Sabato 4 aprile si è tenuta la prima assemblea nazionale telematica
della campagna “Siamo
qui - Sanatoria subito”, convocata dopo un'ampia e
numerosissima adesione di realtà sociali e singole persone
all’appello per la sanatoria dei migranti irregolari ai tempi del
Covid-19 ( adesioni aggiornate: https://bit.ly/2x5voaQ).
67 persone hanno partecipato collegandosi alla piattaforma web,
mentre la diretta video è stata ripresa dalla pagina facebook,
raggiungendo migliaia di visualizzazioni, che si aggiungono a tutte
le persone che hanno seguito lo svolgimento tramite il sito
meltingpot.org e la diretta FM e in streaming su Radio Onda d’Urto.
Un risultato estremamente positivo che conferma l’urgenza di una
regolarizzazione generalizzata, in un momento in cui la diffusione
del coronavirus sta facendo emergere con ancora più drammaticità
tutte le disuguaglianze sociali già presenti nella società,
l’accesso differenziale alla sanità e alle
prestazioni sociali.
prestazioni sociali.
La discussione ha quindi ricevuto i contributi di realtà dislocate
su tutto il territorio nazionale, dal nord al sud del paese, dalle
metropoli alle zone agricole, che hanno tracciato una cartografia di
cosa significa essere irregolari, vivere espropriati di ogni diritto,
finire reclusi in un CPR a causa di un impianto legislativo, dalla
legge Bossi-Fini alla Minniti-Orlando fino alla legge Salvini, che ha
creato schiere ingenti di “invisibili”.
Assenza di pieno accesso alla sanità pubblica e alla cure sanitarie,
negazione della libertà di movimento, sfruttamento, povertà, lavoro
nero, abitazioni insalubri o mancanza di alloggio e acqua corrente:
una situazione che colpisce più di seicentomila persone e che, a
seguito della crisi economica aggravata dal coronavirus, potrebbe
colpire coloro che saranno impossibilitati a mantenere i requisiti di
reddito e lavoro, oppure a convertire il proprio permesso temporaneo
in un permesso di soggiorno stabile. Ma a rischio sono anche le
decine di migliaia di persone che si trovano nelle sabbie mobili dei
ricorsi, dopo il rigetto delle loro richieste di protezione
internazionale.
C’è un tratto comune che ha caratterizzato tutti gli interventi di
chi ha partecipato all’assemblea: l’urgenza di agire, perché il
tempo dentro la pandemia non scorre allo stesso modo per tutti e
tutte. Per le persone che non hanno il titolo di soggiorno ora è
estremamente più complicato avere accesso alla sanità, percepire un
reddito, fare la spesa, avere un pasto caldo e mettere in atto tutte
le precauzioni necessarie per non contrarre il virus. E’ per questo
che un primo importante risultato, anche se parziale, potrebbe essere
quello dell’accesso senza vincoli di residenza e regolarità del
soggiorno alle forme di sostegno economico e ai buoni spesa previsti
dal decreto “Cura Italia”. Non possono essere solo il
volontariato e le reti di mutualismo, che in questi giorni si stanno
prodigando in molteplici forme solidali, a preoccuparsi di chi non ha
il reddito sufficiente o non riesce a mettere insieme il pranzo o la
cena.
La
soluzione perciò emersa dalla discussione non può che essere una
sola: un provvedimento di sanatoria generalizzata senza altro
requisito ulteriore rispetto al mero dato fattuale della presenza in
Italia.
Per
raggiungere questo obiettivo, in attesa di poter tornare nelle
piazze, si è deciso di attivare fin da subito alcune iniziative
virtuali per dare massima visibilità alle istanze, auspicando che la
campagna per la sanatoria venga fatta vivere sui territori,
coinvolgendo le comunità migranti e le reti antirazziste,
coordinandosi poi a livello nazionale. E’ importante inoltre
trovare riferimenti attivi, in primis in quegli amministratori,
sindaci e presidenti di regione che possono sostenere le innumerevoli
ragioni della sanatoria e contribuire alla promozione dell’iter
normativo e istituzionale necessario per l’adozione urgente dei
relativi provvedimenti legislativi.
Nel
concreto si propone:
- Una campagna social “Condividi il tuo Siamo qui”.
Chiediamo a tutti e tutte di fare delle foto con cartelli e
striscioni con la scritta nelle diverse lingue “Siamo qui.
Sanatoria subito” e di inviarli alla pagina facebook e alla mail:
sanatoriasubito@gmail.com.
- Di stampare il materiale grafico che sarà disponibile sulla pagina facebook, di attaccarlo nelle bacheche, sui muri e di portarlo nei luoghi di maggior frequentazione.
- Un MAILBOMBING della piattaforma per giovedì 9 aprile dalle 9 alle 13 verso il Ministero dell'Interno, il Presidente del Consiglio e le Prefetture locali di riferimento (a fondo pagina tutti gli indirizzi mail).
PIATTAFORMA
(da inviare agli indirizzi indicati giovedì)
La
campagna “Siamo qui - Sanatoria subito”:
- di fronte alla situazione di irregolarità in cui versano più di seicentomila cittadini e cittadine stranieri/e, e alla loro estrema difficoltà nell’accesso ai diritti fondamentali (casa, salute, alloggio, lavoro, reddito ecc);
- situazione resa ancora più grave e problematica a causa della pandemia da coronavirus e dalle disposizioni dei decreti recanti “Misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell'emergenza epidemiologica da COVID-19”.
Richiede
con urgenza:
- un provvedimento immediato di sanatoria generalizzata per tutti i cittadini e le cittadine stranieri/e sprovvisti di titolo di soggiorno che veda come unico requisito la presenza attuale in Italia;
- una sanatoria delle “procedure in corso” articolata in:
a) rinnovo automatico con presunzione dei requisiti dei permessi di
soggiorno in scadenza o già scaduti;
b) conversione automatica su istanza di parte e con presunzione dei
requisiti di tutti i permessi di soggiorno, compresi quelli
totalmente o parzialmente non convertibili:
c) blocco delle espulsioni, dei trattenimenti nei Centri di
Permanenza per il Rimpatrio (CPR) e degli allontanamenti già in
corso o avviabili.
Indirizzi
mail:
Presidente
del Consiglio: usg@mailbox.governo.it
Ministero
dell’interno:
Prefetture
locali divise per regioni (ordine alfabetico)
Abruzzo
- Chieti: protocollo.prefch@pec.interno.it
- L’Aquila: protocollo.prefaq@pec.interno.it
- Pescara: protocollo.prefpe@pec.interno.it
- Teramo: protocollo.prefte@pec.interno.it
Basilicata
- Matera: protocollo.prefmt@pec.interno.it
- Potenza: protocollo.prefpz@pec.interno.it
Calabria
- Catanzaro: protocollo.prefct@pec.interno.it
- Cosenza: protocollo.prefcs@pec.interno.it
- Crotone: protocollo.prefkr@pec.interno.it
- Reggio Calabria: protocollo.prefrc@pec.interno.it
- Vibo Valentia: protocollo.prefvv@pec.interno.it
Campania
- Avellino: protocollo.prefav@pec.interno.it
- Benevento: protocollo.prefbn@pec.interno.it
- Caserta: protocollo.prefce@pec.interno.it
- Napoli: protocollo.prefna@pec.interno.it
- Salerno: protocollo.prefsa@pec.interno.it
Emilia
Romagna
- Bologna: protocollo.prefbo@pec.interno.it
- Ferrara: protocollo.preffe@pec.interno.it
- Forlì-Cesena: protocollo.preffc@pec.interno.it
- Modena: protocollo.prefmo@pec.interno.it
- Ravenna: protocollo.prefra@pec.interno.it
- Reggio Emilia: protocollo.prefre@pec.interno.it
- Rimini: protocollo.prefrn@pec.interno.it
Friuli-Venezia
Giulia
- Gorizia: protocollo.prefgo@pec.interno.it
- Pordenone: protocollo.prefpn@pec.interno.it
- Trieste: protocollo.prefts@pec.interno.it
- Udine: protocollo.prefud@pec.interno.it
Marche
- Ancona: protocollo.prefan@pec.interno.it
- Ascoli Piceno: protocollo.prefap@pec.interno.it
- Macerata: protocollo.prefmc@pec.interno.it
- Pesaro-Urbino: protocollo.prefpu@pec.interno.it
Molise
- Campobasso: protocollo.prefcb@pec.interno.it
- Isernia: protocollo.prefis@pec.interno.it
Lazio
- Frosinone: protocollo.preffr@pec.interno.it
- Latina: protocollo.preflt@pec.interno.it
- Viterbo: protocollo.prefvi@pec.interno.it
Liguria
- Genova: protocollo.prefge@pec.interno.it
- La Spezia: protocollo.prefsp@pec.interno.it
- Savona: protocollo.prefsv@pec.interno.it
Lombardia
- Brescia: protocollo.prefbs@pec.interno.it
- Como: protocollo.prefco@pec.interno.it
- Cremona: protocollo.prefcr@pec.interno.it
- Mantova: prefettura.prefmn@pec.interno.it
- Milano: protocollo.prefmi@pec.interno.it
- Piacenza: protocollo.prefpc@pec.interno.it
- Sondrio: protocollo.prefso@pec.interno.it
- Varese: prefettura.prefva@pec.interno.it
Piemonte
- Alessandria: protocollo.prefal@pec.interno.it
- Biella: protocollo.prefbg@pec.interno.it
- Novara: protocollo.prefno@pec.interno.it
- Torino: protocollo.prefto@pec.interno.it
- Verbano-Cusio-Ossola: protocollo.prefvb@pec.interno.it
- Vercelli: protocollo.prefvc@pec.interno.it
Puglia
- Barletta/Andria/Trani: protocollo.prefbt@pec.interno.it
- Brindisi: protocollo.prefbr@pec.interno.it
- Foggia: protocollo.preffg@pec.interno.it
- Lecce: protocollo.prefle@pec.interno.it
- Taranto: protocollo.prefta@pec.interno.it
Sardegna
- Cagliari: protocollo.prefca@pec.interno.it
- Oristano: protocollo.prefor@pec.interno.it
- Sassari: protocollo.prefss@pec.interno.it
Sicilia
- Agrigento: protocollo.prefag@pec.interno.it
- Caltanissetta: protocollo.prefcl@pec.interno.it
- Messina: protocollo.prefme@pec.interno.it
- Palermo: protocollo.prefpa@pec.interno.it
- Ragusa: protocollo.prefrg@pec.interno.it
- Siracusa: protocollo.prefsr@pec.interno.it
- Trapani: protocollo.preftp@pec.interno.it
Trentino
Alto Adige / Sudtirol
- Bolzano: protocollo.comgovbz@pec.interno.it
- Trento: protocollo.comgovtn@pec.interno.it
Toscana
- Arezzo: protocollo.prefar@pec.interno.it
- Firenze: protocollo.preffi@pec.interno.it
- Grosseto: protocollo.prefgr@pec.interno.it
- Livorno: protocollo.prefli@pec.interno.it
- Massa Carrara: protocollo.prefms@pec.interno.it
- Pistoia: protocollo.prefpt@pec.interno.it
- Siena: protocollo.prefsi@pec.interno.it
Umbria
- Perugia: protocollo.prefpg@pec.interno.it
- Terni: protocollo.preftr@pec.interno.it
Valle
d’Aosta
- prefettura@regione.vda.it
Veneto
- Belluno: protocollo.prefbl@pec.interno.it
- Padova: protocollo.prefpd@pec.interno.it
- Rovigo: protocollo.prefro@pec.interno.it
- Treviso: protocollo.preftv@pec.interno.it
- Venezia: protocollo.prefve@pec.interno.it
- Verona: protocollo.prefvr@pec.interno.it
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