TUTTI
IN PIAZZA IL 25/9/2019 (ore 19.00 - Darsena di Milano)
L'arresto
in Francia di Vincenzo Vecchi (per circa sette anni irreperibile
dallo stato italiano) l'8 agosto 2019 per i fatti legati al G8 di
Genova del 2001 e alla manifestazione antifascista di Milano dell'11
marzo 2006 contro la presenza in piazza dei fascisti di Fiamma
Tricolore evidenzia, ancora una volta, come la macchina repressiva
statale mette sempre in campo tutte le sue forze per colpire tutti/e
i/le compagni/e che si pongono con la loro lotta su un terreno di
radicale antagonismo antisistema.
Questo
viene confermato dai fatti accaduti in tutti questi anni e lo vediamo
tutti i giorni , ad esempio, con le massicce operazioni repressive
che hanno colpito i compagni/e in questi mesi; operazioni
“Scintilla”, “Renata”, “Prometeo” che hanno portato in carcere decine di compagni/e, sottoposti poi a isolamento , censura e altre pesanti condizioni.
“Scintilla”, “Renata”, “Prometeo” che hanno portato in carcere decine di compagni/e, sottoposti poi a isolamento , censura e altre pesanti condizioni.
Ed
è del 20 settembre, l’ennesimo attacco contro le mobilitazioni
seguite all’infame sgombero dell’Asilo Occupato di Torino, nel
quale sono stati arrestati 3 compagni, sono stati disposti 11 divieti
di dimora e 17 perquisizioni, in Piemonte, Lombardia, Sardegna e
altre regioni.
Queste
politiche repressive non avvengono solo in Italia, ma riferendosi
al solo contesto europeo sono continue le operazioni di polizia
contro gli spazi occupati ad Atene, contro il movimento anarchico nel
quartiere di Exarchia, a Berlino contro le occupazioni di Rigaer
strasse e Liebig strasse e ad Amburgo. Senza dimenticare che in
Francia, seppure su un piano diverso, in un anno di mobilitazioni dei
Gilet Gialli, sono state arrestate migliaia di manifestanti di cui
alcune centinaia ancora in carcere. Così come durante i vertici
internazionali dei paesi imperialisti, la repressione attacca
pesantemente chi si organizza e lotta per contestarli. Dal G8 del
2001 di Genova e a questo proposito vogliamo ricordare il compagno
Carlo Giuliani, ucciso dai carabinieri il 20 luglio, al G20 del 2017
di Amburgo, durante il quale lo stato tedesco, in risposta alle
migliaia di compagni/e che attaccavano gli sbirri e i simboli delle
istituzioni e del capitalismo, ha incriminato centinaia di
manifestanti, condannando a pene detentive decine di compagni/e.
Ancora oggi, dopo più di due anni dal G20, continuano le indagini,
gli arresti, i processi.
Di
tutto questo non ci stupiamo, né scandalizziamo: la repressione è
strutturale nelle democrazie imperialiste, per perpetuare lo
sfruttamento e l’oppressione.
MA
CONTRO LA REPRESSIONE NON SI ARRETRA!
D'altro
canto la grande mobilitazione di solidarietà e lotta sviluppatasi in
Francia e Italia dal giorno dell'arresto di Vincenzo sottolinea la
necessità e l'importanza di ricompattarsi attorno a questi compagni
e compagne colpiti dalla repressione, non solo per dare un sostegno
immediato e materiale, ma soprattutto per rivendicare la giustezza
delle lotte condotte con pratiche conflittuali rispetto allo stato al
fine di rilanciarle in un'ottica rivoluzionaria.
Allo
stesso modo bisogna sostenere tutti i rivoluzionari prigionieri che
con la loro resistenza in carcere difendono la propria identità
rivoluzionaria, diventando così una forza per i compagni che oggi
fuori lottano contro il capitalismo.
No
all'estradizione di Vincenzo! Libertà per Vincenzo!
Trasformare
ogni attacco repressivo in una risposta di solidarietà e lotta!
Solidarietà
a tutti i rivoluzionari prigionieri nel mondo!
Onore
a tutti i compagni/e caduti lottando contro l’imperialismo!
Abbattere
il capitalismo!
Collettivo
Contro la Repressione per un Soccorso Rosso Internazionale (CCRSRI)
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