ANCHE MEDICI E INFERMIERI FANNO SENTIRE LA LORO VOCE
DOPO LA DENUNCIA ALLA
PROCURA DELLO SLAI COBAS SC SULL’ASSENZA DEI DPI
Dalla Clinica Medica alla Chirurgia, oltre
agli infermieri anche i medici, di ruolo e specializzandi, denunciano l’assenza
dei DPI, a cominciare da mascherine e guanti.
Una delle tante voci è quella del chirurgo
Dr. F. D’Arpa, Responsabile dell’U.O. di Endoscopia, che afferma di essere
costretto ad indossare la stessa mascherina per ben cinque giorni consecutivi.
Fatto gravissimo riportato anche dal quotidiano “La Repubblica” del 2 aprile
scorso.
Lo stesso inoltre lamenta la mancanza di
guanti, tanto da essere costretto ad usare quelli di misura S, sebbene le
proprie mani siano di taglia L, quando la normativa vigente in materia prevede
addirittura l’uso di un doppio paio di guanti durante gli interventi, figurarsi
alla luce dell’epidemia in atto.
Pure gli specializzandi cominciano a
stancarsi dello stato di cose che mette in serio pericolo la loro salute. Basti
pensare che in Clinica Medica, che è una delle UU.OO. più a rischio, i medici
possono avere una sola mascherina chirurgica, di carta (non la FFP2-FFP3, come previsto per legge soprattutto in questo frangente) ogni due giorni. Ciò malgrado in Italia continuino ad arrivare tonnellate e tonnellate di mascherine e di altri DPI.
possono avere una sola mascherina chirurgica, di carta (non la FFP2-FFP3, come previsto per legge soprattutto in questo frangente) ogni due giorni. Ciò malgrado in Italia continuino ad arrivare tonnellate e tonnellate di mascherine e di altri DPI.
Anche a livello nazionale, oltreché
siciliano, medici, infermieri, OSS non le mandano a dire, dato che stato,
governo e istituzioni persistono nel giocare con la loro vita continuando a mandarli
al macello a mani nude e non sottoponendoli a tampone COVID-19, nonostante il forte aumento dei contagi anche
tra gli operatori sanitari che, ricordiamo, ad oggi, dal nord al sud, sono 12.681, di cui molti ricoverati in
rianimazione, per non parlare dei 94 medici e dei 26 infermieri deceduti.
A tal proposito, i medici di Anaao-Assomed alcuni
giorni fa hanno lanciato un aut aut, affermando che se la situazione non dovesse
cambiare, si troverebbero nella condizione di scegliere se continuare a stare
in corsia, appellandosi all’art. 44 del TU 81/08 “salute e sicurezza nei
luoghi di lavoro”, che statuisce il “diritto di resistenza” del lavoratore,
ovvero il diritto di poter abbandonare il posto di lavoro, in caso di un
pericolo grave per la propria salute.
Lo SLAI Cobas per il sindacato di classe che
già lo scorso 26 marzo ha presentato formale denuncia alla procura in merito
alla mancanza dei DPI, chiamando i lavoratori a prepararsi ad incrociare le
braccia qualora non cambiasse nulla, accoglie e rilancia a tutti gli operatori sanitari del policlinico
di Palermo e di ogni altro ospedale cittadino, regionale e nazionale, il
suddetto appello ad avvalersi tutti insieme dell’art. 44 del citato TU, al fine di salvaguardare la propria salute, ove lo status quo
persista.
Oggi più che mai serve l’unità di tutti i
lavoratori della sanità, che adesso dalle istituzioni vengono chiamati
“angeli”, “eroi” e “salvatori della patria”, ma che, non dimentichiamo, da anni
e anni vengono massacrati e trattati coi piedi, a partire dagli infermieri appellati
“lava culo”, disprezzandone la professionalità e la dignità umana.
E’ l’ora di dire
veramente basta!
a maggior ragione di fronte al fatto che una
OSS di Genova - che prestava servizio presso una cooperativa di assistenza
domiciliare - sia stata licenziata perché aveva chiesto i DPI.
Cominciamo col far pervenire alle procure e
ai PRESAL di tutto il Paese migliaia e migliaia di denunce relativamente
all’assenza dei dispositivi di sicurezza, al mancato tampone COVID-19 a tutti i
sanitari e allo stress lavoro-correlato dovuto anche alla grave carenza di
personale e alla mancanza di presidi ospedalieri e strutture adeguate;
questioni che si configurano come un attentato alla salute/vita dei lavoratori
del comparto.
Subissiamo inoltre anche i medici competenti
dei vari nosocomi affinché intervengano urgentemente.
Non permettiamo che stato, governo,
Parlamento, istituzioni dormano sonni tranquilli, mentre continuano a seminare
morte, paura, angoscia, disperazione, miseria… rendendo i lavoratori e le masse
popolari sempre più insonni.
SLAI COBAS SC -Policlinico Palermo 07.04.2020
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