Su questo Salvini ha
tentato di giocare anche negli ultimi giorni la carte del ventre
molle rappresentato dai 5stelle e dal populismo grillini che da
sempre contribuiscono a questa marcia di attacco alla
Costituzione/dittatura aperta, con la questione del taglio dei
parlamentari, argomento demagogico che ha molta influenza tra le
masse popolari.
Se Salvini è stato
temporaneamente stoppato, questa marcia però continua all'interno
della nuova compagine governativa.
Di Maio ha ripetuto
fino alla noia che aveva fatto un nuovo governo soprattutto perchè
avrebbe permesso una rapida approvazione di questo famoso “taglio
dei parlamentari”. E il PD di Renzi e Zingaretti, dopo qualche
resistenza, ha detto Sì, rilanciando la questione di uan più
organica riforma elettorale.
Il taglio dei
parlamentari richiesto dai grillini, lungi dall'essere un attacco
alla casta, ai costi della
politica, ne è una vera esaltazione, perchè è del tutto evidente che riducendo il numero dei parlamentari l'effetto immediato è meno parlamentari che contano molto di più che hanno nelle mani molti più soldi e leve finanziarie, molto più potere real, mentre si riduce enormemente la platea degli eletti e in generale anche degli elettori, perchè si tratta di meccanismi che alimentano l'astensionismo – basta vedere quello che succede nei secondi turni di tutti i tipi di elezioni.
politica, ne è una vera esaltazione, perchè è del tutto evidente che riducendo il numero dei parlamentari l'effetto immediato è meno parlamentari che contano molto di più che hanno nelle mani molti più soldi e leve finanziarie, molto più potere real, mentre si riduce enormemente la platea degli eletti e in generale anche degli elettori, perchè si tratta di meccanismi che alimentano l'astensionismo – basta vedere quello che succede nei secondi turni di tutti i tipi di elezioni.
Quindi è una riforma
pro casta e antidemocratica. E' una riforma che va esattamente nella
direzione di Salvini e Renzi, perchè aumenta il peso e la
possibilità di maggioranze anche assolute del primo partito, cioè
quello che ottiene maggiori voti. Con la riduzione dei parlamentari
se si votasse oggi la maggioranza assoluta di Salvini sarebbe
scontata.
A parlamenti ancora più
saldamente nelle mani del partito di maggioranza, corrispondono
governi più forti e dittatoriali che hanno meno ostacoli nel far
passare leggi e decreti.
Per di più,
evidentemente, questo tipo di situazioni riduce enormemente le
possibilità di liste democratiche minori di entrare nel parlamento.
Quindi, la riduzione
del numero dei parlamentari è uan riforma reazionaria che va
denunciata e combattuta.
Su di essa vi è il
pieno accordo finora non solo dei due partiti del precedente governo,
M5S e Lega, ma su cui converge anche il PD. La foglia di fico della
riforma del PD è quella di inserire il taglio dei parlamentari
dentro un piano più generali di modifiche delle leggi elettorali e
della Costituzione.
Su questo i due partiti
attuali del governo sono pronti a marciare uniti, con accordi palesi
e accordi segreti. Secondo Repubblica, l'idea è di presentare alla
Camera e al Senato, con una road map stringente, questo nuovo
pacchetto.
I 5 punti sono:
l'introduzione della sfiducia costruttiva – anche qui
bisogna smontare molto della demagogia antipolitica sulla instabilità
dei governi, dei “cambi di casacca”, ecc. per mettere in luce lo
scopo vero di questa: dare stabilità e forza ai governi dei padroni
e renderli inamovibili. Si può sfiduciare un governo solo quando è
già stata formata una maggioranza alternativa.
Nella democrazia
borghese - occorre spiegare agli operai, masse popolari, forze
democratiche – che più si rafforzano i poteri dei governi, e
rendere difficile rimuoverli, più aumenta la loro capacità di
essere “comitati d'affari della classe dominante”, senza per
altro metterli al riparo dalla composizione delle maggioranze
alternative frutto neanche più delle elezioni ma degli accordi
blindati tra le forze politiche del parlamento esistenti. L'attuale
cambio di governo non è stata una chiara dimostrazione di quello che
con la “sfiducia costruttiva” si vuole legalizzare?
Altro punto di questa
riforma è la riduzione degli elettori del presidente della
Repubblica, nonché la
partecipazione dei governatori all'assemblea di palazzo madama. Anche
questo vuol dire aumentare il peso dei partiti maggiori nelle
elezioni del presidente della Repubblica e rendere il presidente
della Repubblica ancor meno super partes sin dalle elezioni.
Vanno
in direzione pure di ridurre i problemi del parlamento e la
dialettica parlamentare a favore del governo, il voto di
fiducia all'esecutivo in seduta congiunta, la parificazione
dell'elettorato passivo e attivo dei due rami del parlamento.
Si potrebbero usare qui tutte le argomentazioni espresse in occasione
dell'Assemblea costituente, quando si cercò di costruire delle
Istituzioni nate dalla Resistenza. Anche allora però passarono
soluzioni non soddisfacenti, dentro la logica della conciliazione e
della Resistenza incompiuta.
I
due partiti al governo, attualmente, puntano a realizzarlo questa
modifica costituzionale. Parlano già nelle segrete stanze che una
volta applicato il pacchetto si vada ad una sorta di 'Election day' o
'Referendum day' che altro non sarebbe che una nuova edizione
aggiornata del referendum di Renzi.
A
questa riforma costituzionale, travestita da provvedimenti minori,
verrebbe affiancata una riforma elettorale che Repubblica definisce
“una sorta di salvavita per PD e M5S”. Essa si basa sulla difesa
apparente del principio di rappresentanza – questa è un'ammissione
di fatto che la riforma costituzionale testè descritta attacca il
principio di rappresentanza. E qui si punterebbe ad un ritorno alla
legge proporzionale, invocata anche da Berlusconi per ridurre la
forza e il potere di ricatto dei partiti attualmente maggiori. Ma
chiaramente non si tratta di vera legge proporzionale, rivendicazione
democratica dei comunisti, dei progressisti e dei proletari nel
sistema di democrazia borghese, perchè sarebbe supportata, al
solito, da una forte clausola di sbarramento – 4/5% - che
confermerebbe l'andazzo attuale del parlamento borghese.
Nessun commento:
Posta un commento