venerdì 10 aprile 2020

pc 10 aprile - Onore al compagno Salvatore Ricciardi che ci ha lasciato... dopo aver lasciato una traccia indelebile

ROMA: E’ MORTO IL COMPAGNO SALVATORE RICCIARDI,EX PRIGIONIERO POLITICO delle Brigate Rosse

E’ morto a Roma il compagno Salvatore Ricciardi... Agli inizi di marzo, Salvo era stato ricoverato a seguito di una caduta, mentre prendeva parte ad una iniziativa in sostegno delle lotte dei detenuti dal coronavirus e dal sistema carcerario, per le misure alternative e l’amnistia. Salvo, dopo avere attraversato la storia rivoluzionaria della città e quella della colonna romana delle Br, a lungo prigioniero politico, è stata una delle voci di Radio Onda Rossa, con le trasmissioni sul carcere dove denunciava l’orrore di questa istituzione totale, dedita solo all’annichilimento e alla distruzione psicofisica dei detenuti anche con tremendi strumenti di tortura come il “41 bis e l’ergastolo ostativo

Dalla sua biografia 

Convinto che bisognasse fare di più, che servisse un altro livello di scontro e di organizzazione per rispondere ai pesanti processi di ristrutturazione, nel 1977 anche Salvatore decise di entrare nelle Brigate rosse, nonostante avesse lasciato a casa una figlia piccola, un’esperienza vissuta intensamente, senza sconti. Diede vita alla Brigata ferrovieri per poi dirigere alcune brigate territoriali, come quella di Primavalle, ed entrare nella Direzione di colonna, fino all’arresto del 20 maggio 80, in piazza Cesarini Sforza.

L’ingresso in carcere inizia con una evasione mancata per un soffio da Regina coeli e poi con la rivolta di Trani a fine dicembre 1980. Seguono anni di carcere speciale, il rifiuto della dissociazione, la patologia cardiaca che si palesa, la chiusura del ciclo politico della lotta armata. Nel 1990 comincia, insieme a Prospero Gallinari, la battaglia per la sospensione pena e la possibilità di operarsi all’esterno che ottiene nel 1995. Nel marzo 1998 viene nuovamente reincarcerato. Tornerà fuori con il lavoro esterno (art. 21) come redattore di radio Onda Rossa  Ai microfoni di Onda rossa era la voce, oltre che delle sue storiche rassegne stampa e del lavoro redazionale, di due trasmissioni tematiche “Parole contro” e “La conta”, che non a caso si svolgeva nell’ora della conta carceraria, dalle 15 alle 16, quando i detenuti, in tutte le carceri italiane, vengono chiusi in cella per la conta e il cambio turno della custodia. L’impegno contro il carcere è stato il filo conduttore dell’ultima parte della sua vita con l’esperienza della Scarceranda, Odio il carcere, e i libri, Solo un tratto di strada, brevi cenni sulle lotte e il dibattito nel ciclo di lotte 68-69, Supplemento a Stampa alternativa, maggio 1989, Che cos’è il carcere. Vademecum di resistenza, (Deriveapprodi 2015) e Esclusi dal consorzio sociale (qui), Maelstrom, Scene di lotta di classe in Italia dal 1960 al 1980, Deriveapprodi 2011 

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