venerdì 16 luglio 2021

pc 16 luglio - I deputati italiani alla Camera approvano le criminali missioni internazionali, continuando a finanziari gli eccidi in Libia

La cosiddetta Guardia Costiera libica può dormire sonni tranquilli perché continuerà a ricevere, tra una mitragliata e l’altra ai barconi dei migranti, i soldi dall’imperialismo italiano, innanzi tutto, decisione presa dalla Camera dei deputati con 438 voti a favore, due contrari e due astenuti; a favore hanno votato anche i fascisti di Fratelli d’Italia.

Letta, segretario del Pd, si era agitato nei giorni scorsi, soprattutto a favore di stampa e opinione pubblica, facendo credere di avere una posizione diversa rispetto al rifinanziamento della missione in Libia (sulle altre missioni imperialiste italiane in giro per il mondo Letta non ha invece alcun “tentennamento”).

Il suo scopo, dice, è quello di coinvolgere l’Europa, con un invito al governo «a verificare dalla prossima programmazione le condizioni per il superamento della suddetta missione, trasferendone le funzioni ad altre missioni per consolidare il ruolo dell'Italia in Libia e razionalizzare la struttura di comando e potenziare il ruolo europeo».

Consolidamento, quindi, messo nero su bianco, dell’imperialismo italiano ed europeo in Libia! È questa la principale (ed unica) preoccupazione di Letta!

Condita con quest’altra richiesta: «agevolare attività di formazione e addestramento sia in Italia che in Libia” per permettere alle navi libiche il “controllo dei confini marittimi”. Ciò che significa questo “controllo” lo vediamo tutti ogni giorno e ogni giorno viene denunciato dalle organizzazioni umanitarie come Oxfam che denuncia anche l’approvazione dei deputati : “Nonostante si continui a morire nel Mediterraneo, nonostante la violazione dei più basilari diritti umani nei lager libici, i cui crimini sono sotto gli occhi di tutti, il Parlamento ha oggi votato per il rinnovo degli stanziamenti alla (cosiddetta) Guardia costiera della Libia … Ma la cosa più grave è che l’approccio rimane sostanzialmente quello della stabilizzazione dell’area, contenimento dei flussi e esternalizzazione delle frontiere. A nessuna missione navale è stato affidato il compito di ricerca e soccorso in mare, rimanendo tale funzione affidata alla Guardia costiera libica.”

E ancora “Stando ai dati pubblicati oggi dall'Oim, il numero dei migranti deceduto nel tentativo di raggiungere l'Europa nei primi sei mesi del 2021 è di 1.146, il doppio di quelli che hanno perso la vita nello stesso periodo dell'anno scorso, 513. Secondo l'ente delle Nazioni Unite, la rotta più pericolosa è appunto quella del Meditteraneo centrale, che parte da Tunisia e Libia per arrivare principalmente in Italia. Lungo questo percorso, nella prima metà dell'anno in corso, sono morte 741 persone, quasi il 70 per cento del totale.”

“Il rapporto dell'Oim ha messo inoltre in evidenza che ad aumentare, di circa tre volte, è stato anche il numero di rimpatri in Libia a opera della Guardia costiera locale … Le persone rimandate in Libia nel primo semestre del 2021 sono state 15.300, contro le 5.476 del 2020. L'ente Onu ha definito questa situazione «preoccupante», visto che «i migranti che vengono rimpatriati in Libia sono sottoposti a detenzioni arbitrarie, estorsioni, sparizioni e atti di tortura».

“Trenta deputati, tuttavia – scrive l’Avvenire di ieri - hanno presentato una risoluzione alternativa per chiedere la sospensione immediata del supporto alla Guardia costiera libica.” Ricordando ai deputati della Camera che «Le sistematiche violazioni dei diritti umani a cui sono sottoposti migranti e rifugiati in Libia sono state oggetto di diversi report delle Nazioni Unite, delle principali organizzazioni umanitarie e di molte inchieste giornalistiche. Nei centri di detenzione gestiti dalle autorità libiche le persone subiscono violenze inaudite: vengono torturate, violentate, uccise o vendute come schiavi».  E che pertanto «continuare a sostenere direttamente e indirettamente la deportazione di uomini donne e bambini nei centri di detenzione in Libia facendo finta che questa realtà non esista configura nei fatti una violazione delle Convenzioni internazionali a tutela dei diritti umani. Non è sufficiente spostare la catena di comando dall'Italia all'Europa: mantenere in vita questo sistema di respingimento resta una violazione del diritto internazionale che mina alle fondamenta la nostra civiltà giuridica».

Di quale “civiltà giuridica” parlino questi deputati non si comprende esattamente, che aggiungono alla fine: «riteniamo che una così grave crisi umanitaria richieda politiche che non mirino al contenimento di persone che fuggono da una condizione disperata…».

“Riteniamo” che, oltre ogni “buona intenzione”, davanti a questi crimini volontari e orribili finanziati di fatto dal parlamento italiano e dei suoi deputati e senatori, dei quali si è già oggettivamente complici, non si possono continuare a condividere le stesse poltrone.



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