L’“ampio sostegno” della Banca centrale americana,
rassicurante per chi “gioca” sui mercati finanziari facendo profitti a palate, consiste
“negli acquisti di bond per 120 miliardi di dollari al mese” che fa
oltre 1000 miliardi all’anno da aggiungere alle migliaia di miliardi che
il governo americano “inietta nell’economia” per favorire la “ripresa” che non
arriva!
E lo ripete nel caso qualcuno non l’avesse capito “la Fed
non intende ritirare i propri stimoli finché non ci sarà stato un pieno
risanamento del mercato del lavoro … I ceti più colpiti hanno ancora molto terreno
da recuperare”.
Negli Stati Uniti si sa, la “ripresa” viene misurata anche sul
numero delle buste paga, sul numero di posti di lavoro “creati” ogni mese
(anche se si tratta quasi sempre solo di ultra precari di ogni tipo) e le
affermazioni di Powell confermano che nemmeno con la “ripresa post pandemia” crescono
davvero i posti di lavoro! Tanto che “i ceti più colpiti”, in particolare
milioni di lavoratrici e lavoratori, “hanno ancora molto terreno da recuperare”,
e nel sistema capitalista imperialista quasi tutti quelli che vengono “espulsi
dal mondo del lavoro” non vi rientrano più, altro che recupero!
Esattamente sulla stessa scia la Banca centrale europea: “un
ritmo medio di 75 miliardi al mese” così “la Bce ha intanto ripreso in pieno
il ritmo per quanto riguarda il programma pandemico Pepp [Pandemic emergency purchase programme
– Programma di acquisto per l’emergenza pandemica, ndr]. La settimana
scorsa sono stati acquistati titoli netti per 22,1 miliardi di euro, di
nuovo in accelerazione rispetto ai 15,7 miliardi del periodo precedente”
Insomma, tra le quotidiane notizie contrastanti e
altalenanti sull’economia mondiale, una cosa resta ferma: la volontà dei capi
di stato e dei responsabili delle banche centrali più importanti, Federal
Reserve americana, Banca centrale europea, Banca centrale del Giappone, Cina… di continuare a sostenere l’economia
imperialista che è (ed era già prima) in profondissima crisi stampando denaro “fresco”
da immettere sul mercato per oliarne i meccanismi oramai più che arrugginiti.
E tutto questo nonostante l’aumento dell’inflazione,
cioè l’aumento dei prezzi (che viene scaricato sulle spalle delle masse popolari),
che per la politica economica borghese doveva aggirarsi intorno al 2%, che
adesso negli Stati Uniti si aggira intorno al 5% ma che Powell afferma dovuta a
fattori transitori. Uno dei tanti “tabù”, questo, che è caduto insieme
ad altri.
Tra milioni di milioni di lavoratrici e lavoratori di tutto
il mondo che “perdono il lavoro” e questi miliardi di miliardi fatti piovere a pioggia
dall’elicottero sui padroni della finanza e delle multinazionali, come le “banche
Usa, con Citigroup, Wells Fargo e Bank of America, oltre ad American Airlines” e
le banche di altri paesi imperialisti, che “colgono l’opportunità” di
arricchirsi anche nelle situazioni più terribili, come questa della pandemia, l’unico
vero tabù da far cadere è quello della forza di un sistema che è invece debole
fin nelle sue più profonde fondamenta, è quello dell’immutabilità dello stato
di cose esistente.
notizia tratta dal Sole24Ore del 9 luglio
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