domenica 11 luglio 2021

pc 11 luglio - Intervista alle resistenti operaie immigrate della Montello/BG - Estendere il lavoro d’inchiesta per rafforzare, collegare le lotte delle operaie e lavoratrici e unirsi contro padroni, governo e questo sistema di doppia oppressione e sfruttamento

A fine giugno abbiamo fatto una nuova intervista alle operaie immigrate della Montello/BG. Queste operaie che si occupano del riciclo di rifiuti organici, vivono una  condizione lavorativa di pesante sfruttamento, oppressione, con misure di salute e sicurezza al limite o a volte pari anche a zero, ma subiscono anche discriminazioni in quanto donne non solo da parte dei padroni, con lo sporco avallo servile di sindacati come la CGIL, ma atteggiamenti sessisti emergono anche tra gli stessi lavoratori. 

Sono operaie che nonostante le mille difficoltà sia sul lavoro che fuori dal lavoro in quanto donne migranti con figli, famiglie da gestire  non hanno però piegato la testa e negli anni. organizzandosi con lo Slai Cobas per il sc hanno lottato per condizioni migliori di lavoro, mettendo in campo azioni di lotta esemplari a partire dal primo sciopero delle donne dell'8 marzo che fecero alcuni anni fa, sfidando con grande coraggio e determinazione i padroni della fabbrica, lotte che sono da indicazione anche per altre operaie, lavoratrici. 

In questa nuova intervista abbiamo fatto con alcune operaie il punto attuale della situazione che vivono, un'intervista che si inserisce nel lavoro di inchiesta che stiamo portando avanti tra le operaie, le lavoratrici per rafforzare, collegare, estendere le lotte delle operaie e lavoratrici e unirsi nella necessaria lotta  contro padroni, governo e questo sistema di doppia oppressione e sfruttamento.

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Intervista alle operaie della Montello a cura delle compagne del Mfpr

 

- Ci spiegate come è la vostra situazione lavorativa, in che condizioni siete oggi, se ci potete fare un aggiornamento.

 

Inizia S.

Le condizioni di lavoro come sempre peggiorano, come adesso per esempio che  c’è troppo materiale da lavorare e poche donne che lavorano sempre, dobbiamo stare in piedi per ore, anche se vai in bagno e porti un po’ di ritardo i capi ti chiedono “come mai sei in ritardo” “cosa stai facendo”? Adesso si dice basta con la cooperativa, ma fino ad ora c’è stata la cooperativa, si doveva fermare tutto (perché c’era la riunione) e invece hanno chiamato noi e non si è potuta fare la riunione perché gli altri sono rimasti a lavorare…

Giovedì un ragazzo si è fatto male a Montello e nessuno ha chiamato l’ambulanza, lo hanno portato all’ospedale così, ho poi chiesto alla capa come sta il ragazzo e loro hanno detto “sta bene è a posto solo graffiato”, dopo il lunedì abbiamo visto che non è graffiato ma è grave e questo non è giusto, hanno preso la scusa che non ha spiegato come si è fatto male perché non parla bene l’italiano, ma allora chiamavano qualcuno... la sicurezza in fabbrica va male e per questo noi vogliamo fare lo sciopero.

 

Interviene D.

Come ha anche detto la mia collega ci sono tante differenze anche tra donne e uomini, anche con questa pandemia è stata visibile al 100% la differenza tra un maschio e una donna sul lavoro, innanzitutto come orario di lavoro: alle donne è stato diminuito agli uomini no, come mansione sul nostro contratto si scrive con cernita però anche movimentazione materiale, io sono una delle

persone che ha preso il patentino per guidare il muletto, non ho esperienza è vero, però l’ho fatto con le mie spese soltanto per non avere perdita di ore di lavoro, visto che hanno iniziato a marzo/aprile 2020, e invece mi è stato rifiutato perché mi è stato detto che non sono adatta per questa mansione, che non ho nessun diritto di chiederlo (lo fanno per il patriarcato?) le donne sono calpestate. Anche la mezz’ora di pausa non ci viene pagata perché dicono che danno un buono mensa ma quel buono mensa lo prendono tutti comunque e la pausa è di 15 minuti, ma non è vero che è di 15 minuti perché se tu devi andare anche in bagno e 3-4 minuti scendi e rimangono 9 minuti di pausa e in 9 minuti puoi mangiare solo una mela. Allora 8 ore di lavoro e poi hai casino quando torni al lavoro perché la tua pausa è di 15 minuti e con quella strada che devi fare con tutta l’attrezzatura che devi lasciare o riprendere quanto torni è impossibile… perciò le donne a Montello lavorano in una condizione da terzo mondo…

Un lavoro in catena 360 giorni all’anno,  il nostro stipendio totale con tutte le trattenute è inaccettabile … tutto è un pericolo no? anche tutta quella polvere e quello che arriva sul nastro perché arriva tutta la merda… da più di dieci anni (da venti anni) ormai…

 

- Quante siete le donne dentro la fabbrica di Montello? I lavoratori maschi sono di più?

 

D.

Circa 170 donne, in totale nella cooperativa siamo 370

 

        - Avete parlato e denunciato più volte questa differenza di trattamento che c’è tra uomini e donne, gli uomini vengono trattati in un modo e voi peggio, ci sono queste discriminazioni queste differenze, ma i lavoratori come si comportano con voi, sono solidali nel denunciare queste cose o no?

 

D.

Secondo me non al 100%, sì sono solidali ma non al 100%, le parole tante volte non valgono fino in fondo, non bastano perché alla fine le donne stanno a casa, ci hanno diminuito le ore…


S.

quello che dice D. è giusto, è vero, gli uomini, per esempio, vanno in bagno cinque, dieci volte al giorno ma noi solo due volte al giorno, loro sono più agevolati

 

-   Sicuramente da quello che dite emerge una condizione lavorativa molto pesante e di forte oppressione perché, a parte lo sfruttamento pesantissimo, avete detto che lavorate tante ore di seguito stando sempre all’inpiedi in condizione allucinante, non vi danno i giusti dispositivi di sicurezza quindi lavorate anche molto a rischio, tra l’altro S. ha denunciato l’episodio di questo ragazzo che si è ferito e i padroni hanno fatto credere che era una cosa da niente e non avranno sicuramente fatto neanche le pratiche che si fanno in questi casi per infortunio sul lavoro, appunto per evitare controlli per evitare ispezioni, ma viene fuori una forte denuncia da parte vostra di una condizione lavorativa veramente pesante e dove subite anche discriminazioni e quindi questo trattamento differente anche con i lavoratori maschi. Voi però di contro siete delle lavoratrici, delle operaie che avete sempre lottato, anche se in condizioni difficili, difficilissime, voi siete state le prime operaie che per la prima volta avete scioperato l’8 marzo contro i padroni e poi avete continuato a fare tante battaglie… quindi volevamo chiedervi in questo momento, davanti a questa condizione così pesante che avete denunciato, in che forme state facendo delle battaglie anche perché abbiamo letto che avete lottato anche contro altri sindacati, come per esempio la Cgil che invece rema contro, collusi con i padroni, portando avanti una linea che invece è in primis contro voi lavoratrici

 

D.

Siamo in poche e sempre ci divide qualcuno, si semina la guerra tra poveri, la Cgil fa questo ci divide tra di noi, per non farci ribellare... “così tutti staremmo bene”, ma non è così… e c’è anche il problema della famiglia  è difficile…

 

- Quando è iniziata la lotta anni fa ci fu il problema delle pause non pagate e ci fu la lotta, i ricorsi legali che furono vinti, ora come è la situazione delle pause: ci sono? Quante, per quanto tempo? Vengono pagate?

 

D.

La pausa è rimasta uguale, fai mezzora divisa in due... come dicevo prima solo per la strada ti servono cinque minuti, per andare in pausa e tornare fai 15 minuti diviso due perché alla fine non sono 30 minuti e ti danno il buono di 4 euro e 50, niente altro, non ho visto cambiamenti.

 

S.

Prima dobbiamo toglierci tutto manicotti, ecc. poi fai la scala, ti lavi le mani e ti restano 9 minuti, hai mangiato brioche o bevuto succo, quindi la pausa non è cambiata per niente

Alla Montello uno dei problemi è soprattutto la Cgil perché se noi siamo con lo Slai Cobas loro ti chiedono di iscriverti al loro sindacato, ma noi siamo dello Slai Cobas, ma veniamo isolate o non ci danno informazioni  come quando  dovevamo fare un corso, ma noi non abbiamo capito

 

D.

Nella busta paga non si vede che tu fai un lavoro con rischio biologico, perché ti arrivano pannoloni, siringhe, materiale pericoloso

 

-  Ma nella busta paga vi segnano tutte le ore?

 

D.

Sì però, tu vai dall’una e mezza fino alle dieci e mezza e sulla busta paga c’è scritto 7 ore e mezza,  è come sfregare la gomma sul tavolo, nemmeno hai manicotto fino al braccio, guanti di quelli da muratore e occhiali e cuffie per la protezione ma con quelle che danno l’otite.

 

- A Taranto tempo fa ci sono state delle lavoratrici, dei lavoratori che facevano il vostro stesso lavoro, cioè di selezionare i rifiuti e loro trovavano tanti rifiuti pericolosi anche degli ospedali, rifiuti tossici anche l’amianto, i topi …  anche voi lavorate in queste condizioni?

 

D.

Sì, come potete sapere noi mettiamo mani tra tante cose che si buttano e non sappiamo cosa prendiamo, troviamo di tutto, le nostre magliette sono tutte colorate perché c’è la candeggina, l’ammoniaca, ogni tanto arrivano  anche lastre di ospedale, noi speriamo che dagli ospedali non arrivino le infezioni

 

S.

Ricordo che la mia collega mentre stava lavorando si è punta una mano con una siringa e ha iniziato a sanguinare, c’è il rischio. Quando ho iniziato a lavorare non avevo il problema ad un braccio che adesso ho gonfio per i continui movimenti... quando ho fatto l’esame in fabbrica mi ha detto che è solo il grasso del braccio

 

- Alcuni anni fa abbiamo fatto un’inchiesta tra le operaie della Fiat Sata a Melfi soprattutto, appunto, sulla questione salute e sicurezza, sono emerse alcune condizioni di lavoro simili che stiamo discutendo oggi in questa intervista, quelle operaie per il lavoro che facevano, pesante alla catena di montaggio, avevano delle patologie diverse, dolori, mal di testa ma anche  problemi legati al ciclo mestruale…

 

D.

Sì, tutti hanno qualcosa o spalla destra o spalla sinistra o lombosciatica o cervicale ma siamo ancora giovani, tutti hanno bustine di antinfiammatorio dentro la tasca, una mini-farmacia ci portiamo in fabbrica

 

- Sulla questione covid come vi hanno trattato (capiamo che anche qui vi hanno trattato malissimo) ma che cosa hanno fatto o non fatto davanti al covid?

 

D.

All’inizio è stato un calvario, ci davano le mascherine di stoffa, dopo hanno cambiato ma ti danno una mascherina ogni otto ore (a casa te ne metti un’altra), otto ore con mascherina chirurgica… disinfettante forse ma carta niente, vai in bagno ma devi mangiare con le mani bagnate perché non c’è carta né un dispositivo là dove… hanno messo la carta solo il primo giorno

 

-  E di tamponi e vaccini non se ne parla?

 

D.

No. Se lo vuoi fare a tue spese fuori. Vaccini niente.

Poi volevo dire che io e la mia collega lavoriamo nello stesso posto, io ho il contratto con la cooperativa, lei ha il contratto con la Montello, io devo lavorare senza usare testa, se per caso quando vado a fare pipì chiamo la famiglia per vedere come sta. Ci sono state donne che si sono trovate con la "maestra" dietro, invece la mia collega prende di più di me, lavora da lunedì a sabato e fa 220 ore, c’è l’assicurazione medica, ma lavoriamo nella stessa merda, lei da 4 anni ha fatto contratto con Montello, è diventata vicemaestra, noi invece niente per dieci anni, allora questa è la differenza cooperativa/Montello

 

-  Prima avevi detto che la cooperativa vuole chiudere o andare via


D.

Sì, si dice che non può rimanere la cooperativa e hanno deciso, dato che siamo soci lavoratori, di votare per diventare spa, i lavoratori hanno detto la prima volta no, l’anno scorso, in giugno credo, ci siamo trovati tutti e abbiamo deciso: non vogliamo la spa, vogliamo qualcosa di meglio no? Dopo tanti anni di lavoro. Nel frattempo hanno fatto altre due assemblee per la stessa cosa per fare votare, i padroni  nonostante il nostro no hanno insistito e c’è stata una riunione dove anche la Cgil spinge…

Hanno detto che non cambia niente… noi non sappiamo cosa vuol dire srl, spa, già siamo stranieri anche quando parlano di azioni non azioni, cosa cambia per noi lavoratori non ci spiegano bene…

Personalmente ho chiesto cosa cambia per me... "niente, solo lo statuto per lo Stato, per voi niente", e allora non mi conviene … ma se non cambia niente perché mi chiedi il parere? Perché mi chiedi il voto? Se volete cambiare fatelo voi noi vogliamo qualcosa di meglio

 

-  Su questo le altre lavoratrici sono d’accordo, sono unite a dire di no o c’è una divisione?

 

D.

C’è divisione, sì

 

S.

C’è divisione, alla riunione della Cgil ho chiesto “ma perché l’azienda non assume tutti noi?” lui mi ha detto “bella domanda”, ma l’azienda quando, per esempio, deve dare dieci euro li dà alla cooperativa così tutto è nelle mani di altri…

 

- Fuori dalla fabbrica, per esempio voi che avete figli anche piccoli, famiglie, ci sono gli asili necessari, le rette come sono, sono troppo alte, ci sono difficoltà anche fuori dalla fabbrica?

 

D.

Io sono genitore unico e mi dicono che guadagno abbastanza bene per vivere tutto a posto,  ho due figlie ma non ha avuto niente in termini di aiuti, mia figlia è all’università, non prendo assegni familiari perché ha 18 anni e anche se studia non ha nessun reddito… cosa posso dire? ti arrangi…

 

- Sia noi che voi quando abbiamo fatto lo sciopero, la lotta, anche lo sciopero delle donne dell’8 marzo, abbiamo usato una frase: tutta la vita deve cambiare… secondo voi che cosa deve cambiare? Noi diciamo che non basta solo avere un qualche miglioramento per esempio sul lavoro, per cui occorre battersi, ma che bisogna che ci sia una vita diversa su ogni aspetto… 

Noi come donne tutte, non solo voi operaie di Montello, ma le lavoratrici di Palermo licenziate,  le lavoratrici di Taranto precarie e licenziate, le altre operaie di fabbrica, della logistica… dobbiamo cercare di trovare la via per unirci, è giusto che lottiamo per miglioramenti immediati nella condizione del lavoro, perchè ci paghino esattamente come pagano i maschi, che ci diano i giusti dispositivi di sicurezza, che come madri single il governo dia aiuti concreti per esempio per fare studiare i figli … tutte queste battaglie sono giuste e necessarie, però siccome viviamo  in un sistema che si basa sullo sfruttamento dei lavoratori e doppiamente delle lavoratrici da parte dei padroni capitalisti noi donne dovremo organizzarci per fare una lotta che sia più ampia, che ci mette insieme veramente per cambiare le cose alla radice e avere una nuova vita in una nuova società libera da doppio sfruttamento e doppia oppressione. in cui non ci siano più queste cose... Per voi questa lotta più ampia è necessaria?

  

D.

Sarebbe necessario anche se non facile, perché abbiamo aiutato Montello a crescere e quando i padroni si sono alzati hanno dimenticato le donne, le hanno schiacciate sotto i piedi, come quando in una famiglia una donna aiuta il marito a diventare potente e poi lui ti mette giù, devi stare al tuo posto…

 

-  E’ comprensibile che ci sia la difficoltà anche nel lottare perché purtroppo ci fanno vivere in una condizione in cui ci rendono impossibile anche lottare, però voi operaie di Montello in questo senso siete state in questi anni comunque un esempio importante perché nonostante le grandissime difficoltà che vivete sia come lavoratrici che come donne avete fatto delle lotte esemplari, sfidando i padroni con grande coraggio e noi le abbiamo sempre portate come esempio; questo sicuramente è un fatto reale, non è una cosa inventata ma un fatto vero.

            E’ la prima volta che succede che grazie alle lotte che avete fatto un padrone, in questo                   caso il responsabile principale della Montello, deve andare sotto processo per le nostre                   denunce e infatti ad ottobre, il 14 ottobre, ci sarà un processo in cui siamo noi come donne,            come lavoratrici che denunciamo e accusiamo per quello che lui, soprattutto quando              c’era la lotta sulla pausa, ha fatto. Anche questo è importante, ed è un esempio che se si                  lotta per le cose giuste, per i diritti, come lavoratrici e come donne ogni tanto riusciamo                  anche a vincere contro il padrone e ora a ottobre saranno loro a essere processati non noi              che lottiamo. 

Quello che oggi avete spiegato, la condizione in fabbrica, le discriminazioni che subite, la faremo conoscere anche alle altre lavoratrici, operaie perché ci sia l’unità tra le varie lavoratrici, tra le varie operaie…  se siamo unite, siamo tutte più forti e non è vero che sempre dobbiamo noi perdere e piegare la testa, ogni tanto la facciamo piegare agli altri, al padrone, alla Cgil che non vogliono rispettarci e rispettare le nostre vite. Sarebbe bello incontrarci in presenza, vediamo di organizzare…

 

D.

Si sarebbe bello incontrarci…

 

S.

Va bene speriamo che cambiano le cose davvero!

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