venerdì 27 settembre 2019

pc 27 settembre - Il nuovo governo, la politica della difesa e la politica estera - da Speciale Governo di proletari comunisti

...Al Ministero della Difesa si procede con una linea di “tutto il potere ai militari” che aveva visto la Ministra Trenta, ma con l’aggiunta dell’occupazione della casella con un ministro renziano doc. Da un lato renziano doc, e sotto il governo Renzi che si edifica il Libro bianco e la politica militare dell’imperialismo italiano, Guerini è anche l’uomo strettamente legato a Lotti che è la componente affaristico trasversale della squadra di Renzi. Quindi si lega ad una continuità della politica militare imperialista, un legame più accentuato dalla casta politica affaristica renziana.
Nello stesso tempo Guerini è da tempo, sia quando il PD era al governo, sia dopo, legato ai Servizi segreti attraverso la presidenza del Copasir, carica che non si ottiene senza il beneplacito dei militari, degli Usa e della Nato...

...La politica estera del governo è stata praticamente assente nel discorso di Conte, e a parte i compiacimenti per l'endorsement di Trump diventato anche un tormentone ironico per l'utilizzo da
parte del caporione imperialista della definizione “Giuseppi”, questo silenzio però vuol dire solo due cose, che la politica estera di questo governo camminerà lungo la strada del governo fascio populista M5S/Salvini.
Questo vuol dire schieramento massiccio pro Israele, che oggi vuol dire filo Netanyahu, all'insegna di bombardamento dei territori occupati e la minaccia di annessione della Cisgiordania.
Questo vuol dire continuità delle truppe italiane in Afghanistan, Siria, Irak, Libano.
Questo vuol dire schieramento con gli Usa e la sua aggressione imperialista nel Venezuela; vuol dire partecipare alla nuova fase dell'aggressione imperialista verso l'Iran che Trump prepara; la condivisione di tutti i piani Nato e la corsa sia sugli F35, sullo schieramento sul nostro territorio delle armi atomiche Usa.
In sostanza vuol dire partecipare all'attuale grave fase di tensione interimperialista che contiene numerosi focolai di guerra e una tendenza più generale alla guerra.
Su un altro punto però è rimasta indecifrabile la politica tracciata da Conte per il nuovo governo, la questione Russa e la questione Putin. Abbiamo assistito sconcertati al fatto che non si sia fatta lacuna parola della torbida connection affaristica Lega/Putin che era eccome uno dei motivi per pretendere l'estromissione di Salvini dal governo, il sostegno all'inchiesta giudiziaria e anche, come si è detto da qualche parte, un'inchiesta parlamentare.
E' evidente che questo silenzio vuol dire che continua sotto traccia i legami fascio-populisti con la Russia imperialista di Putin e che il PD non ha nulla da dire in merito.
Questo elemento pesa eccome nelle relazioni, non tanto con l'imperialismo Usa che sotto la presidenza Trump mantiene dentro la contesa una collusione aperta e trasversale, quanto dentro la Comunità europea. I governi francese, tedesco difficilmente possono accettare che i rapporti con la Russia di Putin contribuiscano a fare dell'Italia il ventre molle della contesa economica, politico e militare...

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