Vi hanno partecipato direttamente oltre una sessantina di compagne e compagni connessi in teleconferenza per oltre 3 ore, altre centinaia hanno potuto seguirla in diretta su facebook o sul podcast di Radio Onda d'Urto.
Più di una trentina gli interventi che hanno contribuito alla discussione, il report dell'assemblea sarà pubblicato a breve.
Sono stati segnalati e condivisi tutti i diversi aspetti che segnano oggi la vita di centinaia di migliaia di migranti che restano "invisibili" a fronte dell'emergenza CoVid-19.
Le detenzioni nei CPR che proseguono, pur nell'impossibilità di effettuare gli allontanamenti, i ghetti degli "insediamenti informali" dove i lavoratori nelle campagne vivono stipati in baracche malsane senza possibilità di osservare misure igieniche di protezione dal contagio, i braccianti che continuano a lavorare sfruttati come e più di prima e ancora più a rischio salute, il limbo in cui sono abbandonati i richiedenti asilo e quelli in attesa della procedura o del rinnovo del permesso di soggiorno mentre tutti i procedimenti sono fermi, il dramma di chi un lavoro, regolare a nero o grigio che fosse, ce lo aveva e oggi l'ha perso e con quello ha perso anche la possibilità di andare avanti..., tutta questa situazione impone che si risponda con misure immediate e di emergenza, che non possono che essere:
- sanatoria generale, permesso di soggiorno incondizionato per tutti gli immigrati presenti oggi in Italia
- reddito, casa e assistenza e protezione della salute per tutti.
Pure nelle difficoltà della situazione di restrizione di ogni attività collettiva, l'assemblea ha concordato che la campagna deve proseguire con decisione e anzi accelerare.
Insieme al report dell'assemblea, sarà pubblicata una piattaforma completa e articolata di tutte le richieste emerse dalla discussione.
La prima iniziativa è prevista già per la prossima settimana, un mail bombing che aumenti e diffonda l'impatto della campagna, poi la diffusione in internet e nei luoghi che ancora è possibile raggiungere - supermercati, ecc. - di striscioni e cartelli con gli slogan della campagna.
Nel nostro intervento come SLAI Cobas per il Sindacato di Classe, abbiamo brevemente raccontato la esperienza nelle lotte dei migranti per i documenti e le condizioni di vita nei centri, la lotta dei braccianti della Felandina, il lavoro di inchiesta e controinformazione che cerchiamo di portare avanti ora, pur nelle difficoltà attuali, per dare voce alle lotte e denunce dei migranti nei territori a noi vicini, dai reclusi nel COR di Palazzo San Gervasio, ai braccianti del ghetti in Capitanata.
Abbiamo ribadito che la parola d'ordine per cui mobilitarci e che ci deve unire oggi è imporre che l'emergenza esista anche per i migranti, senza distinzione tra "regolari" e "irregolari", "profughi da "emergenze umanitarie" o "economici". A tutti deve essere riconosciuto non solo il permesso di soggiorno ma anche un reddito dignitoso, case, strutture autogestite per la sicurezza della salute.
Una lotta in cui i migranti stessi devono essere attivi e protagonisti autorganizzati, non semplici destinatari della nostra solidarietà, e per questo la campagna deve puntare non solo alla propaganda di sé ma prima di tutto a raggiungerli e mobilitarli.
Infine abbiamo segnalato la necessità di pensare fin da ora a come organizzarci per quando l'emergenza e le misure restrittive saranno attenuate. Come organizzarci quando si inizierà a tornare al lavoro, magari già a maggio, come riprendere la lotta per il lavoro, contratti, reddito, case.
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