sui posti di lavoro? Perchè questo serve fare. E' inutile che si parla della repressione, la repressione è parte in causa anche di quello che viene fatto dai sindacati confederali. Quindi costruire l'unità delle lotte serve appunto ad avere un'autonomia dai sindacati confederali.Abbiamo l'Assemblea dei lavoratori combattivi, non dimentichiamo che comunque nel PdA anticapitalista noi dobbiamo opporre una piattaforma più generale che è quella che abbiamo individuato, dove no ai licenziamenti, riduzione d'orario a parità di salario. Queste battaglie le dobbiamo portare per dare fiducia a tutti i lavoratori, per far capire che il nostro percorso dello sciopero generale, è un percorso che deve proseguire, non basta una data, anche se comunque è importante. Ma in questi mesi facciamo questo lavoro e poi vediamo se a settembre questa sala non si riempie ancora più di prima, se tutti ci sporchiamo le mani in questo senso. Lo sciopero deve essere un processo di lotte per poter cambiare i rapporti di forza e dare fiducia agli altri lavoratori. Il nostro problema è non lasciarli in mano, dove ci sono delle lotte, come alla Gkn, ai sindacati confederali.
Il contagio delle lotte classiste e combattive, perchè non basta lottare, bisogna lottare anche su dei punti, punti che a livello di lavoratori combattivi abbiamo assunto attraverso il PdA. Perchè chiaramente, tutti lo vediamo, anche alla Fedex che è una lotta più avanzata, di lotta in lotta non possiamo piegare i piani del Capitale e dei padroni. In questo senso è importante mettere in pista questo lavoro di costruire lo sciopero generale, ma lo sciopero generale inteso come ho detto prima.
L'appello che voglio fare è questo qua: portare questa battaglia all'interno dei posti di lavoro, dove ci sono anche delle vertenze esemplari, ci sono delle battaglie centrali, ad esempio nel gruppo della Fiat, la questione della siderurgia, la nocività del capitale, uccide il capitale non le fabbriche.... Ci siamo su questo? Sosteniamo la battaglia su questo fronte? Tutti i sindacati che vogliono lo sciopero devono avere una base comune su come affrontare i problemi. Perchè se no, non si costruisce effettivamente il fronte. Perchè quello che dobbiamo fare noi, e in questo non sono d'accordo con l'introduzione, non è un altro "blocco sociale" ma dobbiamo costruire un fronte di classe, un fronte anticapitalista, non un “blocco sociale”, perchè la sommatoria non fa la forza, ma fa la forza nel momento in cui lavora per costruire realmente la forza dei lavoratori per cambiare i rapporti di forza.
Perchè giustamente la violenza dello Stato, certo noi dobbiamo andare tutti quanti per denunciare quello che sta succedendo, ma chiaramente all'interno di quello che ci troviamo, siamo un paese imperialista, c'è una tendenza al moderno fascista di cui questo governo, questo Comitato d'affari dei grandi padroni che ha riportato tra l'altro all'interno del governo - non lo dimentichiamo mai – il discorso della destra, della Lega, con tutto quello che comporta; ma c'è un altro puntello tra le masse, c'è Landini, ci sono i sindacati confederali e questo è un percorso che va avanti. Da un lato hanno paura che si estenda il contagio dei lavoratori combattivi con in testa le vertenze esemplari che, in particolare dal Si.cobas, hanno portato avanti.
In questo senso auspichiamo che si possa lavorare per anche delle indicazioni; anche sulla data, nell'altra assemblea c'è stato il discorso di tornar alle fabbriche; non lasciamo le fabbriche in mano a quelli che sono i successori di Lama, perchè lui aveva detto che è giusto licenziare quando l'azienda non produce più profitti. Noi dobbiamo ribaltare questo sistema, non ci possono essere altre mediazioni.
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