Questa è la sostanza dell’“accordo tanto atteso con il
governo italiano” come ha detto Carlos Tavares, ceo di Stellantis, in occasione
dell’Electrification Day (v. articolo sotto).
Per il ministro leghista Giorgetti questa è “La bella e
attesa notizia … la Gigafactory in Italia.” E grazie, verrebbe da dire, a
questo prezzo!
Il piano sarebbe questo: Stellantis dovrebbe “investire” 1,5 miliardi per la super-fabbrica a Termoli, il
resto per complessivi 30 miliardi di investimento li dovrebbe mettere lo Stato!In questo modo per Stelllantis “L’obiettivo del piano è
arrivare entro il 2030 a vendere il 70% di veicoli elettrici in Europa e il 40%
negli Stati Uniti … Quanto basta per permettere al gruppo di raggiungere margini
di profitto operativo rettificati a due cifre sostenibili nel medio
termine.”
Mentre lo Stato contribuirebbe a costituire “una newco
in cui potrebbe avere un ruolo anche la Cassa Depositi e Prestiti.” Proprio
perché “Del resto, il piano del governo sarebbe quello di istituire una
partnership pubblico-privata con una partecipazione di spicco detenuta da
Stellantis”.
“Per il gruppo guidato da Tavares, così come per altri
player [padroni, ndr], partecipare a un investimento di questo tipo rappresenta
anche l’occasione per approfittare dei fondi stanziati nell’ambito del Pnrr
per agevolare la transizione energetica.” Per la cui “transizione” “Roma ha
stanziato circa 600 milioni di denaro pubblico per il progetto di realizzazione
di una Gigafactory in Italia.” Ma non è finita qui perché “Le risorse ‘pubbliche’
però potrebbero anche essere più alte.”
E gli operai? Tavares ci rassicura: “Stiamo trasformando
parte dei nostri impianti già esistenti per farli diventare Gigafactory … Riusiamo
quanto si può riusare, prendendoci cura dei nostri dipendenti.”
Questo sembra proprio l’andazzo che prenderà l’applicazione
del Recovery Plan e del famoso Pnrr! “Approfittare dei fondi” per finanziare
soprattutto Giga-aziende private (o “pubblico-private) affinché, di “transizione
in transizione”, possano concorrere meglio sul mercato mondiale! Come “prendersi
cura dei dipendenti” i padroni lo stanno dimostrando… mentre è chiaro che la notizia
è bella anche per Cgil-Cisl-Uil “a prescindere”!
***
Stellantis, 30 miliardi nell’elettrico, La Gigafactory sarà a Termoli
Electrification Day. Il gruppo prepara investimenti in Molise per 1,5 miliardi per la super-fabbrica, plauso del governo
L’obiettivo del piano è arrivare entro il 2030 a vendere
il 70% di veicoli elettrici in Europa e il 40% negli Stati Uniti
La terza Gigafactory del gruppo Stellantis sarà in Italia
e il sito coinvolto sarà quello di Termoli, in Molise. Carlos Tavares, ceo di
Stellantis, in occasione dell’Electrification Day annuncia l’accordo tanto
atteso con il Governo italiano. Un passo cruciale, accolto con grande
soddisfazione dalla politica, e parte integrante della strategia di
elettrificazione che snocciola numeri e proiezioni ambiziose. Due su tutte: investimenti
per 30 miliardi entro il 2025 e l’obiettivo che i veicoli elettrificati
arrivino a rappresentare oltre il 70% delle vendite in Europa e più del 40% di
quelle negli Stati Uniti entro il 2030. Quanto basta per permettere al gruppo
di raggiungere margini di profitto operativo rettificati a due cifre
sostenibili nel medio termine. In Borsa il titolo Stellantis ha risentito della
giornata nera a Piazza Affari chiudendo in calo del 3,35%.
Gigafactory in Italia
L’annuncio della Gigafactory “italiana” a Termoli ha
registrato a stretto giro il plauso del Governo. “La bella e attesa notizia
è la Gigafactory in Italia. Come Mise abbiamo lavorato affinché questo
accadesse. Ora deve proseguire il confronto sul piano industriale con le parti
interessate”, ha commentato il ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti.
La scelta di Termoli è arrivata dopo mesi di incontri che hanno coinvolto oltre
Tavares, il presidente John Elkann e i ministri Roberto Cingolani (Transizione
ecologica) e Giancarlo Giorgetti. Secondo indiscrezioni l’investimento
dovrebbe aggirarsi intorno a 1,5 miliardi, ma l’operazione è ancora in fase
di costruzione. Nei numeri e nella
struttura con l’ipotesi di una newco in cui potrebbe avere un ruolo
anche la Cassa Depositi e Prestiti. Del resto, il piano del governo
sarebbe quello di istituire una partnership pubblico-privata con una
partecipazione di spicco detenuta da Stellantis, anche se altre opzioni
sono allo studio. Per il gruppo guidato da Tavares, così come per altri player,
partecipare a un investimento di questo tipo rappresenta anche l’occasione per approfittare
dei fondi stanziati nell’ambito del Pnrr per agevolare la transizione
energetica. Secondo quanto è possibile ricostruire, nel piano inviato ad aprile
a Bruxelles per accedere ai fondi, Roma ha stanziato circa 600 milioni di
denaro pubblico per il progetto di realizzazione di una Gigafactory in Italia.
Le risorse “pubbliche” però potrebbero anche essere più alte. Viene
previsto, infatti, un altro miliardo di euro aggiuntivo per progetti di innovazione
legati all’idrogeno o alle batterie. La suddivisione non è però nota.
In attesa di capire i dettagli del piano Termoli, l’accordo
annunciato conferma l’impegno di Stellantis in Italia. Lo stabilimento di
Termoli, avviato nel 1972 e specializzato nella produzione di motori e
trasmissioni, sarà dunque oggetto di una riconversione, totale o parziale è
ancora da capire e verificare. “Stiamo trasformando parte dei nostri
impianti già esistenti per farli diventare Gigafactory. Per ora tre in
Europa e poi seguiranno due in Nord America, che annunceremo al momento debito.
Riusiamo quanto si può riusare, prendendoci cura dei nostri dipendenti”,
ha chiarito Tavares.
Investimenti per 30 miliardi
Il perno dell’intero piano di elettrificazione sono
gli ingenti investimenti che gli saranno dedicati: Stellantis ha
annunciato “piani per investire oltre 30 miliardi di euro entro il 2025
nell’elettrificazione e nel software mantenendo un’efficienza esemplare per il
comparto automotive, in particolare con un’efficienza degli investimenti del
30% superiore rispetto alla media del settore”. L’obiettivo è quello di
offrire veicoli iconici elettrificati che arriveranno a “rappresentare oltre il
70% delle vendite in Europa e più del 40% di quelle negli Stati Uniti entro il
2030.” L’azienda riconferma l’impegno a espandere la sua leadership nei
veicoli commerciali in Europa, a rafforzare la propria posizione in Nord
America e a diventare leader mondiale nei veicoli commerciali elettrici. “Il
nostro percorso di elettrificazione rappresenta probabilmente la tappa più
importante per iniziare a definire il futuro di Stellantis ad appena sei mesi
dalla sua nascita, e oggi l’intera azienda sta dedicando tutto il suo impegno a
superare le aspettative di ogni cliente e ad accelerare le nostre iniziative per
ridefinire la mobilità in tutto il mondo”, ha sottolineato Tavares. Per
realizzare target e proiezioni illustrate nel piano, il gruppo potrà contare su
una nuova piattaforma battezzata Stellantis (e indicata dalla sigla
STLA) che sarà declinata nelle versioni Small, Medium, Large e Frame per
offrire una soluzione elettrica dalle compatte fino ai maxi pick-up.
La roadmap per l’elettrificazione abbraccia l’intera
catena del valore. Con la sua strategia di approvvigionamento delle
batterie per i veicoli elettrici, l’azienda prevede di assicurarsi oltre 130
gigawattora (GWh) di capacità entro il 2025 e oltre 260 GWh entro il 2030. Il
fabbisogno di batterie sarà soddisfatto grazie a un totale di cinque
“Gigafactory” in Europa e in Nord America.
In questo quadro Stellantis punta a raggiungere margini di
profitto operativo rettificati a due cifre sostenibili nel medio termine (~
2026), un target possibile grazie alle sinergie legate alla nascita di
Stellantis. “Vediamo sinergie significative dopo 5 mesi dalla fusione”,
ha detto Tavares. Il direttore finanziario Richard Palmer ha ribadito che il
gruppo si aspetta di raggiungere nel 2024 i 5 miliardi di sinergie annue
annunciate in occasione della fusione tra Fca e Psa.
L’Electrification day è stata anche l’occasione per dare
aggiornamenti sul fronte dei conti. In particolare, Stellantis si attende “un
margine solido per la prima metà del 2021”, “I margini di profitto operativo
rettificati per la prima metà 2021 dovrebbero superare il range di previsione
tra il 5,5% e il 7,5%”. Per la prima metà del 2021, Stellantis si attende poi
free cash flow industriali negativi a causa dell’impatto negativo prodotto dai
volumi di produzione inferiori alle previsioni sul capitale circolante netto.
Il Sole 24 Ore
9 luglio ’21
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